BERNA – AMBRÌ
2-0
(0-0, 2-0, 0-0)
Reti: 20’14 Haas 1-0, 39’59 Jeffrey (Untersander) 2-0
Note: PostFinance Arena, 6’750 spettatori. Arbitri Hebeisen, Piechaczek; Altmann, Progin
Penalità: Berna 3×2′ + 1×5′ + 1×20′, Ambrì 3×2′
Assenti: Patrick Incir, Christian Pinana, Julius Nättinen (infortunati), Cedric Hächler (squalificato), Elia Mazzolini, Tommaso Goi (sovrannumero)
BERNA – È stato un debutto solido quello di cui si è reso protagonista l’Ambrì Piotta, capace di tenere bene il ghiaccio contro un Berna che ha però saputo punire i leventinesi nei momenti più delicati della sfida, mentre i biancoblù non sono riusciti a sostenere con la necessaria concretezza offensiva il buon impianto di gioco portato in pista.
Questo non va ad intaccare quanto di positivo mostrato dagli ospiti, capaci sin dall’inizio di dimostrarsi ben messi sul ghiaccio – e non era scontato, visto il lineup praticamente inedito ed i soli tre stranieri – e di controllare le iniziative del Berna, che non ha mai realmente preso il sopravvento.
Gli orsi sono però stati abili nel dare due forti scosse alla partita, con il primo gol della stagione arrivato dopo appena 14 secondi nel periodo centrale, ed il raddoppio caduto a fil di seconda sirena. Due docce fredde da cui l’Ambrì si è invero ripreso bene, reagendo nella giusta maniera in particolar modo sull’1-0 di Gaetan Haas, autore di una pregevole azione personale.
Nell’economia del gioco leventinese ha pesato particolarmente la poca efficacia in powerplay, con un totale di 11 minuti di superiorità non sfruttati ed in particolare quei cinque minuti risultati dal brutto intervento di Praplan su Isacco Dotti. La partita del difensore è terminata su quell’episodio – era il 35’11 – ed il suo posto in retrovia è stato preso da Dal Pian, che aveva iniziato l’incontro come 13esimo attaccante.
Cereda ha infatti dovuto adattare il suo lineup in seguito ai rientri di Fora, Horansky e Zaccheo Dotti, proponendo delle linee offensive mai provate durante il preseason. L’assetto ha permesso all’Ambrì di mostrare una certa compattezza, anche se in termini di efficacia molto ancora dipende – ed è logico sia così – dal diverso stato di forma dei vari giocatori.
Buona la partita dei vari Kneubuehler (miglior biancoblù in pista), Pezzullo oppure Novotny, mentre altri giocatori fondamentali come D’Agostini e Zwerger devono ancora ingranare una marcia in più. Nulla che non ci si potesse attendere, e nel loro caso – come anche per altri elementi – ci vorrà un po’ di pazienza, anche se la sfida di giovedì ha ricordato che senza l’acuto di alcuni singoli il grande lavoro svolto in termini corali rischia di essere sprecato.
Dopo quanto visto sul ghiaccio in questi primi 60 minuti ci sono però diversi motivi per valutare positivamente l’uscita alla PostFinance Arena, a partire da un Ciaccio apparso sicuro e reattivo nei suoi movimenti – da rivedere un intervento su Pestoni nel periodo centrale – oppure come nel caso di Pezzullo, a cui lo staff ha subito affidato tanto ghiaccio (19 minuti per lui) e responsabilità importanti anche in powerplay.
Il 19enne è capace in alcuni momenti di mostrare una calma ed una freddezza che solitamente non si vede in difensori così giovani, anche se solamente con l’esperienza potrà evitare alcuni errori d’ingenuità, come il puck coperto con il guantone che ha provocato il rigore nel secondo tempo. In quel caso Ciaccio ci ha messo una pezza, evitando un cambio di momentum che avrebbe rappresentato un durissimo colpo.
Complessivamente l’Ambrì ha comunque lavorato tanto, abbastanza da guadagnarsi nel finale la possibilità di giocare per oltre tre minuti a 6-contro-5, ma una certa mancanza di cinismo e velocità d’esecuzione ha permesso a Karhunen di festeggiare il primo shutout stagionale.
Ai leventinesi è mancato poco per dare concretezza ad una buona prova, ma una maggior fluidità in alcune fasi di gioco – il powerplay è parso a tratti troppo prevedibile – potrà essere acquisita solamente con il passare delle partite.
Ci vorrà poi qualche stoccata più decisa dagli uomini migliori per fare la differenza – ed il rientro di Nättinen potrà indubbiamente aiutare – ma nel frattempo l’Ambrì ha mostrato una struttura più solida di quanto si potesse pronosticare, e questa è una buona base di partenza.
IL PROTAGONISTA
Johnny Kneubuehler: Nel debutto stagionale ha confermato le buone sensazioni del preseason, quando era stato spesso il giocatore più ispirato dei suoi.
In linea con Flynn e Horansky ha saputo costruirsi diverse buone opportunità, mostrando determinazione e dinamismo. Ha trovato in cinque occasioni il tiro in porta, ed avrebbe meritato di vedere almeno un puck finire in fondo al sacco.