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Ambrì Piotta

L’Ambrì è più completo e vince il derby, Joly non basta al Lugano

I biancoblù ottengono un gran contributo dalla quarta linea e mostrano la loro profondità. I bianconeri dipendono invece ancora dal loro primo blocco

L’Ambrì è più completo e vince il derby, Joly non basta al Lugano

AMBRÌ – LUGANO

5-4

(2-2, 1-0, 2-2)

Reti: 2’33 Douay (Virtanen, Grassi) 1-0, 12’50 Joly (Carr, Thürkauf) 1-1, 17’23 Joly (Arcobello) 1-2, 17’58 Eggenberger (Douay, Isacco Dotti) 2-2, 36’05 De Luca (Zwerger) 3-2, 41’46 Ruotsalainen 3-3, 46’20 Heed (Eggenberger, Douay) 4-3, 57’21 Dauphin (Virtanen) 5-3, 58’59 Joly (LaLeggia, Thürkauf) 5-4

Note: Gottardo Arena, 6’775 spettatori
Arbitri: Lemelin, Stricker; Fuchs, Cattaneo
Penalità: Ambrì 3×2, Lugano 3×2

Assenti Ambrì: Diego Kostner (infortunato), Yannick BrüschweilerAlex Formenton (sovrannumero), Rocco Pezzullo (ammalato), Valentin Hofer (Bellinzona Rockets)

Assenti Lugano: Marco MüllerLorenzo CanonicaSanteri Alatalo (infortunati), Cole CormierStephane PatryMikko KoskinenArno Snellman (sovrannumero)

AMBRÌ – Combattuto, intenso e praticamente incerto in ogni suo frangente, il derby che ha visto l’Ambrì Piotta tornare ad imporsi sul Lugano non si è certo risparmiato in termini di emozioni, con due squadre che arrivavano alla sfida con sensazioni molto diverse ma che si sono sfidate a viso aperto sin dall’inizio.

Alla fine la vittoria è andata ai leventinesi, che l’hanno cercata e meritata di più rispetto ad un Lugano che nel finale è andato a pochi centimetri da una rimonta che sarebbe stata clamorosa, ma di fatto non immeritata se quel disco scagliato da Thürkauf fosse finito alle spalle di Juvonen.

Quel frangente ha ben riassunto un secondo derby stagionale in cui gli equilibri sono stati molto fragili, con un Ambrì che in termini di volume ha macinato più gioco rispetto ai bianconeri, ma per contro gli uomini di Gianinazzi hanno mostrato quanto alto possa essere il tasso di pericolosità della loro manovra.

Il problema per i bianconeri è stato semmai nella mancata di continuità in questo senso, visto che dietro l’eccezionale prima linea – capace di ottenere tre gol su quattro grazie all’hat trick di Joly – la qualità d’esecuzione degli altri tre blocchi è stata poco brillante. Difficile pretendere che il rientrante Granlund potesse immediatamente dare una marcia in più alla seconda linea, ed infatti oltre all’importante rete del 3-3 di Ruotsalainen – con complicità di Wüthrich e Isacco Dotti, che hanno mostrato più di una difficoltà – il blocco non ha saputo trovare un ritmo costante.

La differenza ha così finito per farla la profondità delle due squadre, con Cereda che ha davvero tante opzioni per dare continui stimoli al suo lineup e cercare di trarre il massimo dal suo gruppo. La quarta linea ha brillato dopo che Eggenberger e Grassi erano recentemente finiti in sovrannumero, ed anche il giovane De Luca ha disputato un ottimo incontro dopo aver guardato dalla tribuna alcune partite di tanto in tanto.

Sono tanti equilibri che l’Ambrì continua a ritoccare e che nell’occasione hanno portato ad un lineup capace di mostrare molta continuità con la collaborazione di tutti gli attaccanti, mentre sull’altro fronte Gianinazzi è da alcune settimane confrontato con assenze pesanti ed una fase un po’ anonima di diversi suoi elementi. I vari Arcobello, Fazzini oppure Ruotsalainen non hanno lasciato un grande segno nella sfida della Gottardo Arena, ed anche in retrovia LaLeggia ha commesso varie sbavature che hanno contribuito a rendere il Lugano meno solido degli avversari.

