
AMBRÌ – BIENNE
5-4
(2-2, 1-2, 1-0; 1-0)

Reti: 01’47 Pestoni (Formenton, Heed) 1-0, 06’06 Andersson (Sallinen, Hofer) 1-1, 09’22 Formenton (Virtanen, DiDomenico) 2-1, 14’41 Hultström (Andersson) 2-2, 30’06 Manix Landry (Joly) 3-2, 34’17 Sylvegard 3-3, 35’57 Dionicio (Neuenschwander, Rajala) 3-4, 56’37 DiDomenico 4-4
Rigori: Sylvegard, Pestoni, Joly
Note: Gottardo Arena, 6’429 spettatori
Arbitri: Dipietro, Piechaczek; Cattaneo, Muggli
Penalità: Ambrì 2×2, Bienne 1×2
Assenti: Isacco Dotti, André Heim (infortunati), Michal Cajkovsky (sovrannumero)
AMBRÌ – Non ci hanno detto sostanzialmente nulla di nuovo Ambrì Piotta e Bienne nella sfida della Gottardo Arena, ed anzi le due squadre non hanno fatto altro che ribadire quante difficoltà stiano vivendo in questa stagione. In una partita di livello complessivamente mediocre ed infarcita di errori, i leventinesi hanno però avuto anche il merito di confermare quella che è la caratteristica che li sta mantenendo in lotta per i play-in, ovvero la grande volontà e cocciutaggine che caratterizza le loro partite.
Nel complesso si può parlare di una vittoria meritata per la squadra di Landry, e questo non per un’esecuzione oppure un’organizzazione di gioco particolarmente brillante – anzi, sono proprio questi i due principali tasti dolenti – ma piuttosto per essere un gruppo che se da un lato impara poco dai propri errori, dall’altro non si dà mai per vinto e continua ad insistere.

È così che si è verificata l’ennesima partita – ed ora iniziano a essere davvero tante – che sotto la guida di Landry ha visto i leventinesi trovare la giocata determinante negli ultimi minuti, con quel pareggio di DiDomenico nel traffico davanti a Säteri che ha poi spianato la via per il successo ai rigori.
L’Ambrì Piotta sull’arco della serata ha saputo fare di più, in alcuni momenti pure a testa bassa e in maniera arruffona, rischiando però nuovamente di pagare a caro prezzo quello sbilanciamento composto da poca precisione in avanti e una fase difensiva che sembra ancora lontana dall’essere regolata.
Ci si è messa anche un po’ di sfortuna, con Säteri salvato più volte dai ferri, ma in retrovia davanti a Wüthrich la squadra ha pagato in varie circostanze il gioco dinamico del Bienne, che ha mandato in confusione i leventinesi nelle due opportunità di powerplay – entrambe sfruttate – e poi ancora su quelle azioni di ripartenza che avevano reso il periodo centrale parecchio amaro.
I biancoblù la partita l’avevano comunque iniziata bene segnando praticamente subito con Inti Pestoni – bella prova del ticinese con anche un rigore segnato nell’epilogo – e poi un tocco intelligente di Formenton da dietro la porta aveva permesso di reagire subito al primo gol ospite. La frazione centrale era però iniziata sul 2-2 e con un Bienne maggiormente presente per i primi cinque minuti, dopodiché l’Ambrì finalmente aveva ritrovato ritmo spingendo in maniera importante.

Con forza il nuovo vantaggio ha trovato la firma di Manix Landry, ma una manciata di secondi di tilt avevano permesso al Bienne di girare la contesa, e in quel momento l’Ambrì si era ritrovato nuovamente confrontato con le sue fragilità.
La scelta di preferire Tierney all’impresentabile Cajkovsky è comunque stata quella giusta, con il centro canadese autore di una prova solida e dai lineamenti concreti, e pure Formenton ha cercato di essere più intraprendente pur mancando per la terza partita di fila un’ottima occasione da gol in un momento chiave, questa volta all’overtime.
Nel finale a decidere le sorti dell’incontro è poi stata la classe di Joly, che ha infilato il rigore decisivo dopo che Pestoni aveva saputo trovare la segnatura necessaria per estendere gli shootout. Bravo anche sull’altro fronte Wüthrich a parare cinque dei sei rigori fronteggiati.

L’Ambrì ha così conquistato due punti importanti, vincendo uno scontro diretto e mettendo fine alla serie di tre sconfitte consecutive, che era la peggiore dell’attuale staff.
La partita non ha dato particolari rassicurazioni in termini di struttura e solidità – anzi, ha ribadito quanto lavoro resti da fare – ma ha sottolineato nuovamente che questo gruppo ha perlomeno dalla sua una testardaggine che permette con frequenza di ottenere punti.
IL PROTAGONISTA
Inti Pestoni: Bravo nell’aprire le marcature con una bella azione personale al suo primo cambio della partita, Pestoni ha fornito quella che è stata probabilmente la miglior prova stagionale. Più propositivo nell’andare al tiro e capace nel finale di segnare un rigore fondamentale, è stato parte importante della buona prova fornita dalla sua linea con Formenton e De Luca.
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