LOSANNA – AMBRÌ
2-1
(1-0, 1-0, 0-1)
Note: P. de Malley, 6’211 spettatori. Arbitri Erard, Wiegand; Dumoulin, Fluri
Penalità: Losanna 2×2′ + 1xrigore, Ambrì 2×2′
LOSANNA – Pelletier ha optato per rivoluzionare quasi completamente la sua squadra cambiando tre linee su quattro, ma di fatto sul ghiaccio non è cambiato nulla. I biancoblù tornano da Losanna senza alcuna risposta e con anzi più interrogativi, al termine di un match “sperimentale” perso per 2-1 e con praticamente solo una decina di minuti giocati sul livello necessario per poter sperare di andare a punti.
Uno dei pochi momenti di pressione l’Ambrì l’ha infatti proposto nella seconda metà del primo tempo, grazie ad un powerplay a cui ha fatto seguito una pregevole circolazione del disco nel terzo avversario della linea composta da Kamber, Bastl e Pestoni. Nessun tiro verso Huet è però arrivato – o perlomeno nessun realmente pericoloso – e così sarà per tutta la serata. Si è poi aggiunta una fiammata nel finale dopo il rigore segnato da Emmerton, ma sin troppo isolata per compensare il vuoto dei lunghi minuti precedenti.
Le reali occasioni di superare il veterano portiere francese si contano infatti sulle dita di una mano, e annoverano un rebound non sfruttato da Lhotak nel primo tempo, un contropiede orchestrato da Pestoni ed un inserimento di Chavaillaz allo scadere del periodo centrale. C’è poi il gol non accordato nel finale di cui diremo in seguito, ma oltre a questo, nulla di più.
La scelta di dividere Giroux e Pestoni e di cambiare tre linee su quattro – inalterata solo quella formata da Lauper, Hall e Grassi – non ha dunque dato segnali incoraggianti, anche se un cambiamento di questo tipo va oggettivamente valutato dopo almeno due o tre partite. Il fatto che Pelletier abbia rivoluzionato nuovamente le linee nel terzo tempo non è comunque un buon segnale.
Sulla formazione di partenza Lhotak, il miglior marcatore della squadra con quattro gol, è stato promosso nel blocco di Emmerton e Giroux, e nella prima parte di sfida è apparso anche uno tra i migliori. Pestoni ha invece giostrato con Kamber e Bastl, mentre Monnet è stato relegato nel terzetto di Fuchs e Duca.
Il giovane ceco ha inoltre sostituito Pestoni nel primo blocco di powerplay completato con i quattro stranieri, ma anche in questo senso difficile trarre delle conclusioni. Troppo poco ha infatti creato l’Ambrì in fase offensiva per costringere il Losanna al fallo, annotazione ben testimoniata dal fatto che le occasioni in powerplay da registrare in favore dei leventinesi sono state solo due, di cui una arrivata per un cambio scorretto.
Per capire la direzione che avrebbe preso la serata sarebbero bastati i primi venti minuti di gioco, contraddistinti da troppi errori in copertura difensiva ed in uscita dal terzo da parte dell’Ambrì. Proprio così è nato il punto di apertura di Herren, “regalato” da un possesso mal gestito in zona difensiva, a cui hanno fatto eco diverse altre occasioni limpide in favore di Gobbi e compagni, non capitalizzate solamente per imprecisione o per bravura di Zurkirchen.
Ad immagine di un Mäenpää ancora approssimativo o di uno Zgraggen in palese difficoltà, l’Ambrì mai è riuscito veramente a reagire, ed ha continuato a prestare il fianco all’avversario praticamente sino alla concessione del rigore nel finale. Al 29’20 Froidevaux ha trovato una bella deviazione in powerplay dopo tiro di Trutman, che è costata all’Ambrì la beffa di essere la prima squadra ad incassare un gol dal powerplay dal Losanna, mai a segno nelle precedenti nove partite!
In precedenza Pelletier aveva cercato di fermare l’emorragia, ma il timeout chiamato dall’allenatore biancoblù non aveva sortito praticamente alcun effetto, se non il fallo del giovane Dylan Giannini che ha poi portato alla segnatura in superiorità.
Il terzo tempo è poi scivolato via senza particolari sussulti, sino a quando un puck coperto con il guanto in area di porta da un locale ha provocato un rigore, poi concretizzato magistralmente da Emmerton con una bella finta. A quel momento mancavano cinque minuti alla terza sirena, e l’Ambrì finalmente si è svegliato… Sempre in maniera confusa, ma perlomeno arrembante.
Da lì a poco è poi scaturito il gol annullato ad Emmerton, con il suo disco che ha danzato sulla linea, sfiorato (o toccato?) la seconda ed è poi finito sotto Huet, con un Giroux sì in area di porta ma che non ha in alcun modo impedito al portiere francese di intervenire. La posizione del canadese non ha dunque influito sulla decisione degli arbitri che, dopo la prolungata visione del video, hanno stabilito che il disco non aveva varcato per la sua interezza la linea.
L’episodio può far nascere qualche rimpianto, la prestazione fornita dall’Ambrì oggettivamente no, e questo è un fatto che va analizzato a prescindere dagli ipotetici punti che sarebbero potuti arrivare se Erard e Wiegand avessero deciso di accordare la rete.
I biancoblù hanno peccato dal punto di vista dell’organizzazione di squadra, della copertura difensiva e della fantasia in attacco… E questo è ben più preoccupante di un gol non accordato nel finale di un match giocato in maniera insufficiente.
MANCANZA DI COSTANZA, MANCANZA DI EQUILIBRIO: L’Ambrì Piotta nelle sue ultime uscite non è riuscito ad alzare il suo livello di gioco e mantenerlo per un arco prolungato di partita, ed anche a Malley i biancoblù sono scesi in pista come se si trovassero su un ottovolante.
Facilmente in affanno sotto pressione ed incostanti in avanti, l’Ambrì non riesce a trovare il giusto equilibrio, chiudendosi eccessivamente in difesa quando cerca di giocare prudentemente, aprendosi e rischiando troppo quando prova ad attaccare.
Ci vuole dunque costanza ma anche equilibrio, per evitare di chiudere anche le prossime partite con il capogiro.