AMBRÌ – RAPPERSWIL
4-2
(1-2, 2-0, 1-0)
Reti: 8’24 Noreau (Schroeder, Moy) 0-1, 18’50 Trisconi (Fohrler) 1-1, 19’29 Djuse (Aebischer, Eggenberger) 1-2, 30’25 Grassi (Heed, Chlapik) 2-2, 34’48 Pestoni (Virtanen, Heed) 3-2, 59’07 Chlapik (Spacek) 4-2
Note: Gottardo Arena, 6’567 spettatori
Arbitri: Wiegand, Ströbel; Steenstra, Burgy
Penalità: Ambrì 7×2′ + 1×5′ + 1×20′, Rapperswil 4×2′ + 1×5′ + 1×20′
Assenti: Nick Shore, Isacco Dotti (sovrannumero), André Heim, Rocco Pezzullo, Stefan Müller (infortunati)
AMBRÌ – Ha preso una boccata d’ossigeno l’Ambrì Piotta, ma non senza vivere una serata dalle mille difficoltà. Quella che ha portato a questi tre punti – che fanno sicuramente comodo – non è infatti la ricetta ideale se la squadra di Cereda vorrà riportare la sua stagione su binari più promettenti, perché in tutta onestà sabato la miglior squadra in pista era il Rapperswil.
Nei meriti biancoblù c’è stata sicuramente la grande volontà portata sul ghiaccio, che ha permesso di venire a capo dei Lakers nonostante un lineup già singolare dall’inizio – con Trisconi al centro, e Wüthrich come 13esimo attaccante – e che durante la partita ha perso Kneubuehler, Kostner e Zwerger (i primi due per infortunio, l’austriaco per una penalità di partita), tanto da costringere Cereda a spostare anche Zündel in avanti.
In questo contesto da battaglia l’Ambrì ha trovato il modo di uscirne vincitore, bloccando un’enormità di tiri (addirittura 40!) e trovando in Juvonen un pilastro fondamentale per uscire indenni dalle situazioni più intricate. Dopo varie serate in cui i biancoblù avrebbero meritato di più, insomma, questa volta sono stati Grassi e compagni ad ottenere la posta piena nonostante una prestazione che sul piano del gioco non ha saputo convincere.
Preoccupante infatti la prima metà di gara, con in particolare un primo tempo in cui il Rapperswil ha controllato per lunghi tratti il gioco, portando sul ghiaccio una velocità d’esecuzione e pensiero che ha spesso lasciato impacciati i leventinesi. Arrivare alla prima pausa sotto di un gol è infatti stato un risultato positivo per l’Ambrì, che un po’ casualmente aveva trovato la rete con Trisconi prima di incassare il nuovo vantaggio ospite a poco dalla sirena.
Zwerger ha cercato di dare la carica con una bagarre, ma le cose non sembravano destinate a migliorare nemmeno nel periodo centrale, in cui l’Ambrì Piotta ha inizialmente confermato le sue difficoltà nell’effettuare quel cambio di marcia necessario per mettere davvero la partita in discussione. In aiuto dei leventinesi è però arrivato l’episodio che ha portato al gol di Daniele Grassi, anche questo caduto in maniera un po’ sporadica ma che ha finalmente cambiato le coordinate della partita.
Nei minuti successivi il livello generale di agonismo si è infatti alzato, con alcune penalità ed una scazzottata che ha visto protagonista Fohrler – che ha colpito duro Noreau – che hanno contribuito ad accedere l’ambiente della Gottardo Arena. In questo contesto l’Ambrì è riuscito a caricarsi e a trovare il gol decisivo con Pestoni, imbeccato benissimo da Virtanen e capace così di infilare il 3-2.
In quel frangente si è vista quanta differenza possa fare la giusta carica per i leventinesi, che mai in questa partita hanno mostrato particolare brillantezza nel gioco, ma che hanno avuto il merito di lottare per cercare di risolvere i loro problemi. Non sempre ci sono riusciti, ma alla fine il risultato è stato ottenuto solamente grazie ad una seconda metà giocata con il coltello tra i denti, e questo può essere stato un promemoria importante.
L’ultimo periodo è infatti stato affrontato con un certo coraggio, nonostante un lineup “rattoppato” dalle varie assenze e costretto a cambiamenti in corsa. Per riuscire a vincere l’Ambrì è dovuto passare anche da delicate fasi di boxplay, e da un finale in cui un paio di opportunità mancate a porta sguarnita potevano essere pagate a caro prezzo, ma alla fine la squadra di Cereda ha trovato la maniera di ottenere i tre punti.
Da questa prestazione l’Ambrì Piotta può fare tesoro del sacrificio mostrato per difendere il vantaggio, ma la serata di sabato non ha sicuramente rappresentato una nuova solida base da cui ripartire. Stavolta però i dischi sono rimbalzati in favore dei leventinesi, ed a volte questo può ridare un po’ di coraggio. Le tantissime conclusioni bloccate e la capacità di Juvonen di portare sulle spalle la squadra sono da sottolineare, ma una partita in cui gli avversari hanno lasciato partire addirittura 96 tentativi di tiro verso la propria porta difficilmente sfocerà in una vittoria in altre occasioni.
Stavolta ai biancoblù vanno comunque bene i tre punti, che sul piano del sacrificio sono stati difesi con delle ritrovate emozioni, ma per continuare ad inseguire i pre-playoff bisognerà fare un passo avanti anche sul piano del gioco.
IL PROTAGONISTA
Janne Juvonen: È dovuto stare costantemente sull’attenti il portiere finlandese, battuto due volte nel primo periodo ma poi capace di abbassare la saracinesca nonostante le tante conclusioni del Rapperswil. In particolare nelle fasi di boxplay ha rappresentato il miglior penalty killer dei biancoblù, con diversi interventi decisivi e tanta calma anche nei momenti più concitati dell’incontro.
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