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Ambrì Piotta

L’Ambrì incappa nella sua prima serata storta, vince il Bienne

Prova poco ispirata dei leventinesi, poco compatti e colpevoli di aver lasciato troppi spazi agli avversari. Decisive alcune penalità ed i powerplay non sfruttati

(PostFinance/KEYSTONE/Peter Klaunzer)

L’Ambrì incappa nella sua prima serata storta, vince il Bienne

BIENNE – AMBRÌ

5-1

(2-1, 2-0, 1-0)

Reti: 8’49 Rajala (Yakovenko, Sallinen) 1-0, 11’18 Heim (Virtanen, Bürgler) 1-1, 15’19 Olofsson (Hofer, Rathgeb) 2-1, 23’19 Rajala 3-1, 25’36 Tanner (Schläpfer) 4-1, 51’51 Olofsson (Haas, Hofer) 5-1

Note: Tissot Arena, 5’121 spettatori
Arbitri: Kohlmüller, Kaukokari; Wolf, Gurtner
Penalità: Bienne 4×2′ + 1×5′ + 1×20, Ambrì 5×2′ + 1×5′ + 2×20′

Assenti: Lionel Marchand (sovrannumero), Tobias Fohrler (ammalato), Stefan MüllerTim Heed (infortunati), Rocco PezzulloJosselin DufeyNoah Patenaude (Ticino Rockets)

BIENNE – Ad un certo punto anche l’Ambrì Piotta era destinato ad incappare in una prova poco convincente, e questa è arrivata in una serata di Bienne in cui i biancoblù non sono mai entrati davvero in partita in termini di organizzazione in pista, ed hanno così finito per pagare a caro prezzo gli ampi spazi concessi agli avversari.

Quella di domenica è stata insomma la peggior uscita stagionale della squadra di Cereda – che di fatto sinora aveva “bucato” solamente il derby, ma non in maniera così netta – caratterizzata da una certa mancanza di compattezza e calma sul ghiaccio. Qualche indicazione che la serata sarebbe stata complicata è arrivata già nei primi minuti di gioco, quando i seeläander hanno fatto leva sul loro gioco di transizione per rendersi spesso pericolosi, mentre l’Ambrì si è mostrato un po’ disunito e propenso a concedere troppi spazi.

(PostFinance/KEYSTONE/Peter Klaunzer)

Il primo tempo è comunque rimasto quello migliore per i leventinesi, che dopo il gol d’apertura di Rajala – arrivato successivamente ad una grande occasione non sfruttata da Chlapik – hanno reagito bene, trovando velocemente il pareggio con una bella azione corale conclusa da Heim, ed imbastendo poi alcuni altri cambi con il giusto ritmo.

A mandare la situazione fuori giri sono però state le penalità di Isacco Dotti e Fischer (quest’ultima particolarmente evitabile), ed il conseguente gol del rientrante Olofsson ha finito per condizionare l’intero incontro. L’Ambrì in quella fase ha infatti perso contatto con gli avversari e non è più riuscito a ritrovare compattezza, rendendosi poi protagonista di un pessimo periodo centrale.

Spacek e compagni si sono infatti ritrovati spesso fuori posizione, ed hanno anche favorito le due successive segnature del Bienne – che hanno ipotecato seriamente l’incontro – commettendo degli errori evitabili come i “pasticci” combinati da Virtanen e Zwerger prima, e Pestoni e Wüthrich poi. A quel punto si è insomma capito che questa non era proprio serata, e la conferma la si è avuta su quell’occasione di doppia superiorità numerica che avrebbe potuto riaprire la sfida.

(PostFinance/KEYSTONE/Peter Klaunzer)

In quell’1’26 in cinque-contro-tre i leventinesi hanno però fatto fatica a rendersi pericolosi, e quando è finalmente arrivato un tiro insidioso di Bürgler ci ha pensato l’ottimo Säteri a metterci una pezza. Sull’altro fronte invece Conz ha giocato una partita discreta, senza però trasmettere particolare sicurezza a dei suoi compagni che nell’occasione non lo hanno aiutato con efficacia.

Sfumata quella chance la partita è sostanzialmente andata agli archivi. Qualche altra opportunità per l’Ambrì è arrivata anche nel terzo tempo, ma è venuta a galla anche una certa frustrazione che non ha portato ad altre reti. Poco brillante anche la prova dei singoli, dalle difficoltà in retrovia evidenziate dai fratelli Dotti oppure Fischer, a dei terminali offensivi che avevano le polveri un po’ bagnate di fronte comunque ad un ottimo Säteri.

È insomma stata la classica partita da dimenticare, in cui le cose non volevano funzionare e che prima o poi capita a tutte le squadre. Ci può stare, per giunta contro un avversario in buona forma e spesso indigesto ai leventinesi. Semplicemente ora si volta pagina, da lunedì inizia una nuova settimana.


IL PROTAGONISTA

Jesper Olofsson: L’attaccante svedese ha ricordato ai tifosi biancoblù quali erano le caratteristiche che lo avevano reso irresistibile la passata stagione con la maglia del Langnau. I suoi tiri partono veloce e secchi dal bastone, ed oltre alla doppietta ha saputo rendersi pericoloso in molte altre occasioni. Con lui all’ala della seconda linea il Bienne ha un top six che rappresenta una minaccia ad ogni cambio.


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