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Ambrì Piotta

L’Ambrì non devierà il suo cammino, focus sul rinforzare le fondamenta e trovare costanza

Dopo una stagione storica i biancoblù sanno che il percorso nella ricostruzione sportiva è ancora agli inizi. I primi due anni di Duca e Cereda hanno posato le basi, ora si tratterà di continuare senza bruciare le tappe

L’inizio della stagione 2019/20 di NLA si sta avvicinando a grandi passi, ed anche quest’anno HSHS vi darà una completa panoramica di tutte le 12 squadre che compongono il massimo campionato svizzero.

Giorno dopo giorno troverete sulle nostre pagine commenti e analisi dei vari club, a cui abbiamo aggiunto un nostro pronostico di posizione in classifica al termine della regular season.


AMBRÌ PIOTTA

La rosa 2019/20

PORTIERI
Benjamin Conz, Dominik Hrachovina (🇨🇿), Viktor Östlund, Daniel Manzato

DIFENSORI
Tobias Fohrler, Isacco Dotti, Igor Jelovac, Misha Moor, Julian Payr, Michael Fora, Nick Plasino (🇨🇦), Christian Pinana, Michael Ngoy, Jannik Fischer

ATTACCANTI
Dario Rohrbach, Brian Flynn (🇺🇸), Johnny Kneubuehler, Jiri Novotny (🇨🇿), Marco Müller, Giacomo Dal Pian, Dominic Zwerger, Noele Trisconi, Elias Bianchi, Diego Kostner, Elia Mazzolini, Tommaso Goi, Matt D’Agostini (🇨🇦), Robert Sabolic (🇸🇮), Patrick Incir, Fabio Hofer


Dopo una stagione eccezionale che ha rappresentato la migliore nella storia del club dall’introduzione dei tre punti, l’Ambrì Piotta è una realtà rinata.

Alla nuova gestione sportiva guidata da Paolo Duca e Luca Cereda sono bastati un paio di anni per cancellare finalmente l’identità perdente in cui i biancoblù erano rimasti bloccati per sostanzialmente un decennio, caratterizzato da difficoltà e scelte poco lungimiranti su più fronti.

Ricordi lontani. L’Ambrì Piotta è finalmente tornato ad essere un club rilevante, e lo ha fatto stabilendo una precisa filosofia, poi seguita senza mai deviare dal proprio percorso. Mai come in questi anni l’identità dei leventinesi ha assunto concretezza, permettendo di trarre il massimo da un gruppo di giocatori sulla carta meno attrezzato di gran parte degli avversari, ma capace di fare la differenza grazie ad un’unione d’intenti che lo ha portato ad essere un tutt’uno con lo staff tecnico.

Questi sono concetti radicati nella squadra di Cereda, ripetuti un’infinità di volte anche su queste pagine ed oramai diventati parte del DNA della squadra. E questo lo ha notato l’intera lega, che nel passato campionato ha capito che i progressi dell’Ambrì Piotta andavano oltre la presenza di un giocatore fuori categoria come Kubalik, ma erano il risultato di un preciso sistema di gioco.

La vera scommessa vinta è così stata rappresentata dallo riuscire a far passare la propria visione all’intero spogliatoio, convincendo tutti ad adottare uno stile che richiede tanto a livello fisico e ancora di più sul piano mentale, ma che riserva come premio la possibilità di ribaltare i pronostici.

Con l’intero gruppo tutto sulla stessa barca, e con queste premesse alla base anche delle operazioni di mercato effettuate, l’Ambrì Piotta nella sua crescita sportiva – ben lungi dall’essere conclusa, anzi si è ancora nelle prime fasi – si è riconquistato il rispetto degli avversari e la stima di se stesso, elementi questi intangibili nelle statistiche ma che hanno il loro impatto.

Il lavoro iniziato due anni fa da Paolo Duca ha inoltre trovato solidità alle proprie fondamenta grazie ai rinnovi contrattuali per più anni di elementi come Müller e Zwerger (e in precedenza anche Fora), che rappresenteranno un’ossatura svizzera che per l’Ambrì è tutt’altro che scontata.

Il club ha ritrovato attrattività senza essere forzatamente una tappa intermedia, e questo era un primo passo fondamentale per tornare ad essere una realtà che punta ad avere stabilmente una voce in capitolo in chiave qualificazione ai playoff.


