BERNA – AMBRÌ
4-1
(0-0, 2-1, 2-0)
Note: PostFinance Arena, 15’771 spettatori. Arbitri Michael Küng, Stricker; Dumoilin, Peter Küng
Penalità: Berna 5×2′, Ambrì 6×2′
BERNA – Dopo la disastrosa partita di Bienne e la settimana movimentata a livello di mercato dopo la conferma dell’infortunio di Zurkirchen, all’Ambrì era chiesto principalmente di non essere “sbranati” nella tana degli orsi bernesi e, anche se nel finale il risultato ha assunto le dimensioni di un rotondo 4-1, da questo punto di vista si può essere per alcuni aspetti soddisfatti.
I biancoblù sono infatti riusciti a rispettare quello che probabilmente era il “gameplan” per la prima parte di incontro, ovvero arginare il Berna nei primi delicatissimi minuti – Bienne insegna… – e cercare poi di trovare il gol con veloci ripartenze, sfruttando nel miglior modo possibile le poche occasioni che si sarebbero presentate.
Schierati con Tobler tra i pali e con il rientrante Pestoni – ma senza gli infortunati Grassi e Bianchi – gli ospiti nei primi minuti hanno azzerato la classica foga bernese, permettendo solamente a Plüss di costruirsi qualcosa di seriamente interessante.
Considerando tutti i fattori in gioco – cambiamento di ritmo, ambientamento in una nuova squadra, secondo match in due giorni e pressione di giocare davanti a quasi 16’000 spettatori – si può affermare che Tobler abbia giocato un buon incontro. Prova naturalmente non perfetta la sua, ma ha fatto il necessario per mantenere in partita il più a lungo possibile i suoi, sia con alcuni interventi pregevoli, sia con un po’ di fortuna, come ad esempio quando Blum ha clamorosamente sbagliato la mira a porta vuota nel primo periodo.
Al fronte di un’organizzazione difensiva che ha permesso alla squadra di giocarsi la partita alla pari per almeno 50 minuti, l’Ambrì ha evidenziato diverse difficoltà in avanti. Troppo pochi infatti i tiri scagliati verso Bührer che, si sa, se stuzzicato con frequenza ha la tendenza a commettere qualche sbavatura.
In quest’ottica dovrà aiutare il rientro di Pestoni, schierato inizialmente con Fuchs e e Lhotak, e spostato poi in prima linea ai “danni” di Stucki, relegato in quarta. Il numero 18 ha cercato di scrollarsi di dosso la ruggine accumulata nelle settimane di assenza, procurandosi la sua miglior azione in contropiede nel periodo centrale. Ci vorrà probabilmente un po’ di tempo prima che torni ad avere un impatto più concreto, con le emozioni del derby di sabato che potrebbero però accelerare questo processo.
In generale si è comunque visto un Ambrì combattivo, anche se non ha mai dato l’impressione di poter prendere in mano le redini del gioco. Anzi, i biancoblù sono sembrati quasi più a loro agio quando il Berna tentava di alzare il ritmo delle operazioni, mentre nei frangenti in cui gli orsi avevano tutte le ragioni per addormentare il match – leggasi il terzo tempo – anche la squadra di Pelletier ha avuto la tendenza ad adagiarsi.
Ad ogni modo positiva la prima parte di gara, che ha visto il suo apice nel gol dell’1-0 di Alexandre Giroux, arrivato con Pestoni penalizzato ed innescato da un bel disco recuperato da Aucoin, che ha poi lanciato solo il compagno verso la rete.
Al gol in shorthand hanno però fatto eco altre situazioni speciali sfavorevoli. Dopo il pareggio firmato da Loichat – passaggio illuminante di Blum e Tobler tagliato fuori – l’Ambrì ha infatti incassato il 2-1 di Bertschy e il quarto sigillo di Gardner in boxplay, mentre il powerplay non è riuscito a produrre alcuna rete e, in definitiva, nemmeno a generare un momentum positivo per i leventinesi.
Tra le due segnature citate c’è stato tempo anche per un “gol fantasma” non accordato ad Holloway, con il tiro del canadese che aveva beffato Tobler sul primo palo, ma il disco è parso essersi stampato sul palo. Al 48’56 Gardner aveva invece messo in cassaforte l’incontro siglando il 3-1 in contropiede, con i biancoblù un po’ troppo sbilanciati e che si sono fatti cogliere impreparati in retrovia.
Partita dunque in chiaroscuro per i leventinesi, che se da un lato sono riusciti a contenere per lunghi tratti il Berna – la squadra di Boucher di fatto non ha mai nettamente dominato – dall’altra ha comunque evidenziato nette difficoltà nel generare gioco sul fronte offensivo e nel controllare il rimo della contesa, dettato perennemente dai padroni di casa.
Le assenze di Grassi e Bianchi sicuramente non hanno aiutato, visto che hanno costretto Pelletier a riorganizzare la terza e la quarta linea. Sul fronte delle individualità si è visto un Bouillon più propositivo rispetto al solito – è il biancoblù che più ha tirato in porta – e si spera che questo possa finalmente essere un primo passo per elevare il suo gioco al livello richiesto da uno straniero.
L’Ambrì si presenterà dunque al derby dopo aver incassato la classica “sconfitta onorevole”, che può forse portare qualcosina a livello di morale, ma che concretamente costringe i leventinesi a guardare l’ottavo posto ancora a sei punti di distanza. La conclusione, alla fine, è sempre quella: il divario non è assolutamente incolmabile, ma ogni partita persa è un’occasione mancata per cercare di raddrizzare una stagione sinora costellata di ostacoli.