Social Media HSHS

Ambrì Piotta

L’Ambrì la spunta all’overtime, ma evidenzia i soliti problemi

I biancoblù strappano due punti all’OT dopo essere stati sotto 3-0, ma la prestazione non ha convinto. Ottimo Senn, bene i giovani Hedlund e Muggli

(PostFinance/KEYSTONE/Georgios Kefalas)

L’Ambrì la spunta all’overtime, ma evidenzia i soliti problemi

AJOIE – AMBRÌ

3-4

(3-1, 0-1, 0-1; 0-1)

Reti: 00’37 Devos (Hazen) 1-0, 07’59 Nättinen (Bellemare) 2-0, 15’49 Devos 3-0, 17’58 Muggli (Isacco Dotti) 3-1, 37’06 Hedlund (Muggli) 3-2, 58’11 Maillet (DiDomenico) 3-3, 61’26 Kubalik (DiDomenico) 3-4

Note: Raiffeisen Arena, 5’178 spettatori
Arbitri: Mollard, Fonselius; Stalder, Humair
Penalità: Ajoie 5×2, Ambrì 5×2

Assenti: Floran Douay (infortunato), Kodie CurranZaccheo DottiInti Pestoni (sovrannumero), Davide Fadani (Snakes)

PORRENTRUY – Rimane una squadra in grande difficoltà l’Ambrì Piotta, anche dopo un successo all’overtime in casa dell’Ajoie che ha alcuni aspetti positivi, ma che non possono far passare in secondo piano una prestazione che non è mai stata davvero convincente.

I due punti ovviamente sono preziosi per una classifica cortissima, e anche il fatto di aver recuperato una partita iniziata in maniera pessima con un ritardo di tre reti ha il suo significato. E poi ancora, aver visto due giovani come Muggli ed Hedlund tra i più intraprendenti in pista potrebbe dare una scossa a diversi elementi di rilievo che stanno deludendo, ma in generale l’Ambrì Piotta visto in pista a Porrentruy è lontano dall’avere il livello per guadagnarsi un posto nei play-in.

Lo ha evidentemente ammesso anche lo staff tecnico tramite le decisioni prese in sede di lineup. Pestoni è finito in sovrannumero dopo un lungo periodo in cui è stato totalmente evanescente (un punto nelle ultime nove partite e cinque match filati in negativo), e anche Zwerger da troppo tempo non ha alcun impatto sulle partite e ha visto giustamente il suo tempo di ghiaccio ridursi, tanto da finire 13esimo con solo un paio di minuti a parità numerica e altrettanti in boxplay.

(PostFinance/KEYSTONE/Georgios Kefalas)

Due segnali ovviamente forti, uniti al richiamo dei due prestiti attivi in Swiss League – oltre a Muggli è stato impiegato anche Terraneo – volti sicuramente a dare una scossa al gruppo, il cui senso di disperazione e urgenza è andato completamente perso dalla pausa di metà dicembre. Questo Ambrì Piotta fatica terribilmente a portare in pista gioco fisico, velocità e agonismo, lacune che presentano un prezzo da pagare soprattutto in zona difensiva, dove gli spazi vengono chiusi con ritardo e il fianco dunque prestato alle avanzate avversarie.

Non ha fatto differenza la partita di Porrentruy, iniziata con la doccia fredda dopo 37 secondi con il gol di Devos favorito da un errore di Pezzullo, e poi proseguita con altre due reti locali, il tutto mentre i biancoblù facevano fatica a mantenere il possesso del disco. Troppi in quel frangente gli scontri fisici persi, e per fortuna Muggli ha trovato una bella iniziativa personale che ha tamponato la ferita.

Cereda in tutto questo ha giocato entrambe le sue carte a disposizione per dare una scossa al match: ha chiamato il timeout e poi richiamato Juvonen – responsabile specialmente sul terzo gol – in panchina. La seconda mossa si è rivelata determinante, visto che Gilles Senn è stato il protagonista dei successivi due periodi, con diversi interventi importanti che hanno letteralmente mantenuto a galla i suoi.

Le cose a dire il vero sono migliorate solo leggermente nel periodo centrale, quando le due squadre si sono sì scambiate varie opportunità pericolose – colpendo anche diversi ferri – ma proponendo un gioco piuttosto modesto e poco intenso. Anche in powerplay l’Ambrì non è apparso ispirato, anzi ha confermato la tendenza a una certa prevedibilità della manovra, ma un bel disco recuperato da Muggli e poi offerto a Hedlund è valso il gol che ha riaperto davvero la sfida.

(PostFinance/KEYSTONE/Georgios Kefalas)

Il figlio d’arte ha ottenuto la sua prima rete in carriera in National League, ma in termini generali l’Ambrì non si è discostato dalle sue tendenze generali: un attacco pericoloso solo a “singhiozzo” e che si è reso pericoloso sempre un po’ dal nulla, unito ad una fase difensiva che ha permesso all’Ajoie di rendersi minaccioso quasi a ogni entrata offensiva.

Nel finale gli ospiti hanno comunque trovato il modo di pareggiare – importante il disco gestito da DiDomenico e poi offerto a Maillete poi vincere grazie a un tiro preciso di Kubalik, salvando così il salvabile da un pomeriggio complicato.

L’impressione rimane però quella di un Ambrì alle prese con varie difficoltà, e con la consapevolezza di dover ora tentare di tutto per alzare i giri del motore di una squadra che invece non viaggia mai alla necessaria velocità. Le decisioni forti prese prima del match testimoniano la volontà di cambiare le cose, ma l’intensità è ancora lontana dal livello che si va cercando.


IL PROTAGONISTA

Gilles Senn: Entrato nel corso del primo tempo dopo che Juvonen aveva incassato tre gol su sette tiri, Senn ha compiuto tanti interventi fondamentali e ha impedito all’Ajoie di allargare il proprio vantaggio, tenendo di fatto in partita i suoi. Sono infatti stati diversi i “big save” firmati dal portiere, che ha messo una bella pezza su una fase difensiva per l’ennesima volta da rivedere.


Click to comment

Altri articoli in Ambrì Piotta