Intendiamoci, sull’arco specifico di questi 60 minuti al Lugano non è mancato poi molto per arrivare ad un risultato diverso, ma guardando le cose in maniera più generica si è percepito come in questo momento l’Ambrì sia una squadra più completa a livello di struttura. I biancoblù non sono dipendenti da nessun blocco e non c’è un’individualità che è imprescindibile – basti pensare che Formenton è finito in sovrannumero, e che vari elementi di punta stanno vivendo un momento difficile in termini realizzativi – ma come gruppo venerdì hanno mostrato di possedere più risorse del Lugano.

A livello mentale l’Ambrì Piotta si è inoltre confermato più forte rispetto agli scorsi anni, ed anche quando ha incassato le reti avversarie ha saputo rispondere velocemente sia in termini di gioco che sul piano puramente del punteggio. Il Lugano dal canto suo ha fatto un buon lavoro nel puntare direttamente sulla porta di Juvonen, con tanti dischi che hanno orbitato a pochi metri dal finlandese a risultato di un gioco simboleggiato dallo stile portato in pista da Thürkauf.

Per entrambe le squadre da rivedere il powerplay, che nel caso del Lugano ha anche prestato il fianco nel primo tempo a diversi contropiedi leventinesi molto pericolosi e ben disinnescati da Schlegel, mentre sul fronte biancoblù le fasi finali a 6-contro-5 non sono state gestite con particolare lucidità.

Tra alti e bassi la prestazione di Dauphin, che dopo la squalifica pare dover ritrovare alcuni equilibri nel suo gioco ed anche un po’ di lucidità offensiva, mentre Virtanen ed Heed hanno giocato una cinquantina di minuti in due con grande qualità. Lo svedese in particolare appare in crescita dopo un avvio frenato dai noti guai fisici, e sta tornando quello ammirato la passata stagione. Buona anche la partita di Zwerger, forse la migliore da diverso tempo a questa parte, in una linea con Spacek e De Luca che ha garantito dinamicità.

Sull’altro fronte scontato sottolineare come il primo blocco abbia giocato la sua ennesima prova di grande spessore, ribadendo di essere la linea più produttiva dell’intera lega (venerdì ben 13 tiri in porta) ma presentando anche un alto minutaggio che sottolinea come Gianinazzi si basi molto su di loro. Per trovare stabilità nei risultati il Lugano dovrà insomma prima trovarla al suo interno, con un contributo più uniforme su tutte le quattro linee.

L’occasione per interrompere l’attuale serie di tre sconfitte arriverà già sabato contro un Kloten in lenta ripresa, e considerando la lunghezza della pausa – si tornerà in pista tra due settimane – tornare al successo avrebbe una certa importanza. Il primo passo sarà quello di ritrovare la solidità difensiva, perché ciò che le tre sconfitte filate hanno in comune sono il fatto di aver concesso quattro reti – nell’occasione cinque, una a porta vuota – agli avversari.

Più serena sarà invece la trasferta dell’Ambrì Piotta a Davos, dove la squadra di Cereda potrà cercare il quinto successo filato consapevole di arrivare comunque alla pausa con un percorso sin qui davvero da elogiare. I leventinesi hanno mostrato di avere davvero qualcosa in più rispetto al recente passato, ed infatti il ritorno alla vittoria nel derby lo si vedeva maturare da alcune settimane.


IL PROTAGONISTA

Tommaso De Luca: L’inizio del suo percorso in National League era stato comprensibilmente caratterizzato da alcune difficoltà soprattutto a livello fisico, ma il giovane sta crescendo a vista d’occhio. Dopo soli due mesi di campionato ha già fatto passi da gigante e la sua crescita avviene a vista d’occhio, e nel derby è stato un costante pericolo con tante iniziative sfociate nel bel gol che ha legittimato la promozione in prima linea.


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