AMBRÌ – FRIBORGO
7-1
(4-1, 1-0, 2-0)
Note: Valascia, 4’104 spettatori. Arbitri Massy, Stricker; Gnemmi, Küng
Penalità: Ambrì 8×2′ + 1×10 (Mäenpää), Friborgo 6×2′ + 1×5′ + 1xpp (Rivera)
AMBRÌ – L’Ambrì Piotta è in vantaggio per 7-1 e la partita oramai è giocata da tempo, ma ad Adrien Lauper questo non importa. Su un disco mandato in profondità da un compagno il numero 96 dà fondo a tutte le sue energie, supera in velocità un avversario ed evita la liberazione vietata, portando a termine un’azione piena di significato.
Al termine di Gara 4 è questa l’immagine perfetta, che consente di lasciare quasi in secondo piano il risultato finale, per concentrarsi su un’attitudine che per la squadra di Dwyer è ora il bene più prezioso.
E pensare che i biancoblù avrebbero anche potuto ritrovarsi sul 2-2 nella serie, se solo avessero vinto quella partita di sabato persa all’overtime, ma che avrebbe meritato di vedere i leventinesi ritornare in Ticino con il successo in tasca. Tornare indietro non si può, anche perchè il passato – recente o meno – è talmente costellato di errori da rendere quasi impossibile identificare il momento giusto in cui premere “reset”, ma dopo queste due partite il futuro fa un po’ meno paura, perché l’Ambrì visto in queste ultime uscite non è più quello che si fa sballottare in pista, in balia degli eventi.
Ora Dwyer dovrà essere bravo a tenere concentrata la sua squadra, perchè il largo successo per 7-1 può anche essere un’arma a doppio taglio, dopodiché si potrà andare a Friborgo giovedì con ancora tutto da guadagnare, e con lo scopo primario di fornire una terza buona prestazione.
Pensare di poter girare la serie contro il Friborgo è forse utopico – questo anche se Conz dovesse essere indisponibile, ma stando a Larry Huras in Gara 5 ci sarà – ma l’aver ritrovato grinta ed energia sta perlomeno avendo un effetto benefico anche sui singoli, e questo nell’ottica di un’eventuale spareggio rappresenterebbe una vera arma in più.
Nelle ultime due uscite Mikko Mäenpää ha infatti giocato le sue migliori partite della stagione – non che ci volesse molto, ma la pochezza del passato non eclissa le due ottime prove più recenti – ed è stato premiato con due reti belle e importanti, la prima decisiva e la seconda quella che ha definitivamente “ucciso” la partita. Sta inoltre iniziando a dare dei segnali di vita pure D’Agostini, nei confronti del quale in molti avevano perso le speranze, ma che martedì ha saputo strappare praticamente i primi applausi della stagione dal pubblico della Valascia.
Piccoli grandi segnali, che lasciano sperare che un po’ di quel potenziale assopito di questa squadra – non certo la migliore del torneo, ma nemmeno quel gruppo a catafascio che è parsa per troppo tempo – possa risvegliarsi al momento giusto. A patto però che la volontà resti quella di martedì sera, la stessa che dopo il gol di Marchon ha permesso a Lauper di recuperare un disco fondamentale in zona neutra, prima di involarsi e permettere a Fuchs di infilare l’1-1.
Da lì a poco l’Ambrì è letteralmente esploso, facendo affondare il Friborgo con una sfuriata che ha prodotto addirittura tre gol nel giro di 53 secondi, culminati con Conz costretto a lasciare il ghiaccio in seguito ad uno scontro con Lhotak. Al suo posto è subentrato l’ex Saikkonen, superato nel periodo centrale da un tiro di polso di Mäenpää e da una doppietta in powerplay di Adam Hall.
Proprio la fase in superiorità numerica ha dato qualche segnale incoraggiante, con Dwyer che nei frangenti ancora importanti del match ha insistito su una prima linea composta dagli stranieri e Guggisberg, che ha offerto trame interessanti.
Perforato una sola volta ma troppo sollecitato invece il boxplay, con l’Ambrì che deve assolutamente ridurre il numero di penalità non forzate che regala agli avversari. Sanzioni per cambi scorretti, proteste oppure per falli in zona offensiva devono essere ridotti al minimo, soprattutto considerando come in passato al Gotteron sia bastato il powerplay per piegare l’Ambrì.
Restano inoltre da valutare le condizioni di Monnet e Gautschi, entrambi usciti infortunati dal ghiaccio. Sul fronte offensivo l’Ambrì ha diversi elementi per sopperire alle assenze, ma in retrovia la coperta è più corta vista la squalifica di Fora e l’infortunio a Zgraggen. Nel caso del primo la vittoria di martedì rappresenta comunque un ottimo affare, perchè così facendo i biancoblù si sono assicurarti in ogni evenienza la sua presenza nella prima sfida di spareggio.
Non siamo però ancora a quel punto. Dopo due buone prestazioni l’Ambrì si è perlomeno guadagnato il diritto di far dubitare questo Friborgo che, considerando l’espressione con cui è uscito Larry Huras dagli spogliatoi, così tanto sicuro poi non lo è, anche se per rovesciare i destini di questa serie ci vorrebbe un cataclisma.
Si prosegua dunque un passo alla volta, con l’obiettivo principale di portare sul ghiaccio una terza buona prestazione consecutiva… Se si manterrà l’atteggiamento giusto, i risultati saranno una logica conseguenza.
ENERGIA E TANTO PATTINAGGIO: Nelle ultime due uscite l’Ambrì Piotta è riuscito a sopraffare il Gotteron in termini di pattinaggio e carica agonistica. Questi elementi erano invero già presenti nella prima parte di Gara 2, ma poi la classe degli ospiti aveva fatto la differenza, mentre nella terza sfida erano bastati “solamente” per portare i burgundi sino all’overtime.
Al terzo tentativo la squadra di Dwyer è però stata premiata, portando sul ghiaccio un’energia a cui il Friborgo non ha trovato risposta, se non quella di farsi sorprendere all’inizio e passare poi la seconda metà di gara a lanciare gratuite provocazioni con Mottet e compagni.
Questo aspetto martedì ha fatto la differenza. Ora resterà da vedere se l’Ambrì riuscirà a tenere questo ritmo, in attesa di una risposta del Friborgo che alla prima uscita sicuramente sarà rabbiosa.
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