AMBRÌ – Si è chiuso con la quarta vittoria consecutiva in un derby dell’Ambrì la seconda sfida cantonale di questo campionato, con gli uomini di Pelletier che si sono imposti alla luce di un risicatissimo 1-0 al termine di una partita piuttosto brutta e difensiva, ma comunque molto combattuta e ricca di episodi controversi.
Fuochi d’artificio sin dai primi minuti con occasioni da gol piovute da una parte e dall’altra e culminate con la rete annullata a Mieville, la prima di questa lunga serata, reo di avere colpito il disco con il bastone sollevato di poco sopra la traversa. L’episodio ha ancor di più acceso gli animi, con le due compagini con i nervi a fior di pelle già da subito e che non hanno esitato a colpire duro e a scatenare piccole bagarre, dimostrando quanto entrambe le formazioni ci tenessero a questo derby.
Negli ultimi secondi del primo periodo, dopo che diverse situazioni speciali avevano premiato l’ineccepibile box play delle due parti, Dal Pian ha portato avanti i suoi, deviando in rete uno sbilenco tiro di Heikkinen. Anche in questo caso però, gli arbitri principali hanno di nuovo annullato per bastone alto, facendo così chiudere il primo tempo in perfetta parità.
Ancora gol fantasma in avvio di secondo tempo, quando anche la rete di capitan Duca, ben servito da un delizioso assist tra le gambe di Pedretti, è stata negata a causa di un volontario spostamento della porta causato da Manzato (che ha così rimediato 2 minuti di penalità). Con il passare dei minuti la squadra di casa ha però sempre più preso il controllo della partita, ma la mancanza di freddezza sotto porta ed un power play davvero poco ispirato hanno mantenuto la sfida sullo 0-0.
Sul finire del periodo, la doccia fredda per i biancoblù: un lampo di genio di Metropolit ha liberato lo scatenato Dal Pian che ha fallito il suo uno contro uno ma che ha permesso a Schlumpf di ribadire in rete a porta vuota. Come da copione della serata, però, anche questa segnatura è stata annullata dagli zebrati, che hanno visto nel movimento di MicFlikier un tentativo riuscito di ostacolare Schaefer. Sebbene nei primi tre casi la decisione pareva scontata, in questa occasione i fatti erano molto meno chiari e la decisione degli arbitri è stata accolta con comprensibile scetticismo dai bianconeri.
Dopo l’incredibile numero di quattro gol annullati (record in un derby), le due squadre sono così tornate per la seconda volta negli spogliatoi con le reti “virtualmente” inviolate.
Il terzo periodo si è aperto a ritmi più blandi e con il Lugano che è uscito dal suo guscio difensivo ed ha cercato di fare il gioco, riuscendo a mettere in difficoltà Schaefer soprattutto grazie agli spunti di Metropolit, McLean e dell’indiavolato Dal Pian, indubbiamente il migliore tra i suoi. Proprio con Sannitz e compagni sbilanciati in attacco però, Richard Park ha battuto da due passi Manzato, spedendo nuovamente il disco in rete e finalmente sbloccando per davvero il risultato al quinto tentativo. La reazione del Lugano è stata veemente, ma l’infruttuoso assalto finale non ha più modificato lo score, regalando la vittoria all’Ambrì e lo shutout a Schaefer.
Per quanto rocambolesco, il risultato finale rispecchia in maniera piuttosto fedele i valori visti in campo. Se da un lato infatti i leventinesi hanno per lunghi tratti avuto tra le mani il pallino del gioco, va detto che i sottocenerini si sono difesi con grande ordine ed hanno messo da subito il gioco sul piano del fisico e sul nervosismo, imbrigliando l’offensiva degli avversari.
A pesare sulla qualità del gioco dei bianconeri sono sicuramente le pesanti assenze e pensiamo in particolare a quella di Vauclair, le cui ripartenze e abilità nel distribuire il primo passaggio mancano terribilmente. Continua a non convincere appieno il finlandese Heikkinen, ancora lontano dal tornare quello ammirato nello scorso campionato alla Resega.
Tra le fila dell’Ambrì invece ancora grande la prova di Grassi, vero gladiatore e sempre presente a tutta pista, così come quella di Pedretti e Duca, bravi a mettersi spesso in risalto anche sul fronte offensivo.
Grazie a questa vittoria Pestoni e compagni confermano il primo posto in classifica in combutta con il Davos e mettono nuovamente in mostra una squadra compatta e che rema tutta nella stessa direzione, anche grazie ad un mentale davvero granitico. Partite così tese e decise da piccoli dettagli nel passato si sarebbero probabilmente perse, ma qualcosa (forse anche solo quel pizzico di fortuna in più) sembra davvero finalmente cambiato.
D’altro canto il Lugano ha di nuovo dimostrato di potersela giocare con tutti grazie soprattutto ad una difesa molto solida, ma in prospettiva futura qualcosa dovrà sicuramente cambiare in attacco. Il settore offensivo sembra infatti oltremodo sterile e per ottenere risultati significativi bisognerà trovare maggior concretezza. Resta sicuramente un po’ di amarezza per come è maturato il risultato, ma vi è la consapevolezza che le cose stanno migliorando.