
AMBRÌ – BERNA
0-5
(0-1, 0-4, 0-0)

Reti: 07’22 Merelä (Baumgartner) 0-1, 20’19 Scherwey (Baumgartner, Häman Aktell) 0-2, 28’09 Häman Aktell (Müller) 0-3, 33’21 Ejdsell (Schild) 0-4, 36’43 Graf (Bemström, Ejdsell) 0-5
Note: Gottardo Arena, 6’031 spettatori
Arbitri: Lemelin, Dipietro; Huguet, Bachelut
Penalità: Ambrì 2×2, Berna 4×2
Assenti: Alex Formenton, Daniele Grassi, Jesse Zgraggen (infortunati)
AMBRÌ – Non c’è assolutamente nulla da salvare nella partita che ha visto l’Ambrì Piotta incassare un’imbarazzante sconfitta per mano del Berna, tanto che oltre ad essere stata nettamente la peggior prestazione stagionale, quella messa in pista martedì rientra senza dubbio tra le peggiori serate delle ultime stagioni.
E questo lo si può affermare non tanto per il risultato, ma soprattutto – ed è ancora più grave – perché i leventinesi non hanno mai mostrato il giusto atteggiamento, peccando per energia, determinazione, grinta e concentrazione.

Vedere una squadra così spenta e “piatta” ha fatto male anche al pubblico, tra chi ha manifestato la propria delusione con i fischi e altri che hanno scelto addirittura di lasciare la Gottardo Arena alla seconda pausa. Il terzo tempo si è infatti giocato con delle tribune svuotate in maniera significativa, uno scenario che in Leventina ben raramente si era visto anche nelle serate più disgraziate e fredde della vecchia Valascia, e che oggi invece rispecchia lo stato di un club che ha problemi – o perlomeno necessità di rinnovate certezze – su tutti i livelli.
Sulla partita non ci sono chissà quali analisi da fare. Le cose sono iniziate ad andare male sin dall’inizio, quando si è constatato che il Berna era pronto alla sfida – delicata e con un concreto significato vista la situazione in classifica delle due squadre – mentre l’Ambrì ha rinunciato a pattinare sin da subito, mettendosi immediatamente nei guai.
Nella prima metà di gara – oltre alla mancanza di energia e grinta – sono venuti a mancare pure due pilastri importanti del gioco di qualsiasi squadra, ovvero la solidità del portiere e l’efficacia del powerplay. Senn ha avuto chiare responsabilità sul primo e terzo gol, mentre i suoi compagni hanno sprecato malamente diverse superiorità numeriche, tra cui due interi minuti a 5-contro-3 giocati in maniera pessima.

Il momentum non è insomma mai stato dalla parte dei leventinesi, che hanno “pasticciato gioco” sin dalle uscite dal terzo, e non sono mai realmente riusciti a costruire delle azioni degne di nota. Il Berna ha invece disputato una partita normalissima, ed ha colpito in maniera regolare un Ambrì che praticamente dopo il raddoppio di Scherwey – altra rete concessa a ridosso di inizio o fine periodo – è andato in tilt e non ha mai saputo riprendersi.
Anche in termini individuali praticamente tutti hanno fatto fatica, con troppe decisioni sbagliate nella gestione del puck, e l’incapacità di arrivare prima su quei dischi che il Berna ha sistematicamente fatto suoi con troppa facilità.

Poche le idee, praticamente assenti le emozioni. Non c’è dunque da sorprendersi se il pubblico abbia manifestato la propria disapprovazione, perché un Ambrì di questo formato rispecchia effettivamente la posizione in classifica in cui è nuovamente scivolato.
La speranza è ovviamente che si sia trattata di una serata storta, in cui nulla ha funzionato. Resta comunque preoccupante aver osservato una squadra che, chiamata a giocare una partita importante in cui si poteva lanciare un messaggio, si sia presentata sul ghiaccio in maniera spenta per poi sgonfiarsi completamente.
IL PROTAGONISTA
Wallteri Merelä: Il gol con cui ha aperto le marcature è stato un regalo di Senn, ma ciò non toglie nulla alla prestazione del roccioso finlandese, che non si prende mai un cambio “di pausa” durante la partita. Fisico ma anche molto intelligente nell’usare questa sua caratteristica, ha perso pochissimi dischi e ha vinto praticamente tutti i duelli per il puck, esattamente ciò che invece i giocatori leventinesi non sono riusciti a fare.
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