PARTITA PRESENTATA DA
LUGANO – L’Ambrì Piotta è riuscito nella piccola impresa di lasciare a bocca asciutta il Lugano per il secondo derby consecutivo e, al termine di una buona prestazione fondata su intelligenza tattica ed un Schaefer autore della sua miglior prestazione del campionato, ha avuto la meglio con un rotondo 4-0 sui cugini bianconeri.
Nonostante si trattasse di un match di fine regular season, le due squadre hanno proposto agli oltre 7’000 presenti uno spettacolo piacevole, sviluppatosi dopo un primo tempo in cui al derby era mancata un po’ quella fisicità e quel furore agonistico necessario per essere ritenuto tale. Già sin dalle prime battute, però, l’Ambrì di Pelletier è apparso ben messo in pista, questo nonostante alcune assenze che non sono però sembrate pesare troppo su un reparto difensivo in cui è tornato a giostrare anche il giovane Isacco Dotti.
(© A. Branca)
Buono ma non incisivo sul fronte luganese il ritorno sul ghiaccio di Hnat Domenichelli – capace di essere pericoloso soprattutto nella prima parte di gara – e Petteri Nummelin, che ha svolto il suo compito ma non è però riuscito a mettere a segno quel punto che gli avrebbe permesso di raggiungere Andy Ton in cima alla classifica dei migliori marcatori di tutti i tempi del Lugano. Fosse riuscito nell’intento, il derby della Resega si sarebbe probabilmente trasformato in un festante quasi-addio al folletto finlandese, che dopo questa partita potrebbe avere parecchie difficoltà nel ritrovare spazio all’interno dello scacchiere di Huras.
Il vero protagonista dell’incontro è però stato il portiere dell’Ambrì Piotta, Nolan Schaefer, autore di uno shutout ottenuto parando tutti e 32 i tiri scagliati verso la sua porta e, soprattutto, abile nell’alzare il suo livello di gioco tanto da frustrare gli attaccanti avversari nei momenti topici della partita. Naturalmente l’Ambrì non ha ottenuto la vittoria solo grazie al suo portiere, ma indubbiamente il numero 1 biancoblù ha giocato un ruolo fondamentale nella conquista dei tre punti.
Va anche fatto notare quanto il suo dirimpettaio, Michael Flückiger, abbia saputo muoversi quasi altrettanto bene, pur concedendo due reti sui 31 tiri indirizzati dai leventinesi verso la sua gabbia. In assenza di Manzato, il portiere dell’Emmental ha evitato che i suoi si vedessero sfuggire la partita dalle loro mani prima del terzo tempo, quando il Lugano ha cercato disperatamente – ma senza successo – di riaprire i giochi. Per lui sabato sera si prospetta un turno di riposo per dare spazio al giovane Elvis Merzlikins, lettone di solo 18 anni.
(© A. Branca)
In una fase in cui entrambe le squadre sembravano poter avere gli argomenti per aprire le marcature, l’Ambrì Piotta ha trovato in powerplay la giusta giocata grazie al suo top scorer Jason Williams che, con un preciso tiro dalla linea blu, ha messo la firma su quello che si rivelerà essere il game winning goal ed ha raggiunto Damien Brunner a quota 25 reti, diventando di fatto il miglior realizzatore della NLA.
Il Lugano non ha saputo reagire al meglio alla situazione venutasi a creare, evidenziando soprattutto in powerplay quella mancanza di lucidità sotto porta che avrebbe potuto indirizzare la partita su binari diversi. Per contro, gli special teams degli ospiti hanno funzionato a dovere, “sopravvivendo” alla penalità incassata da Raffainer e trovando poi il raddoppio al 38’28” con Adrian Trunz, che ha fatto secco Flückiger sugli sviluppi di un ingaggio.
(© A. Branca)
Dire che da quel momento in avanti la partita si è chiusa è sicuramente azzardato, ma si è comunque potuto notare come l’Ambrì abbia saputo limitare al massimo l’avanzata offensiva dei padroni di casa. Per il Lugano, però, là davanti semplicemente non è sembrata essere serata, ed ecco che allora il definitivo episodio del KO è arrivato grazie ad una bella azione personale di Inti Pestoni che, liberatosi della marcatura del difensore, è riuscito in qualche modo ad insaccare il disco alle spalle di Flückiger, pur solo di qualche centimetro. Il 4-0 è poi stato firmato da Maxim Noreau al 58’24”, uscito dal ghiaccio dolorante un attimo prima per una discata al ginocchio, ma ritornato immediatamente in gioco.
Sul conto del Lugano rimane sicuramente l’amaro in bocca per una partita che, se giocata con maggior decisione nei momenti topici, avrebbe anche potuto concludersi diversamente. C’è da constatare però il buon rientro di Charles Linglet, autore di diversi spunti interessanti davanti – tra cui un’azione a tu per tu con Schaefer – e che sicuramente si saprà rivelare prezioso nelle prossime settimane.
Con questa sconfitta, però, il Lugano scivola al sesto posto e si ritroverebbe attualmente a dover affrontare i quarti di finale contro lo Zugo. Per l’Ambrì, invece, i tre punti ottenuti coincidono con la reale possibilità di acciuffare in extremis il decimo posto occupato ora dal Rapperswil, che dista oramai una sola lunghezza.