ARRIVI
Tobias Fohrler (D, Zugo)
Giacomo Dal Pian (F, Langenthal)
Julian Payr (D, Davos)
Dominik Hrachovina (G, Barys Astana)
Viktor Östlund (G, Ambrì Piotta)
Max Gerlach (F, Saskatoon Blades)
Robert Sabolic (F, Torpedo Nizhny Novgorod)
Brian Flynn (F, Zugo)

PARTENZE
Adrien Lauper (F, Friborgo)
Samuel Guerra (D, Davos)
Dominik Kubalik (F, Chicago Blackhawks)
Connor Hughes (G, Langenthal)
Lorenz Kienzle (D, Davos)
Bryan Lerg (F, ???)

STRANIERI
Nick Plastino (D, 🇨🇦)
Jiri Novotny (F, 🇨🇿 )
Matt D’Agostini (F, 🇨🇦)
Max Gerlach (F, 🇺🇸)
Dominik Hrachovina (G, 🇨🇿)
Robert Sabolic (F, 🇸🇮)
Brian Flynn (F, 🇺🇸)


Fatte queste premesse, la vera questione nell’introdurre l’annata 2019/20 dell’Ambrì Piotta va fatta in termini d’interpretazione: cosa significherà per i biancoblù avere una buona stagione? Fermo restando che ripetere o addirittura migliorare i risultati dell’ultimo torneo sarà difficilissimo, la questione non va posta in termini di posizioni in classifica.

Se è infatti vero che “i risultati sono una conseguenza del lavoro”, è in questi termini che va letto il percorso della squadra, che dovrà riuscire ad aumentare la costanza con cui porterà sul ghiaccio i propri punti forti. Se la base rappresentata dalla passata stagione si rivelerà tanto solida da permettere a Cereda di aggiungere ulteriori elementi al suo gioco, ecco che l’Ambrì avrà portato a termine con successo il suo compito più grande, ovvero quello di non dare per scontato – o per acquisito – il livello raggiunto nel recente passato.

Riuscire in questo intento passerà però anche dall’apporto dei singoli, quelle variabili che devono “girare” nel modo giusto per rendere il proprio sistema di gioco efficace.

A livello offensivo la partenza di Kubalik non andrà a cambiare la maniera in cui l’Ambrì cercherà di crearsi occasioni, ma è chiaro che la mancanza di un “game breaker” come il ceco dovrà essere compensata da uno sforzo corale maggiore e da un secondary scoring di maggior impatto.

Dal bottom six – pur con l’arrivo di Dal Pian e l’innesto di Rohrbach sin dall’inizio – sembra però difficile immaginare una produttività significativamente maggiore, di conseguenza saranno ancora le prime due linee a dover fare la differenza in avanti in termini di reti. I giocatori che già erano presenti rappresentano una garanzia – visti anche i buoni segnali dal preseason, specialmente da Hofer e D’Agostini – mentre le sensazioni sui nuovi arrivati Sabolic e Flynn sono per ora un po’ “tiepide”.

Per una squadra che nell’ultimo campionato ha contato su 54 gol stranieri (il 40% del totale) l’apporto dei due sarà naturalmente molto importante, così come la gestione delle risorse da parte di Cereda, che dovrà essere bravo nel mettere tutti nelle condizioni di rendere al meglio, soprattutto nelle scelte che dovranno essere fatte quando in porta ci sarà Hrachovina.

Gli special team dovranno confermarsi una risorsa, dopo che l’Ambrì ha avuto nel passato campionato il secondo miglior powerplay (!) ed il quinto boxplay, risultati eccellenti che hanno portato anche a ben otto reti in shorthand.

Il tutto assume ancora più importanza se si pensa che a 5-contro-5 l’Ambrì è stata la seconda squadra meno efficace (88 gol a parità numerica), ed anche in termini di tiri la maggior parte sono arrivati da lontano (terza peggior squadra per numero di conclusioni dallo slot). In avanti è verosimile dunque attendersi qualche difficoltà.


In difesa la partenza di Guerra – alla Valascia ha giocato la miglior stagione in carriera – ha lasciato un vuoto soprattutto a livello di dinamicità, che potrebbe però essere colmato da un Pinana che si spera possa giocare una stagione intera senza infortuni.

Non si farà invece sentire la partenza di Kienzle, che non ha mai avuto un impatto rilevante, mentre gli arrivi di Fohrler e Payr sono intriganti dopo quanto hanno saputo mostrare nel preseason.

