AMBRÌ – KLOTEN
1-3
(1-0, 0-1, 0-2)
Note: Valascia, 4’723 spettatori. Arbitri Kurmann, Massy; Gnemmi, Kovacs
Penalità: Ambrì 1×2′, Kloten 3×2′
AMBRÌ – Questa proprio non ci voleva. L’Ambrì Piotta ha mancato l’appuntamento con una delle partite più importanti del suo campionato, al cospetto di un avversario diretto per la corsa ai playoff – il Kloten – che alla Valascia doveva assolutamente essere battuto. Per i tre punti, certo, ma anche per mandare un chiaro messaggio a livello caratteriale agli avversari e a se stessi, dimostrando di essere disposti a tutto pur di terminare la propria stagione tra le prime otto.
I biancoblù hanno invece fornito una prova complessivamente deludente, inchinandosi per 3-1 al termine di un match tutt’altro che emozionante e dal livello tecnico sicuramente da rivedere, ma durante il quale i leventinesi hanno fatto ben poco per provocare quella scintilla che avrebbe dovuto verificarsi data l’importanza dell’impegno. Poche le emozioni in pista, ancora meno tra il pubblico, che si aspettava un Ambrì arrembante ma che ha dovuto “accontentarsi” di una squadra a cui è risultato estremamente difficile trovare delle risposte concrete alle proprie difficoltà.
Non che il Kloten abbia fatto molto più dei biancoblù per vincere, ma agli aviatori è bastato sfruttare un paio di ingenuità degli uomini di Kossmann e chiudersi poi in difesa per portare praticamente a zero le occasioni da rete costruite dall’Ambrì.
I biancoblù erano riusciti a portarsi in vantaggio dopo 8’38 grazie a Pestoni, che ha ritrovato il gol dopo nove partite di assenza dal tabellino, ma il tutto grazie ad una papera di Martin Gerber, che ha sostanzialmente regalato il vantaggio ai padroni di casa. La rete era arrivata al termine di un powerplay non sfruttato e, anche nelle altre due superiorità avute a disposizione, i risultati non sono stati dei migliori.
Kossmann ha infatti schierato una formazione che prevedeva delle unità di powerplay modificate, con Grassi nella prima linea e Giroux spostato nella seconda, nella speranza che si potesse ottenere risultati migliori. Così purtroppo non è stato e, se da un lato non si ricordano tiri pericolosi prodotti dagli special teams, dall’altro proprio una superiorità numerica è stata la chiave di volta dell’incontro.
L’Ambrì nella prima parte di periodo centrale aveva infatti provato ad alzare il ritmo delle operazioni e, pur senza impensierire concretamente Gerber, dava l’impressione che il 2-0 potesse arrivare a breve. Quando lo stesso portiere ha fermato fallosamente Giroux rimediando due minuti di penalità, l’occasione era apparsa ottima per raddoppiare.
Invece, nulla di tutto questo. Quel powerplay si è rivelato disastroso, con il Kloten addirittura vicino al gol in shorthand in due occasioni e, pur non avendolo trovato, a partire da quel momento qualcosa è cambiato. Qualche minuto dopo è infatti arrivato il pareggio di Liniger, che ha approfittato di una difesa troppo passiva nello slot e che ha spesso lasciato solo un buon Zurkirchen.
I biancoblù hanno poi faticato terribilmente a reagire, tant’è che il conteggio dei tiri nel periodo centrale degli uomini di Kossmann si è fermato solamente a quattro, decisamente troppo pochi per poter sperare di dare una sterzata al match… Sterzata che è invece arrivata decisa dopo soli 32 secondi nel terzo tempo, quando un pasticcio lungo la balaustra ha permesso ad Hollenstein di servire Praplan, che dallo slot ha fatto secco tra i gambali Zurkirchen.
Partita finita? In linea teorica no, dal lato pratico verosimilmente sì. La terza segnatura ospite di Erik Gustafsson dalla blu è infatti apparsa addirittura come una ciliegina sulla torta per i Flyers, che hanno controllato alla perfezione un Ambrì anche volenteroso – pur con qualche eccezione di troppo – ma privo della necessaria determinazione e senso della “disperazione” che avrebbe dovuto contraddistinguere un match del genere.
A mancare è naturalmente l’apporto degli stranieri, ancora a secco di reti in questo 2016 e praticamente invisibili anche venerdì sera. Se di Giroux si è già detto parecchio nelle ultime settimane, un campanello d’allarme deve farlo suonare anche l’involuzione di Emmerton, che già da metà dicembre non aveva saputo dare l’apporto apprezzato nella prima parte di stagione. Poco presente anche Hall, mentre Mäenpää non sta certo fornendo le premesse necessarie per “stuzzicare” la dirigenza a proporgli il rinnovo.
Peccato, perché vi sono altri elementi a passaporto rossocrociato che da stanno cercando di dare il loro contributo, questo nonostante la squadra sembri avere un calo generale anche a livello fisico. Il compito di Kossmann sarà ora di fermare l’emorragia a tre sconfitte consecutive, anche se andare ad ottenere tre punti all’Hallenstadion appare come un compito proibitivo.
Non è comunque il caso di lasciarsi prendere dal panico, dato che la situazione di classifica vede l’Ambrì ad un solo punto dal Berna ottavo e, con ancora 13 partite a disposizione, di occasioni per rimediare ce ne saranno diverse. Deve però preoccupare l’attitudine portata in pista contro un’avversaria diretta, priva di quella necessaria carica agonistica che, se ritrovata, potrebbe bastare a arginare anche gli altri problemi.
ATTITUDINE SBAGLIATA: Ci si aspettava un Ambrì Piotta sul ghiaccio con il coltello tra i denti, invece le poche emozioni che i biancoblù hanno saputo evidenziare hanno finito per condannarli alla sconfitta.
Certo, non che il Kloten abbia investito emotivamente più di quel tanto nel match, ma sono bastati un paio di errori per mettere KO un Ambrì che non è poi più riuscito a reagire. Insomma, bisogna ritrovare subito il famoso fuoco sacro, da cui l’Ambrì proprio non può prescindere.
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