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Ambrì Piotta

L’Ambrì si conferma compatto, ma è di nuovo mancato il gol

I biancoblù vanno in crescendo ed avrebbero meritato almeno un punto. Spento il match della prima linea, non sono bastati i tanti dischi mandati su Genoni

L’Ambrì si conferma compatto, ma è di nuovo mancato il gol

AMBRÌ – ZUGO

1-3

(0-1, 1-1, 0-1)

Reti: 10’43 Martschini (Geisser, Stadler) 0-1, 28’27 Kneubuehler (Eggenberger, Dauphin) 1-1, 37’29 Biasca (Simion) 1-2, 57’59 Herzog (Wingerli) 1-3

Note: Gottardo Arena, 6’264 spettatori
Arbitri: Lemelin, Hürlimann; Cattaneo, Altmann
Penalità: Ambrì 3×2, Zugo 3×2

Assenti: Dominic ZwergerKilian Zündel (infortunati), Isacco DottiValentin Hofer (sovrannumero)

AMBRÌ – Ha vissuto ancora una volta una partita in crescendo l’Ambrì Piotta ma, come già successo martedì contro il Friborgo, pure nella sfida contro lo Zugo ai biancoblù è mancato qualcosa per riuscire ad ottenere almeno un punto. E quel “qualcosa” è stato banalmente un gol, visto che nel complesso c’è poco da rinfacciare alla prestazione degli uomini di Cereda, che hanno giocato compatti e portato sul ghiaccio una volta di più la giusta attitudine.

Certo, l’appunto principale che si può fare ai leventinesi è quello di aver vissuto di nuovo un avvio di gara in cui a farsi preferire sono stati gli avversari – mai l’Ambrì è riuscito sin qui a chiudere il primo periodo in vantaggio -, ma anche stavolta i danni sono stati limitati ad una sola rete incassata ed i biancoblù dal periodo centrale hanno cominciato a macinare gioco con più costanza.

Anche lo Zugo si è confermato squadra ancora alla ricerca di equilibri ed automatismi – ed infatti solamente la prima linea non presenta nuovi volti rispetto al passato – ma dal punto di vista tecnico e della velocità d’esecuzione Kovar e compagni sono logicamente qualche scalino sopra la squadra di Cereda, e questa differenza inizialmente si è vista.

Nonostante questo il sistema difensivo ha retto bene, ed anzi sono state poche le occasioni in cui i giocatori di casa si sono fatti trovare fuori posizione, mentre ci è voluto di più per veder funzionare la manovra offensiva ed il forecheck, aspetti che nella prima metà di gara hanno portato frutti a corrente alterna senza che l’Ambrì prendesse davvero ritmo dalle parti di Genoni.

Il punto del vantaggio di Martschini era per certi versi nell’aria, anche se arrivato in maniera un po’ sporadica con un tiro (forse leggermente deviato da Wüthrich) su cui il debuttante Benjamin Conz avrebbe forse potuto fare di più, ma bisogna poi sottolineare come il portiere – al netto di quell’episodio – abbia comunque giocato un’ottima prima partita.

La sfida ha poi cominciato a cambiare direzione nel periodo centrale, con un Ambrì ancora un po’ discontinuo ma sicuramente in crescita, e dopo la bella rete ottenuta da Kneubuehler i biancoblù hanno ingranato con maggiore decisione una marcia in più. Nei minuti successivi Genoni è infatti stato messo sotto pressione, con tanti dischi messi sul portiere (alla fine lo Zugo bloccherà ben 27 conclusioni!) con l’obiettivo di andare a “scassinare” lo slot con deviazioni e rebound.

In quella fase sembrava che il vantaggio leventinese stesse maturando, ma un disco perso qualche passo oltre la blu da Eggenberger ha permesso allo Zugo di partire in contropiede – l’episodio ha ricordato quello con protagonista in negativo Isacco Dotti martedì sera – e Simion ha offerto un disco perfetto al giovane Attilio Biasca per il suo primo pregevole gol in National League.

La squadra di Cereda ha comunque incassato bene il colpo, e nel terzo tempo ha proposto i suoi 20 minuti di giochi più convinti dell’intera serata. Nonostante il buon ritmo Genoni ha però gestito bene il traffico davanti a lui, mentre il gioco dell’Ambrì ha fatto di tutto per provocare quella giocata che avrebbe potuto portare al meritato 2-2.

Anche stavolta però alla squadra di Cereda è mancato un ingrediente per rendere meno monodimensionale il proprio attacco, e con il passare delle partite si sta facendo notare l’assenza del profilo di un reale sniper in squadra. Dauphin ha nuovamente svolto il suo ruolo egregiamente, mentre Bürgler è stato l’attaccante a tentare maggiormente il tiro pulito, ma con una prima linea poco in serata non è stato semplice cercare la rete andando oltre i tanti dischi sporchi spediti comunque con buona frequenza là nel mezzo.

Poco ispirata infatti nell’occasione la partita di Spacek e Pestoni, con il primo un po’ frustrato quando alcune giocate non gli riuscivano, e di conseguenza pure Lilja ha faticato nel rendersi pericoloso. Non aiuta inoltre il fatto che Heed sia ancora lontano dalla sua forma migliore, mentre tra i giovani Landry e De Luca hanno giocato una buona partita, con il primo spostato proprio nel blocco completato da Eggenberger.

Nelle ultime due partite l’Ambrì Piotta avrebbe insomma meritato di mettersi in tasca almeno due punti, ma sta anche imparando a conoscere le sue nuove caratteristiche e si stanno meglio delineando le esigenze del lineup, pensando anche alla carta ancora da giocare del settimo straniero.

In questo scenario i biancoblù hanno comunque i migliori special teams della lega – con un penalty killing ancora al 100% di riuscita dopo 13 situazioni di boxplay, mentre il powerplay ha sin qui portato a cinque reti con il 35% di efficacia – ed anche guardando ai tiri concessi l’Ambrì è tra la squadre meglio performanti sia in termini generali che per conclusioni dallo slot.

C’è insomma una buona base, nel contesto comunque di una lega in cui sono diverse le squadre che stanno vivendo delle importanti scosse di assestamento. Lo stesso Zugo non è apparso inarrivabile, ed anzi la chimica tra alcuni elementi è ancora acerba, mentre l’Ambrì come squadra sta maturando velocemente ed appare già piuttosto compatto.

Al mix si può però aggiungere ancora un ingrediente, da scegliere con cura perché ai biancoblù in queste prime uscite non è mancato molto per spostare alcuni equilibri.


IL PROTAGONISTA

Attilio Biasca: Il giovane attaccante era al debutto assoluto in National League dopo aver recentemente preso parte al rookie camp dei St. Louis Blues, ed il suo impatto è stato immediato. Bella infatti la deviazione che gli ha permesso di firmare il game winning goal su suggerimento perfetto di Simion, un’azione che il 20enne sicuramente si ricorderà a lungo. In un match estremamente equilibrato è stato lui a trovare la giocata decisiva, mostrando anche una certa personalità.


HIGHLIGHTS

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