Social Media HSHS

Ambrì Piotta

L’Ambrì non affonda i suoi colpi, la reazione è solo parziale

I leventinesi iniziano bene e ritrovano carica agonistica, ma il Berna cresce cammin facendo ed è bravo a sfruttare le attuali debolezze dell’Ambrì

L’Ambrì non affonda i suoi colpi, la reazione è solo parziale

AMBRÌ – BERNA

2-5

(2-1, 0-3, 0-1)

Reti: 4’04 Virtanen (Kneubuehler, Bürgler) 1-0, 8’32 Untersander (Fahrni) 1-1, 8’50 Heim (Bürgler) 2-1, 29’29 Vermin (Kreis, Moser) 2-2, 31’50 Schild (Vermin) 2-3, 36’03 Kahun (Scherwey, Lehmann) 2-4, 57’32 Kahun (Baumgartner) 2-5

Note: Gottardo Arena, 6’095 spettatori
Arbitri: Lemelin, Dipietro; Altmann, Gurtner
Penalità: Ambrì 1×2, Berna 2×2

Assenti: Isacco DottiTommaso De LucaDiego KostnerTim Heed (infortunati), Inti PestoniAlex Formenton (ammalati)

AMBRÌ – Una reazione solamente parziale non è stata sufficiente all’Ambrì Piotta per evitare la terza sconfitta consecutiva del nuovo anno, ed anche se contro il Berna i biancoblù hanno sicuramente fatto dei passi avanti rispetto alle uscite più recenti, al gruppo di Luca Cereda manca ancora qualcosa per imbastire un rilancio come quello arrivato in risposta alle cinque sconfitte consecutive di un mese e mezzo fa.

Quello uscito sconfitto dalla sfida contro gli orsi è infatti ancora un Ambrì che manca di personalità nei momenti difficili, e che fatica a trovare quella continuità di concentrazione necessaria per giocare ogni cambio con la massima responsabilità nella gestione del disco ed in copertura difensiva.

Anche stavolta gli spazi concessi dai leventinesi agli avversari hanno avuto la tendenza ad allungarsi un po’ troppo, ed infatti non è un caso che nelle ultime tre partite le reti incassate siano state ben 16, ad immagine di un impianto che sta andando a singhiozzo nell’applicare uno dei suoi principi, ovvero quello di togliere “tempo e spazio” agli avversari.

Dei segnali incoraggianti in questo senso si sono comunque visti, specialmente nel corso del primo tempo ed in avvio di secondo, quando è stato l’Ambrì a fare il gioco e a mettere tanto ritmo nei suoi cambi. In quei frangenti la determinazione nel voler reagire è stata evidente, ed anche il forecheck è tornato a funzionare ed ha portato i suoi frutti, ad esempio con il bel disco rubato da Bürgler e poi offerto ad Heim per il provvisorio 2-1.

È però stato anche un Ambrì che si è dimostrato fragile quando le cose hanno iniziato a girare per il verso sbagliato. Le prime due reti concesse sono arrivate in maniera un po’ sporadica per il Berna, prima per un intervento difettoso di Juvonen e poi per una bella esecuzione di Vermin, ma in tutto questo gli orsi hanno iniziato gradualmente a crescere senza che i biancoblù riuscissero a fare altrettanto.

Nel momento in cui il Berna ha segnato tre gol nel giro di sei minuti si aveva insomma la percezione che il momentum stesse sfuggendo di mano alla squadra di Cereda, e tutto ciò che Kahun e compagni hanno fatto è stato battere il ferro finché era caldo. Gli uomini di Tapola non hanno infatti disputato una prova trascendentale, ed anzi sono stati molto essenziali nel loro gioco, ma in questa fase del campionato l’Ambrì sta vedendo esposte dagli avversari tutte le sue debolezze e fatica a trovare delle contromisure.

Le assenze tra gli altri di Heed e Formenton hanno inoltre pesato parecchio, soprattutto in un periodo in cui le individualità faticano a brillare ed i limiti ipotizzati ad inizio stagione – la fragilità difensiva e la mancanza di finalizzatori offensivi – stanno presentando quel conto che inevitabilmente sarebbe prima o poi venuto a galla.

Nulla di che farne una tragedia, che l’Ambrì non fosse la squadra più attrezzata non lo scopriamo certo ora e dei momenti di difficoltà erano da mettere in conto, ma semmai a preoccupare può essere l’andamento troppo ai margini che vari giocatori importanti stanno avendo in questo periodo.

Senza arrivare all’esasperazione di alcuni nel sottolineare le difficoltà di Spacek, è chiaro che per il centro ceco un bilancio di appena otto punti primari (un gol!) nelle ultime 22 partite è ampiamente insufficiente, e non possono bastare alcuni tocchi di fino nello smistare il puck per essere il leader di cui l’Ambrì ha bisogno per tornare a macinare punti. È necessaria una carica agonistica ed una determinazione nell’andare a prendersi le vittorie che l’intero gruppo deve riconquistare, ed infatti se il casco di top scorer è ancora sulla testa del ceco significa che nemmeno gli altri principali attori stanno vivendo un buon periodo.

Carica e convinzione che nello specifico sono mancate nel terzo tempo, quando i biancoblù non hanno dato l’impressione di poter davvero rientrare, nemmeno nella fase in cui il Berna ha cautamente chiamato il timeout dopo alcuni cambi pericolosi dei padroni di casa. Nei momenti chiave però Reideborn ha avuto la meglio, ad esempio su Spacek e Dauphin nel periodo centrale, quando l’Ambrì aveva avuto delle buone chance per invertire in tempi utili l’inerzia della sfida.

La reazione è invece rimasta incompleta, caratterizzata da segnali incoraggianti ma anche da limiti che in questo avvio di 2024 stanno mettendo in difficoltà la squadra di Cereda. Fondamentale sarà ritrovare al più presto Heed, Pestoni e Formenton, ma soprattutto quella solidità nel proprio gioco per rendere più difficile agli avversari crearsi degli spazi. L’ingrediente che ha permesso all’Ambrì di essere in una buona posizione dopo 35 partite era stato proprio quello.


IL PROTAGONISTA

Dominik Kahun: Si trova in un grande momento di forma l’attaccante tedesco del Berna, che con una doppietta ha ricordato ai leventinesi quanto possa essere importante avere in squadra un elemento capace di fare la differenza trovando delle giocate pericolose anche dal nulla. Kahun ha iniziato il nuovo anno ottenendo quattro gol e sei punti in tre partite, il tutto con un dinamismo che per le difese avversarie è veramente complicato da gestire.


GALLERIA FOTOGRAFICA

(Clicca le frecce per scorrere le fotografie)


HIGHLIGHTS

Click to comment

Altri articoli in Ambrì Piotta