ZUGO – AMBRÌ
5-1
(2-0, 2-1, 1-0)
Note: Bossard Arena, 6’151 spettatori. Arbitri Eichmann, Küng; Abegglen, Mauron
Penalità: Zugo 5×2′, Ambrì 8×2′
ZUGO – Sembra non avere più fine il momentaccio dell’Ambrì Piotta. Nonostante la rivoluzione voluta da Pelletier, che per l’occasione ha lasciato in tribuna Dostoinov e Lauper ed ha apportato un generale rimescolamento delle linee, i leventinesi sono infatti stati sconfitti per 5-1 dallo Zugo.
A parte un primo tempo in apnea, i biancoblù hanno però finalmente dato segni di ripresa lottando fino alla fine e sfornando la miglior prestazione delle ultime cinque partite, terminate tutte in sconfitte.
Come anticipato, l’avvio sotto le volte della Bossard Arena è stato semplicemente da incubo per i ticinesi, costretti a subire le folate offensive degli indiavolati padroni di casa. Il gol del vantaggio è logicamente caduto dopo soli 3’30 ed è stato messo a segno da Ramholt, colpevolmente lasciato libero di tirare dalla poco mobile difesa.
Storditi per il fulminante avvio degli svizzero centrali, Duca e compagni hanno continuato a fungere da punching ball e, dopo nemmeno 3’ dalla prima marcatura, hanno incassato pure il 2-0. In power play (espulso Bouillon), il giovane Martschini ha trovato il varco giusto per battere l’incolpevole Fluckiger con un polsino scagliato dalla parte alta dello slot.
Anche in questa occasione a far storcere il naso è stata l’eccessiva passività del reparto difensivo ticinese. Concedere con così tanta facilità le zone di tiro più pregiate è cosa molto pericolosa e peccare di eccessiva passività contro una formazione talentosa come quella della svizzera centrale non può fare altro che portare alla sconfitta.
Quando ormai sembrava che la sfida fosse già decisa, ecco però l’Ambrì che non ti aspetti: grintoso, lottatore e anche un po’ sfacciato. Aiutati dalla rocambolesca marcatura messa a segno dal redivivo Aucoin in avvio di secondo periodo, i leventinesi hanno finalmente ricominciato a macinare gioco e si sono resi pericolosi a più riprese.
Apprezzabile in questa fase il risultato dei cambiamenti delle linee apportati da Pelletier, con in particolare il giovane Stucki che ha portato una bella ventata di aria fresca in prima linea, esprimendosi su un buon livello e trasmettendo energia ai compagni Aucoin e Giroux.
Proprio sul più bello e con la formazione di casa completamente in bambola, una serie di discutibili chiamate arbitrali ha però spezzato il ritmo, condannando pure gli ospiti a un lungo periodo di doppia inferiorità numerica. Una squadra zeppa di giocatori di caratura internazionale come Bouchard e Sondell non spreca occasioni ghiotte del genere, e così i locali hanno riportato a due le distanze di vantaggio grazie ad una gran fucilata proprio del difensore svedese.
Il gol ha sostanzialmente ammazzato la partita e psicologicamente ha fatto molto male all’Ambrì, che poco dopo ha nuovamente concesso troppo ghiaccio a Ramholt ed ha incassato un 4-1 che tanto sapeva di sentenza.
Se nel periodo conclusivo infatti i ticinesi hanno continuato a lottare, Stephan si è dimostrato un baluardo invalicabile e nei confusi secondi finali sono nuovamente stati i padroni di casa ad arrotondare ulteriormente il punteggio con Herzog.
Nonostante la pesante sconfitta, fa piacere che l’attitudine con cui i biancoblù hanno affrontato la partita sia cambiata. Escludendo il primo tempo, infatti, la foga messa sul ghiaccio è stata molta ed ha pure portato a diverse occasioni interessanti per riaprire completamente la partita.
Sfortunatamente la buona volontà non sempre basta e, al cospetto di uno Zugo dalle grandi qualità individuali, le evidenti lacune difensive e la mancanza di killer instinct non permettono di arrivare alla conquista di punti importanti.
Sabato alla Valascia i biancoblù se la vedranno con un Kloten tutt’altro che irresistibile, ma che dopo la vittoria proprio contro la compagine ticinese ha intrapreso un lento percorso di risalita. Per l’Ambrì c’è però poco da girarci attorno, bisogna tornare alla vittoria!