AMBRÌ – AJOIE
4-1
(3-0, 1-1, 0-0)
Reti: 9’25 Pestoni (Spacek, Dauphin) 1-0, 10’50 De Luca (Grassi, Heed) 2-0, 19’55 , Landry (Zwerger) 3-0, 28’58 Landry (Zwerger, Lilja) 4-0, 30’49 Sopa (Audette, Pilet) 4-1
Note: Gottardo Arena, 6’108 spettatori
Arbitri: Lemelin, Öhlund; Burgy. Francey
Penalità: Ambrì 2×2, Ajoie 1×2 + 1×5 + 1×20
Assenti: Benjamin Conz (infortunato), Nando Eggenberger, Kilian Zündel (sovrannumero), Alex Formenton (congedo), Isacco Dotti, Valentin Hofer (Bellinzona Rockets)
AMBRÌ – Non capita spesso di poter definire “tranquilla” una vittoria dell’Ambrì Piotta, ma il successo sull’Ajoie è stato ottenuto nell’occasione sicuramente con meno patemi d’animo di quanto ci si potesse attendere, questo nonostante la sfida fosse comunque delicata perché metteva in palio punti importanti contro un avversario spesso rognoso.
Non è però stato questo il caso, visto che alla squadra di Cereda è stato sufficiente un buon primo tempo – non eccezionale, ma tanto è bastato – per infilare tre dischi alle spalle di Ciaccio e mettere sostanzialmente la parola fine all’incontro.
Sin dai primi minuti i biancoblù sono infatti stati in grado di controllare il gioco con buona autorità, mantenendo il possesso del disco in maniera praticamente costante ed imbastendo con facilità il proprio ciclo nel terzo offensivo. Una bella combinazione tra Spacek e Pestoni, un gesto di furbizia di De Luca ed un’ingenuità pazzesca di Gelinas sulla rete di Landry hanno imposto una direzione chiarissima alla sfida, mentre gli ospiti non hanno mai dato l’impressione di poter cambiare la sostanza delle cose.
Certo, ci sono stati un paio di episodi in cui Juvonen è dovuto intervenire in maniera importante per evitare reti che avrebbero complicato le cose – in particolare su un errore di De Luca poco prima del gol dello stesso italiano, oppure allo scadere di una penalità nel periodo centrale – ma in generale il controllo dell’Ambrì Piotta sull’inerzia degli eventi è stato lineare.
Per certi versi addirittura troppo, nel senso che Pestoni e compagni non hanno mai alzato più di quel tanto i giri del proprio motore, ed in questo senso la partita di martedì è di difficile valutazione se la si rapporta al bisogno di crescita in intensità ed agonismo in vista del rush finale. Il match non ha però nemmeno mai chiesto ai leventinesi di fare un ulteriore “click”, ed allora la sfida è stata condotta in porto senza troppi sussulti.
Questo non ha comunque impedito a Manix Landry di ottenere la sua prima doppietta in carriera, oppure a Tommaso De Luca di essere il faro di una quarta linea – con Kostner e Grassi – che ha imbastito varie trame pericolose e visto il giovane particolarmente ispirato.
Il match ha però purtroppo portato anche all’infortunio di Rocco Pezzullo, colpito malamente da Fabio Arnold e che da quel momento non è più tornato sul ghiaccio. Nel dopo partita non c’erano ovviamente indicazioni precise sulla gravità di quanto successo, ma viste le commozioni cerebrali già subite dal difensore nel recente passato era doveroso essere prudenti. La speranza è davvero che non vi siano gravi conseguenze.
Sul successivo powerplay di cinque minuti l’Ambrì Piotta ha invece giocato la fase meno convincente della sua partita, che si è poi protratta in generale in un periodo centrale un po’ pasticciato e che ha permesso all’Ajoie di costruirsi le prime vere occasioni dalle parti di Juvonen. I giurassiani hanno poi tentato di riaprire l’incontro nelle fasi iniziali del terzo periodo, trovando per la prima volta un paio di cambi consecutivi in zona offensiva, ma confermandosi comunque troppo modesti per mettere davvero in dubbio il risultato.
Il match si è così concluso senza sussulti, con un andamento singolare ed un Ambrì Piotta che ha per certi versi giocato una partita che si può definire matura nel mantenere il controllo degli eventi senza dannarsi l’anima. D’altro canto ci deve però essere la consapevolezza che nelle prossime uscite ci vorrà un livello d’intensità ben superiore per fare risultato in contesti che sicuramente saranno più complicati.
Nell’occasione però è andata bene così. I tre punti erano fondamentali, così come lo saranno quelli da contendere al Langnau venerdì in uno scontro diretto molto significativo.
IL PROTAGONISTA
Manix Landry: Ha vissuto la sua prima serata da protagonista il figlio d’arte, capace di firmare una doppietta caratterizzata dal suo essere lesto nello sfruttare le chance davanti a lui. Sulla prima rete ha beffato l’ingenuo Gelinas soffiandogli il disco, mentre per la seconda ha sfruttato lo screen di Lilja davanti a Ciaccio per far partire un tiro velenoso nel traffico. Una bella carica di fiducia, testimoniata anche dai sei tiri in porta fatti registrare.
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