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Ambrì Piotta

L’Ambrì soffre oltremodo, ma torna alla vittoria contro il Bienne

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AMBRÌ – BIENNE

6-4

(3-0, 2-3, 1-1)

Reti: 2’06 Giroux (Pestoni, Fuchs) 1-0, Bianchi (Stucki, O’Byrne) 2-0, 14’20 Lüthi (Stucki, Lauper) 3-0, 21’15 Lhotak (Steiner, Hall) 4-0, 30’52 Haas (Joggi, Cadonau) 4-1, 31’30 Chavaillaz (Stucki ) 5-1, 34’58 Rossi (Olausson, Samson) 5-2, 39’12 Samson (Umicevic, Steiner) 5-3, 49’05 Wetzel (Haas, Fey) 5-4, 58’44 Giroux (Pestoni) 6-4

Note: Valascia, 5’115 spettatori. Arbitri Massy, Wehrli; Fluri, Kaderli
Penalità: Ambrì 4×2′, Bienne 1×2′

AMBRÌ – Dopo tre sconfitte consecutive e un ottavo posto sempre più distante, la sfida casalinga con il Bienne rappresentava l’ultimo esame d’appello possibile per restare – per lo meno sulla carta – in lizza per i playoff. Al termine di una partita iniziata in maniera ottimale ma andata poi a complicarsi terribilmente col passare dei minuti, i leventinesi l’hanno spuntata con un risicato 6-4 sui seelander, centrando la seconda vittoria piena tra le mura amiche e portandosi a -10 in classifica dagli stessi avversari.

Come anticipato i biancoblù hanno cominciato il match a spron battuto, consci del fatto che una sconfitta sarebbe risultata fatale ed avrebbe spento anche la più flebile speranza di agganciare le magnifiche otto. Con il ritrovato Flückiger tra i pali e con O’Byrne per la prima volta sul ghiaccio dopo l’infortunio, gli uomini di Pelletier hanno proposto un inedito 2+2, con il giovane Fuchs in prima linea per sopperire all’assenza di Aucoin.

Gli accorgimenti hanno subito portato i loro frutti, con Giroux e Bianchi che nel giro di 15’’ hanno portato il risultato sul 2-0 ancora prima del 3’. Punti nell’orgoglio gli ospiti hanno reagito con veemenza ma, oltre che dall’ottimo Flückiger, sono stati fermati per ben due volte dai ferri della porta.

A cospargere di sale la ferita ci ha poi pensato Lüthi, bravo a insaccare il 3-0 da due passi dopo un’ottima azione insistita di Stucki. Il giovane numero 23 ha disputato una grande partita, lottando al massimo su ogni disco con la consueta grinta ed impreziosendo la sua prestazione con giocate di livello che gli sono valse un bottino personale di ben tre assist.

Stordita e priva di due elementi come Spylo e Arlbrandt, la truppa di Schläpfer è stata nuovamente colpita a freddo in avvio di secondo tempo da Lhotak, lasciato colpevolmente libero da una difesa piuttosto passiva e abile a rifinire un ottimo lavoro di preparazione di Steiner. Viste le ultime sempre più convincenti prestazioni, rinnovare il contratto del giovane ceco sembra un passo molto importante per cominciare a costruire delle solide basi per il futuro.

Al 30’ un gol un po’ casuale di Haas ha portato il punteggio sul 4-1, ma dopo 38’’ l’immediata risposta di Chavaillaz ha ridato ai ticinesi le quattro lunghezze di vantaggio.

Partita chiusa? Nemmeno per sogno. Come già accaduto diverse volte in stagione i padroni di casa hanno faticato terribilmente a contenere il ritorno dei bernesi e, complici diverse amnesie difensive, hanno permesso agli avversari di tornare prepotentemente in partita.

Dapprima Rossi in power play e poi Samson – alla prima rete della sua avventura in Svizzera – a meno di 1’ dalla sirena hanno infatti riaperto l’incontro, spalancando così le porte ad un terzo tempo di fuoco. Quando poi, dopo diversi minuti di pressione incontrastata, Wetzel ha messo a segno il 5-4 a 11’ dall’ultima sirena, la débâcle si profilava già dietro l’angolo.

Il fortino eretto da Fluckiger ha però retto nonostante le continue scorribande di Kamber e compagni sino al 58:44, quando Giroux ha chiuso la partita in contropiede fulminando Meili tra i gambali e siglando così la sua doppietta personale.

La vittoria giunge in un momento particolarmente difficile e ridà un po’ di speranza, se non per riagganciare le sempre distanti prime otto, per lo meno per la lotta alla conquista del decimo posto. Restano comunque preoccupanti le difficoltà incontrate nel portare a termine una partita che era già ottimamente incanalata dopo 22’, con una difesa che offre davvero poche garanzie e permette a qualunque avversaria di rifarsi potenzialmente sotto.

Ha aiutato un po’ in questo senso il rientro di O’Byrne che, pur non incantando, si è reso protagonista di una partita solida, molto fisica e soprattutto esente da gravi errori. Se il colosso canadese troverà al più presto la forma migliore, l’intera retroguardia potrebbe beneficiarne. Tra gli attaccanti molto propositivo Fuchs e pure degna di nota la prestazione di Lüthi.

Positivo pure il ritorno tra i pali di Fluckiger, che già dal prossimo week end potrebbe nuovamente venire spalleggiato da Zurkirchen dopo l’infortunio che l’ha a lungo tenuto lontano dal ghiaccio.

Reto è uno studente in economia e grande appassionato di hockey a 360 gradi, si occupa delle partite dei biancoblù e della sezione dedicata alla Nazionale.

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