AMBRÌ – RAPPERSWIL
5-2
(1-2, 2-0, 2-0)
Reti: 5’10 Dauphin (Kneubuehler) 1-0, 6’52 Lammer 1-1, 12’30 Cajka (Forrer, Baragano) 1-2, 33’00 Terraneo (De Luca, Dauphin) 2-2, 34’24 Lilja (Spacek, Virtanen) 3-2, 55’22 Spacek (Pestoni) 4-2, 57’17 Kostner (Douay, Grassi) 5-2
Note: Gottardo Arena, 6’361 spettatori
Arbitri: Tscherrig, Kohlmüller; Cattaneo, Francey
Penalità: Ambrì 2×2, Rapperswil 3×2
Assenti: Dominic Zwerger, Kilian Zündel, Tobias Fohrler (infortunati), Valentin Hofer (sovrannumero)
AMBRÌ – Ha dovuto trovare i suoi equilibri strada facendo l’Ambrì Piotta, ma la prima vittoria della stagione ottenuta contro il Rapperswil è stata a conti fatti piuttosto chiara, e sicuramente meritata per una squadra biancoblù in pista sin dall’inizio con il giusto atteggiamento.
Ciò che mancava nell’avvio di gara era invece stata una certa precisione nella gestione del disco, con tante imprecisioni e giocate approssimative che hanno permesso agli ospiti di mettere immediatamente alla prova la concentrazione dell’ottimo Juvonen. La tendenza è stata invero generale, con anche i Lakers alle prese con i loro bei problemi nel trovare un gioco fluido e lineare, ma d’altronde era difficile attendersi subito i migliori automatismi nei primi scampoli di stagione.
A farne maggiormente le spese è però stata la squadra di Cereda, che ha di fatto regalato due reti a risultato prima di un errore individuale – un passaggio mal calibrato da Heed e non controllato da Landry – e poi uno maggiormente imputabile ad un’incomprensione di sistema in zona difensiva che ha permesso a Cajka di andare al tiro indisturbato.
Sul fronte offensivo però alcune cose interessanti si sono viste sin dall’inizio, come testimoniato dalla rete d’apertura di Dauphin arrivata dopo ottimo disco recuperato nello slot da Kneubuehler. E proprio su questo aspetto l’Ambrì ha messo l’accento in questa prima sfida, mantenendo la promessa di voler lavorare più duramente nelle zone calde della pista.
Anche i gol firmati da Lilja e Kostner sono infatti nati in maniera simile, con gli attaccanti biancoblù bravi nel farsi valere fisicamente davanti a Nyffeler, e capaci poi di capitalizzare su dei dischi che forse nel passato campionato non sarebbero stati aggrediti con la medesima determinazione.
Considerazioni queste naturalmente molto premature, e che potranno avere maggior valore solamente dopo un buon numero di partite, ma in questa prima uscita – al netto dei tipici errori che spesso contraddistinguono un debutto – si è visto un Ambrì che ha giocato quell’hockey su cui vuole puntare il club, energico e aggressivo.
In questo senso un contributo è arrivato praticamente da tutti i blocchi offensivi, a partire da un Dauphin subito leader e molto vocale con i compagni, e passando da un Lilja che in questa prima partita ufficiale si è delineato molto di più rispetto alle uscite amichevoli in cui si era espresso in maniera più trattenuta. Ad aiutarlo in tale senso c’è stato anche un ottimo Spacek, in alcuni frangenti già intrattabile ed autore del fondamentale – seppur un po’ rocambolesco – gol del 4-2, episodio propiziato dal bel suggerimento di Pestoni e che di fatto ha chiuso la sfida.
I momenti davvero decisivi si sono però verificati nella prima metà di gara, ed il primo ha visto protagonista Juvonen, che sul 2-1 in favore del Rapperswil ha vanificato un contropiede avversario con una grande parate. Lì la sfida avrebbe potuto prendere una piega più complicata per i leventinesi, che invece hanno approfittato della prima pausa per imbastire un periodo centrale in cui hanno ingranato una marcia in più.
Il gioco dell’Ambrì ha infatti trovato una buona costanza ma nel contempo anche un certo equilibrio, presentandosi dalle parti di Nyffeler con tutte le quattro linee ed evitando gli errori banali che avevano contraddistinto i primi 20 minuti. Il perfetto esempio è stato il giovane Terraneo, il cui inizio di partita è stato difficile nel contesto di una difesa che in avvio di gara è apparsa molto fragile, ma capace di trovare fiducia e responsabilità nel suo gioco con il passare dei minuti.
Bello vedere il giovane premiato con l’importante rete (la sua prima in NL) del 2-2 a metà partita, ma già prima di quella segnatura si era capito che il momentum della contesa era cambiato. Hedlund aveva infatti chiamato il timeout per cercare di rimettere in carreggiata i suoi, ma il Rapperswil non è mai apparso realmente sul pezzo.
Senza una pedina fondamentale come Cervenka ma con il rientrante Connolly – molto deludente la partita dell’ex bianconero – i Lakers hanno sempre più perso la pazienza nel loro gioco, non riuscendo mai di fatto a contrastare un Ambrì che invece è riuscito durante il match a trovare la sua stabilità. L’entusiasmo del debutto ha infatti portato ogni tanto i leventinesi a voler strafare, ma una volta ritrovatisi a gestire il vantaggio le cose sono andate meglio ed ognuno ha svolto il suo compito.
Questo vale anche per una difesa che era priva di Fohrler e Zündel – pesante soprattutto l’assenza del primo – e che inizialmente ha visto anche Heed commettere vari errori che solitamente non sono nel suo repertorio. Cereda ha però distribuito con equilibrio i minuti di ghiaccio – solo Virtanen ha superato di poco i 20 minuti, mentre la terza coppia formata da Isacco Dotti e Wüthrich ne ha comunque giocati 17 – e nel finale Juvonen ha dovuto svolgere solo un lavoro di routine.
Il debutto è insomma stato positivo per i leventinesi, che inizialmente hanno dovuto sbandare un po’ prima di trovare il modo di stabilizzare il loro gioco, ma hanno poi avuto la meglio su un Rapperswil che invece – nonostante già quattro impegni di CHL alle spalle – è sembrato avere poca dimestichezza con i suoi mezzi.
Il prossimo passo sarà ribadire quanto di positivo mostrato venerdì anche nella prima trasferta stagionale in casa del Kloten, che con una bella vittoria a Zugo ha già ribadito di essere un cliente pericoloso.
IL PROTAGONISTA
Laurent Dauphin: Il quebecois ha firmato il primo gol della stagione leventinese, ed ha già mostrato come un giocatore della sua tipologia possa avere un grandissimo impatto, pur non essendo spettacolare nel suo incedere. La prima partita in biancoblù parla di un gol, un assist e ben il 63% di ingaggi vinti, statistica quest’ultima che per l’Ambrì è una vera boccata d’ossigeno. Lo si è inoltre visto parlare spesso con il giovane De Luca, ed anche ad altri compagni non ha risparmiato preziose indicazioni.
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