AMBRÌ – RAPPERSWIL
6-3
(2-1, 1-0, 3-2)
Note: Valascia, 4’502 spettatori. Arbitri Mandioni, Küng; Bürgi, Kovacs
Penalità: Ambrì 7×2′, Rapperswil 7×2′
AMBRÌ – Per l’Ambrì Piotta era assolutamente imperativo conquistare la posta piena contro il fanalino di coda Rapperswil e, al termine di una partita divertente ma anche parecchio confusa, i biancoblù si sono imposti con un 6-3 che è valso il decimo posto in classifica, complice la sconfitta del Kloten a Bienne.
Con Flückiger nuovamente tra i pali e con Bouillon che ritrovava il suo posto in difesa, Pelletier ha dovuto rinunciare anche ai servigi degli ammalati Steiner e Sidler, costringendolo così ad apportare alcuni cambiamenti alla formazione, su tutti l’inserimento di Dostoinov nel secondo blocco con Hall e Lauper.
Un po’ “arrugginiti” dalla pausa e con i Lakers che già avevano ripreso a giocare martedì, i biancoblù hanno evidenziato delle difficoltà ad entrare in partita, sottolineate dall’immediata penalità rimediata da Kobach e dal conseguente gol d’apertura di Niklas Persson, che ha portato gli ospiti ad evidenziare un ritmo significativamente superiore nei primi minuti.
L’Ambrì si è però confermata squadra capace di vivere di emozioni e, guidata dai suoi due migliori giocatori in attacco – Giroux e Pestoni – ha girato la partita nel breve volgere di un paio di minuti, agguantando il primo vantaggio della serata per poi non girarsi più indietro. In particolare il numero 18 si è resto protagonista di una partita da incorniciare e, dopo aver iniziato ad ingranare alla Spengler, si è dimostrato sulla strada giusta per arrivare all’apice della forma proprio nel momento chiave del campionato.
I due gol messi a segno da Pestoni sono valsi ai 4’502 spettatori della Valascia il classico prezzo del biglietto, così come è da vedere e rivedere il gioco di bastone con cui Giroux si è aggiustato il disco prima di insaccare l’1-1.
Da “rivedere”, nel senso che molte cose andranno corrette, è invece stata la fase difensiva e quella in zona neutra per i biancoblù, che hanno lasciato troppi spazi e troppe opportunità al Rapperswil, squadra sì modesta ma che se lasciata giocare ha delle individualità che possono rivelarsi micidiali.
Fortunatamente venerdì sera non è stato il caso, ma indubbiamente contro le avversarie di ben altra caratura che ha in serbo il calendario delle prossime settimane in retrovia bisognerà alzare il proprio livello di concentrazione e di ordine… Soprattutto considerando e giustificando la presenza in pista di due difensori stranieri.
Ai biancoblù va comunque dato il merito di aver saputo superare con grande regolarità il povero Tim Wolf, anche lui decisamente poco sostenuto da una difesa spesso e volentieri mal posizionata. Esempio lampante è stato il gol firmato da Duca, con Giroux che lo ha servito tutto solo nello slot.
In precedenza in gol ci era invece andato Dostoinov in powerplay, mentre al 47’57 è invece stato Pestoni a trovare la rete e a portare a quota due i gol ottenuti in superiorità numerica, che vengono però “compensate” da altrettante reti concesse in boxplay.
Tanti, dunque, i punti su cui lavorare, compreso quel finale di partita in cui si è permesso al Rapperswil di insinuare il dubbio nei padroni di casa, con il rientrante Murray e Persson che avevano sfruttato al meglio un fase di netta flessione dei padroni di casa.
Riuscire ad esercitare una certa autorità e maturità nel gestire il risultato sarà fondamentale per il finale di stagione, con questi cali soprattutto mentali che vanno assolutamente ridotti ai minimi termini, per lasciare spazio ad un senso di “urgenza” che mai dovrebbe abbandonare le manovre dell’Ambrì.
Tutto è però bene quel che finisce bene. Adam Hall ha scacciato ogni dubbio insaccando il definitivo 6-3 a porta sguarnita, al termine di un match in cui i biancoblù hanno comunque dimostrato di meritare la vittoria. Oltre ai giocatori già citati, ottima la prestazione del quarto blocco, con soprattutto Christian Stucki che si è dato (come di consueto) un gran da fare e non si è tirato indietro nemmeno di fronte ad una bagarre, situazione di gioco decisamente non nelle sue corde.
Assolutamente da rivedere invece Flückiger, che ha sì dovuto fronteggiare un numero sin troppo alto di tiri (ben 38), ma che dal canto suo non è riuscito ad infondere sicurezza ai compagni. Il numero 87 ha concesso troppi rebound, che hanno portato ai gol del Rapperswil o ad altre situazioni ad altissimo rischio. Giusta probabilmente la decisione di farlo giocare, in quanto Pelletier vorrà avere due portieri in forma ed utilizzabili per il post season, ma Masalskis al momento pare dare più garanzie.
Al termine di una partita piacevole da seguire, l’Ambrì ha dunque ottenuto dei punti fondamentali per scacciare lo spauracchio dell’undicesimo posto, sinonimo di “finale” dei playout proprio contro i Lakers. D’altro canto rimane matematicamente accesa la speranza di acciuffare i playoff, ora a otto punti di distanza. Comunque andrà, però, all’Ambrì serviranno altri punti, a partire da domenica in quel di Davos.
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