AMBRÌ – ZUGO
3-4
(1-2, 1-1, 1-1)
Reti: 1’22 Maillet (Zwerger, Virtanen) 1-0, 12’53 Künzle (Wingerli) 1-1, 15’46 Lindemann (Carlsson) 1-2, 30’18 Wingerli (Künzle) 1-3, 39’13 Zwerger (Virtanen) 2-3, 44’24 Douay (Müller) 3-3, 51’39 Künzle (Vozenilek) 3-4
Note: Gottardo Arena, 3’169 spettatori
Arbitri: Lemelin, Ströbel; Bürgy, Francey
Penalità: Ambrì 3×2, Zugo 3×2
Assenti: Zaccheo Dotti, William Hedlund, Diego Kostner (infortunati), Aris Häfliger, Davide Fadani, Aris Conceprio, Nadir Scilacci, Tim Heed, Olmo Albis, Inti Pestoni, Daniele Grassi
AMBRÌ – Oramai lo si percepisce, c’è tanta voglia di iniziare a fare sul serio, e nemmeno la serata particolare segnata dal ritorno in pista di Dominik Kubalik con la maglia dell’Ambrì Piotta ha fatto passare in secondo piano questa sensazione.
Il match contro lo Zugo – il settimo di questa fase di preparazione – ha infatti ribadito che ai biancoblù serve ancora del lavoro per arrivare pronti all’inizio di regular season, ma saranno probabilmente anche le emozioni di una partita vera a contribuire nell’ingranare una marcia in più a livello di intensità.
In termini di ritmo i biancoblù hanno infatti vissuto una partita non troppo differente rispetto a quella di martedì contro il Davos, ed anche in questo caso si sono dovuti confrontare con un avversario apparso più lucido soprattutto fisicamente. Lo Zugo ha infatti potuto controllare le operazioni per una fetta significativa di partita, mostrando anche quel nuovo volto “muscolare” dato dall’inserimento di giocatori come Vozenilek, Carlsson oppure il solito Künzle, dando dunque parecchio filo da torcere ai leventinesi.
L’Ambrì Piotta è riuscito invece ad esprimersi su buoni livelli solamente a singhiozzo, e mai con vera continuità. È però apparso evidente che nell’occasione la squadra di Cereda fosse ancora frenata da una certa mancanza di lucidità, e di conseguenza l’esecuzione è stata spesso imprecisa ed ha visto anche alcuni degli elementi migliori sin qui – ad esempio Ang oppure De Luca – non riuscire ad esprimersi come di consueto.
Poco male ovviamente, queste partite servono anche per scrollarsi di dosso un po’ della pesantezza portata dagli allenamenti, e di positivo c’è il fatto di aver visto un gruppo rimasto comunque sempre in partita e voglioso di reagire alle difficoltà. Sicuramente il risultato sarebbe dovuto essere un po’ più ampio in favore dello Zugo – l’Ambrì ha commesso parecchie sbavature che non sono state sfruttate da Martschini e compagni – ma i biancoblù sono comunque riusciti a rientrare sin sul 3-3 nonostante le poche opportunità costruite.
Da “pulire” sicuramente le varie imprecisioni in retrovia ed in gestione del puck nel proprio terzo, con ad esempio Wüthrich ed il debuttante Curran autori di leggerezze che si sono tradotte in gol incassati. Tra i migliori in pista c’è invece stato Philippe Maillet, autore del bel gol d’apertura in powerplay e poi capace di sfiorare la rete in un paio di altre occasioni, ed in generale autore probabilmente della sua prova migliore del preseason.
Paradossalmente c’è invece poco da dire su Kubalik, nel senso che il ceco per stile di gioco è rimasto il giocatore che tutti ci ricordavamo, ma che nell’occasione ha approfittato del match più che altro per ritornare ad assaporare il clima della sua vecchia squadra. Con il passare dei minuti lo si è visto aggiungere anche un po’ di fisicità al suo gioco, ma sarà con l’inizio della regular season che probabilmente lo vedremo “macinare” per davvero. D’altronde tutti sanno di cosa è capace, ed il tipo di contributo che potrà dare.
Un simpatico déjà vu è comunque stato rivederlo in pista con Zwerger, in una linea completata da Heim che sulla carta ha molto senso. Anche il blocco di De Luca, Maillet e Ang sembra indirizzato verso il debutto del 17 settembre, il che porterebbe ad una terza linea con Landry, Bürgler e Pestoni.
Non bisogna però dimenticarsi di Lilja, che sta vivendo un preseason molto positivo ma che potrebbe essere il giocatore sacrificato assieme a Curran in quelle serate in cui tra i pali ci sarà Juvonen. L’Ambrì in questo senso può sicuramente rallegrarsi, perché la squadra oggi ha una profondità e versatilità forse mai viste in Leventina, e nel contempo si è aggiunto pure il profilo di uno sniper di cui la squadra aveva assolutamente bisogno.
Ci saranno insomma ancora delle decisioni da prendere prima del 17 settembre. A disposizione restano due partite di preparazione ed il giusto recupero per arrivare con lucidità al debutto. A quel punto finalmente si inizierà a fare sul serio.
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