Con Michael Fora dall’inizio in squadra e con un Plastino che sembra aver imboccato la nuova stagione prendendo la strada giusta, il reparto ha potenziale per rivelarsi migliorato ed anche un po’ più profondo rispetto al passato.

Tra i pali la questione promette di essere invece più complicata, dopo che l’infortunio di Benjamin Conz – al rientro a novembre – ha costretto il club a trovare un sostituto almeno per i primi mesi di campionato, durante i quali si giocheranno però all’incirca il 40% dei match di regular season.

Hrachovina era reduce da una stagione tribolata dopo un serio infortunio, ma in CHL ha dimostrato di essere già ad un buon livello e di poter tornare quel giocatore che tanto bene aveva fatto in Finlandia. La sua rimane però una pedina straniera che quando utilizzata costringerà Cereda a rinunciare a qualcosa tra i giocatori di movimento, e per una squadra come l’Ambrì che ha un numero limitato di finalizzatori questo è un “trade off” non da poco. L’alternativa sarà Manzato, che dà però meno sicurezza.

Viste le circostanze venutesi a creare l’Ambrì ha comunque trovato una buona soluzione, anche se una valutazione completa del reparto potrà essere fatta solamente a posteriori, ovvero valutando le condizioni di Conz al rientro ed il tempo che avrà bisogno per tornare al suo livello. Tra metà novembre ed il termine della Coppa Spengler ci sarà una fase di assentamento importante, da cui sarà fondamentale vedere i portieri leventinesi uscire in buona forma.

L’Ambrì Piotta è dunque atteso ad una stagione intensa, ricca di impegni e che dovrà rappresentare un altro passo nella giusta direzione. La squadra continuerà a concentrarsi sull’immediato, senza perdersi in discorsi di risultati e classifica che venivano rispediti al mittente anche a playoff quasi acquisiti lo scorso inverno.

C’è dell’incertezza legata ai vari infortuni di lungo corso e alla capacità delle nuove pedine di fare bene in ruoli fondamentali, ma se a livello di coesione e lavoro l’Ambrì manterrà i suoi standard alzando l’asticella della costanza, dovrebbe valere la regola che “i risultati saranno una conseguenza”.

Quanto questi sapranno essere buoni dipenderà da alcune variabili tutte da verificare, ma la base è quella che abbiamo imparato a conoscere, il che da delle importanti garanzie.


MIGLIOR INNESTO

Brian Flynn: La scelta di citare il suo nome potrebbe stridere con le prestazioni non entusiasmanti in CHL, ma oggettivamente il suo arrivo in piena estate per rimpiazzare Novotny ha sorpreso tutti in termini positivi.

L’impatto che Flynn può avere in NLA lo si è visto durante il periodo a Zugo, ed anche se sinora non ha ancora trovato ritmo, per l’Ambrì ingaggiare in extremis un centro del suo calibro non era scontato. Ha un’opzione sino a fine stagione e se le cose funzioneranno potrebbe restare, diventando una risorsa importante pensando anche ai 36 anni di Novotny.

ADDIO DOLOROSO

Dominik Kubalik: Scontato e doveroso. L’attaccante ceco era semplicemente strepitoso, tanto da renderlo senza ombra di dubbio il miglior giocatore dell’interno campionato.

MVP dell’ultima regular season, top scorer di lega e capace di essere protagonista anche al Mondiale con avversari di calibro NHL, Kubalik ha lasciato un ricordo indelebile alla Valascia. Ragazzo tanto talentuoso quanto umile e lavoratore, ha raggiunto i Blackhawks anche grazie a quanto ricevuto dall’Ambrì, in un matrimonio che per un anno e mezzo è stato perfetto.

FATTORE X

La capacità di dare tutto con regolarità: Cereda lo ha sempre sottolineato, il suo sistema di gioco è dispendioso perché non contempla serate “a metà”, anche e soprattutto dal punto di vista mentale.

Quando l’Ambrì non gioca al massimo ad ogni cambio e non si sacrifica sul ghiaccio, torna ad essere una squadra limitata che difficilmente ha le chance di fare risultato.

La via è chiara ed univoca, la sfida è riuscire a seguirla il più possibile come gruppo.


La classifica di HSHS

1. ZUGO
2. BERNA
3. LOSANNA
4. ZSC LIONS
5. BIENNE
6. LUGANO
7. FRIBORGO
8. LANGNAU TIGERS
9. AMBRÌ PIOTTA
10. GINEVRA SERVETTE
11. DAVOS
12. RAPPERSWIL

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