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Ambrì Piotta

L’Ambrì è più ispirato ma ancora poco diretto, vince il Losanna

La prova è stata la migliore della nuova stagione, ma mancano i gol sporchi e l’apporto degli attaccanti stranieri. C’è da lavorare su rebound e lotta nello slot

L’Ambrì è più ispirato ma ancora poco diretto, vince il Losanna

AMBRÌ – LOSANNA

0-3

(0-1, 0-1, 0-1)

Reti: 15’53 Czarnik (Niku, Zehnder) 0-1, 34’14 Rochette (Fuchs, Czarnik) 0-2, 59’00 Oksanen (Riat, Rochette) 0-3

Note: Gottardo Arena, 6’333 spettatori
Arbitri: Stolc, Ruprecht; Huguet, Meusy
Penalità: Ambrì 2×2, Losanna 0×2

Assenti: William HedlundTim MuggliZaccheo DottiChris Tierney (sovrannumero), Daniele GrassiIsacco Dotti (infortunati)

AMBRÌ – Avrebbe meritato qualcosa di più l’Ambrì Piotta dalla prova messa in pista contro il Losanna, ma al contempo i leventinesi non possono recriminare più di tanto sulla partita di sabato sera, che ha messo ancora in luce gli attuali limiti offensivi della squadra di Cereda.

La fase di costruzione questa volta è stata decisamente più energica e costante rispetto alla difficile serata di Langnau, tanto che per la prima metà di incontro sono stati i biancoblù a controllare le iniziative e a dare velocità e ritmo alla contesa. In transizione il gioco si è fatto più efficace anche grazie all’inserimento di Formenton – che ha subito mostrato un buon livello e un impatto concreto – e si è vista una certa fluidità nel portare il disco nel terzo offensivo, ma troppo spesso è venuta meno la finalizzazione.

L’Ambrì ci ha sicuramente provato – come testimoniano anche i 40 tiri verso Pasche – ma a mancare è stata soprattutto la rabbia per creare rebound pericolosi ed andare poi a prendersi quei dischi nel cuore dello slot. A mancare all’appello sono insomma sempre i gol sporchi, l’apporto di un gruppo di attaccanti che in tre partite ha prodotto una sola rete, ed infine anche un powerplay ancora a secco e poco impattante.

A dare un giro di vite a questa situazione dovranno essere chiaramente gli stranieri, tutti ancora a secco. DiDomenico anche in questa occasione non si è risparmiato ed ha nuovamente avuto sul bastone delle buone opportunità purtroppo vanificate, mentre dalle mani di Joly – ancora molto incostante – sono uscite ancora un paio di giocate magiche ma nessuna segnatura.

L’oggetto principale delle critiche dopo tre incontri è però Nic Petan, che pur con un gioco a tratti elegante e qualche disco distribuito con precisione, è troppo evanescente ed approssimativo per essere il trascinatore che si sperava. Le sue potenzialità sono ovviamente altre, ma in vista di martedì non sorprenderebbe se fosse lui a passare una serata in tribuna, per permettere il ritorno nel lineup di un Tierney non trascendentale ma che contribuisce a dare struttura – ed efficacia agli ingaggi – alla squadra.

Indipendentemente dai singoli, per trovare efficacia l’Ambrì dovrà iniziare a mostrare un gioco più diretto, che ben si sposerebbe con delle veloci transizioni. L’esempio giusto può darlo Formenton, che nonostante fosse fermo da tanto tempo non ha perso gli istinti da tipico giocatore canadese, che vede verso la porta una linea retta senza perdersi girando al largo.

Le direttive del gioco voluto da Cereda in generale si vedono, ma sono ancora tratteggiate e non sostenute dalla necessaria convinzione. Per metà partita l’Ambrì ha fatto il gioco, ma sulle reti incassate ha accusato il colpo e soprattutto sulla seconda ha peccato di personalità e convinzione. A mancare in questo senso è forse l’ingrediente più semplice, ovvero quello di creare più caos davanti al portiere avversario, e di metterci maggiore fisicità e agonismo.

Il Losanna dal canto suo invece è proprio in termini strutturali che ha avuto la meglio. La squadra di Ward non ha fatto nulla di trascendentale, ma ha gestito bene i dischi commettendo pochi errori, e colpendo poi senza dover forzare eccessivamente la mano.

L’Ambrì invece non ha saputo affondare i suoi colpi, ad immagine di una squadra che ha a disposizione diversi strumenti ma non ha ancora ben capito come utilizzarli. La prima metà di partita è comunque stata chiaramente la miglior fase di questo giovane campionato – ed in cui finalmente anche Zwerger si è fatto apprezzare – ma ci sono anche diversi aspetti che dovranno sbloccarsi il più presto possibile.

Come prima cosa però i biancoblù avranno bisogno di capire con i fatti chi sono i loro leader, con varie individualità chiamate ad emergere in un reparto offensivo che nelle sue combinazioni rimane un puzzle dai pezzi incastrati ancora un po’ a forza, ma in cui qualcuno dovrà iniziare a mostrare la via.


IL PROTAGONISTA

Kevin Pasche: È soprattutto nella gestione dei rebound che il portiere del Losanna è stato determinante, con i vari tiri leventinesi che non hanno trovato modo di superarlo, ma nemmeno di mettere in difficoltà la retroguardia vodese nello slot. Sempre calmo sull’arco dei 60 minuti e autore in particolare di una grande parata su DiDomenico, Pasche si è guadagnato il primo shutout stagionale.


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HIGHLIGHTS

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