FRIBORGO – AMBRÌ
4-1
(1-1, 2-0, 1-0)
Note: BCF Arena, 6’500 spettatori (tutto esaurito). Arbitri Dipietro, Kurmann; Kaderli, Stuber
Penalità: Friborgo 3×2′, Ambrì 5×2′ + 1×5′ + 1×20′ (Sidler) + 1xrigore (Trunz)
FRIBORGO – Le cose ora iniziano a farsi serie, e di weekend da un solo punto l’Ambrì non se ne può più permettere. Questo è però il magro bottino racimolato dalla squadra di Kossmann al termine delle sfide contro Berna e Friborgo, con i biancoblù che con il KO per 4-1 di sabato sera sono tornati sotto la linea, facendosi scavalcare dagli orsi e dal Losanna.
Quella della BCF Arena è stata una partita a tratti strana, che ha visto il Friborgo accelerare in un paio di occasioni e trovare le reti necessarie per mettere in ginocchio l’Ambrì, mentre i biancoblù hanno vissuto davvero raramente dei momenti offensivamente interessanti. Ne è così scaturito un match durato sostanzialmente 40 minuti, visto che negli ultimi 20 la maggiore freschezza del Gotteron – a riposo venerdì sera – ha fatto la differenza, con i burgundi a controllare agevolmente il gioco e gli ospiti incapaci di trovare la scintilla che avrebbe rilanciato la contesa.
Determinanti ancora una volta – e siamo pronti a scommettere che continueranno ad esserlo sino alla fine, nel bene o nel male – le situazioni speciali, con quella penalità di cinque minuti e di partita rimediata da Sidler al 33’04 che ha dato una precisa direzione all’incontro.
La severità di Dipietro e Kurmann nello spedire il difensore leventinese sotto la doccia anzitempo non ha probabilmente fatto la differenza sull’immediato, visto che il Friborgo ha sì segnato con Benny Plüss, ma il gol sarebbe arrivato anche se la penalità fosse stata di soli due minuti. Pouliot ha infatti commesso un fallo poco dopo, ristabilendo gli equilibri e contenendo i danni. L’assenza di Sidler ha però fatto male all’Ambrì a lungo andare, visto che Kossmann si è ritrovato con un difensore di ruolo in meno, andando a togliere ulteriori energie ad una squadra che già a metà incontro era in riserva.
In questo senso l’aver concesso sei powerplay al Gotteron – a cui si aggiunge un rigore – non ha sicuramente aiutato, così come non ha aiutato un possesso del disco ancora insufficiente e, si sa, quando il puck è sul bastone degli avversari la fatica si sente molto di più. Facile dunque capire perché la miglior fase della partita i leventinesi l’hanno vissuta nella seconda metà di primo tempo, quando Pestoni aveva insaccato l’1-1 in risposta al gol d’apertura di Sprunger.
Successivamente alla rete, Duca e compagni avevano saputo mettere sotto il Gotteron, sfiorando anche il vantaggio ed applicando un buon forecheck ed una circolazione del disco interessante nel terzo offensivo. La verve offensiva, la fantasia e soprattutto le energie si sono però spente al suonare della prima sirena, anche se nemmeno il Friborgo ha poi saputo incantare nei restanti minuti di gioco.
Pur non riuscendo più ad operare una pressione costante su Conz, l’Ambrì ha avuto diverse buone occasioni, che in trasferta vanno però sfruttate per sperare di andare a punti. Lauper per due volte si è trovato al cospetto del portiere locale, così come Monnet al termine di una bella azione personale, mentre Duca ha un’occasione d’oro poco prima del fallo di Sidler, ma dopo aver messo fuori causa Conz il capitano ha mancato il bersaglio a porta sguarnita.
Vi sono poi aspetti complicati da valutare, come la decisione di lasciare in tribuna Giroux per dare spazio a Nordlund, ma con una difesa in difficoltà e con Stucki ancora costretto a giostrare in retrovia, puntellare il reparto con il finlandese era probabilmente la scelta giusta. Giroux, dal canto suo, pur avendo ritrovato qualche volta la via del gol non aveva mai realmente convinto.
Poche stavolta le colpe di Zurkirchen, che nel giro di 24 ore ha dovuto fronteggiare addirittura un centinaio di tiri, mettendo in evidenza uno dei principali problemi dell’Ambrì di questo weekend: i biancoblù hanno un possesso del disco insufficiente. La capacità di spendere un tempo maggiore nel terzo avversario permette di crearsi occasioni, stancare gli avversari ed indurli al fallo, ma i biancoblù contro Berna e Friborgo si sono trovati praticamente sempre dalla parte sbagliata di questo processo.
Ben venga dunque una settimana senza sfide il martedì sera, per riprendere le energie e lavorare soprattutto su intensità ed emozioni. I biancoblù sono infatti apparsi un po’ contratti, ed hanno pagato la tensione di giocare partite che sono oramai tutte decisive, ma che dovranno riuscire ad affrontare senza pensare troppo alle conseguenze del risultato.
D’altronde, ora di tempo da perdere non ce n’è più.
LA MANCANZA DI PRESSIONE: Il Gotteron è riuscito a piegare l’Ambrì senza dannarsi troppo l’anima, ma sfruttando le debolezze dei biancoblù nei momenti chiave e capitalizzando i diversi powerplay concessi dai leventinesi.
I biancoblù dal canto loro si sono visti in fase offensiva praticamente solo nella seconda metà di primo tempo, quando Conz è stato effettivamente messo sotto pressione. Troppo poco però, la squadra di Kossmann ha concesso troppo spesso il controllo del puck agli avversari, che hanno poi beneficiato delle conseguenze.