
ZUGO – AMBRÌ
4-2
(0-2, 1-0, 3-0)

Reti: 11’16 Zgraggen (DiDomenico) 0-1, 17’35 Joly 0-2, 26’17 Herzog (Guerra, Sklenicka) 1-2, 45’48 Hofmann (Sklenicka) 2-2, 51’00 Hofmann (Wingerli, Künzle) 3-2, 58’02 Wingerli (Künzle) 4-2
Note: OYM Hall, 7’450 spettatori
Arbitri: Hebeisen, Hungerbühler; Schlegel, Gurtner
Penalità: Zugo 3×2, Ambrì 3×2
Assenti: Lukas Landry, Simone Terraneo, Luc Bachmann, Michal Cajkovsky (sovrannumero)
ZUGO – Era davvero lì da prendere questa vittoria per l’Ambrì Piotta, ma non è bastato un inizio giocato con determinazione per punire uno Zugo inizialmente disastroso, e poi mai capace di convincere nonostante la rimonta imbastita contro una squadra biancoblù che ha tantissimo da recriminare.
Non è infatti esagerato affermare che i leventinesi la partita avrebbero dovuto ipotecarla già nel primo periodo, fase che ha sì portato alle segnature di Zgraggen e Joly, ma che ha anche visto gli ospiti lasciare per strada una miriade di altre occasioni da gol. Peccato, perché praticamente per 26 minuti – ovvero nel momento in cui è arrivato un po’ dal nulla il punto di Herzog – lo Zugo è stato praticamente impresentabile, mai in partita a livello di ritmo e autore di tantissimi errori non forzati e di imprecisione.
Gli uomini di Landry in termini di gioco sono stati bravi ad approfittarne, mettendo sul ghiaccio un primo periodo dominato in maniera netta (incredibile il bilancio dei tiri di 18-3) e capace di creare tanti pericoli davanti ad un insicuro Tim Wolf, che ha regalato la prima rete e trasmesso ben poca fiducia.

All’Ambrì Piotta è però mancato qualcosa – forse un po’ di cattiveria – per affondare davvero il colpo e indirizzare in maniera più netta la partita sui suoi binari, questo nonostante un powerplay capace di far girare bene il disco ed un gruppo di difensori che è parso più del solito sganciarsi per cercare la puntata offensiva. Se si voleva cercare nel gioco delle differenze dopo il lavoro fatto da Landry durante la pausa, questi due elementi sono stati probabilmente i più evidenti.
L’iniziativa non è insomma mancata, ma l’Ambrì continua ad essere una squadra che per finalizzazione è molto lacunosa, a volte per imprecisione o indecisione al momento buono, e in alcune fasi anche per un po’ di sfortuna. Il gol di Herzog che ha svoltato l’incontro è infatti arrivato pochi secondi dopo un palo pieno colpito da Formenton, tiro che se tramutato in rete avrebbe probabilmente condotto ad un esito di gara diverso.
Non si può però ragionare per ipotesi, ed allora tocca pure constatare come Heed abbia gestito malamente il contropiede valso il primo gol dello Zugo, ed anche rimarcare come diverse chance – Tierney ne ha avute almeno un paio nette ancora sul punteggio di 2-0 – non si possono più lasciare per strada pensando a una classifica che è serratissima.

C’è insomma di che mangiarsi le mani, anche considerando come la reazione biancoblù dopo il primo gol incassato sia stata positiva, ma a rendere particolarmente amara la sconfitta c’è il fatto di essersi trovati davanti uno Zugo assolutamente battibile e decisamente poco in serata.
La squadra di Liniger pur senza incantare ha però saputo crescere – ma era ovvio non potesse passare una partita intera come i goffi primi 20 minuti – e con un tiro di Hofmann mal gestito da Senn è arrivato il pareggio ad inizio terzo tempo, che ha tolto diverse sicurezze all’Ambrì.
Non molti minuti dopo lo stesso Hofmann ha infatti concluso in gol un contropiede orchestrato da Wingerli, segnando di fatto la fine della contesa. I leventinesi nel finale non hanno infatti più avuto gli argomenti per andare a crearsi nuove occasioni, dando così ancora maggior peso alle troppe chance lasciate per strada nella fase iniziale.
È insomma stata una sconfitta un po’ ingenua, al termine di una serata che era “ideale” per ottenere un successo importante. Sarà ora interessante verificare che scelte farà lo staff per la sfida con il Friborgo, dopo che in questa occasione Daniele Grassi ha potuto fare il suo debutto stagionale, mentre si attende di vedere per la prima volta all’opera Cajkovsky. Per quanto visto all’OYM Hall, sia DiDomenico che Tierney non hanno particolarmente convinto e uno di loro potrebbe fargli spazio.
IL PROTAGONISTA
Gregory Hofmann: Non ha decisamente giocato una grande partita il suo Zugo, ma Hofmann ha avuto il pregio di riuscire a svoltare la serata grazie ad una doppietta nel terzo tempo. Il primo gol ha visto la complicità di un Senn impreciso, il secondo della bella impostazione del compagno Wingerli, con Hofmann a rifinire queste azioni per un successo prezioso ma poco convincente.
HIGHLIGHTS



