BIASCA – Sta entrando nel vivo la preparazione dell’Ambrì Piotta, che da lunedì ha dato il via al training camp che porterà al debutto stagionale in calendario a Zurigo. A quel momento manca oltre un mese, ma la rotta da seguire è già stata tracciata con precisione dallo staff tecnico, che orienterà gli allenamenti sul ghiaccio con una chiave ben precisa.
“La velocità sarà uno dei punti focali della stagione”, ci ha spiegato coach Luca Cereda. “L’attitudine da ‘pic e pala’ resterà importante, ma non è abbastanza… Se però la si unisce ad una certa rapidità, allora si diventa pericolosi”.
Velocità in senso ampio quella a cui si riferisce il coach leventinese, che non chiama in causa solo i movimenti sui pattini ma anche quella di mani, movimento del puck e di pensiero. “Vogliamo cercare di anticipare i movimenti di avversari e compagni. Vogliamo proporre un hockey in cui si cerca sempre di attaccare, giocando per vincere ed imponendo il nostro gioco… Queste sono le nostre intenzioni”.
In questo senso il training camp sul ghiaccio sarà più breve rispetto alle passate stagioni. “Questo perché abbiamo pattinato tutta l’estate”, ci spiega Cereda. Il tutto si svilupperà dunque su tre settimane molto intense e voluminose, uno stacco ed infine due settimane e mezza con meno volume. “Inoltre non giocheremo sino al 10 settembre, questo ci dà mezza settimana extra per prepararci”.
A Biasca si è vista una squadra numerosa, in cui si sono registrate le assenze di Fora (impegnato con la Nazionale), Incir (a riposo dopo il vaccino di lunedì), D’Agostini, Ciaccio e Bianchi. Questi ultimi sono ancora in riabilitazione, e pattinano unicamente al mattino.
Presenti dunque tutti i giocatori arrivati dal mercato, compresi gli stranieri Kozun, Regin e Hietanen. In entrata i leventinesi hanno operato per aumentare quella qualità a cui si era fatto riferimento nel briefing di fine passata stagione e – pur ricordando che anche la qualità del lavoro vuole essere migliorata – anche quella che traspare dalla fredda carta tende verso l’alto.
“Dal mercato siamo molto soddisfatti, nonostante l’Ambrì abbia dovuto rispettare dei paletti ben precisi”, ha continuato Cereda, interrogato anche sulla partenza anticipata di Marco Müller. “La nostra è l’unica società che ha dovuto optare per chiedere l’aiuto maggiore da parte della Confederazione, e questo comporta dei limiti di budget. Pensiamo ad ogni modo di aver lavorato bene, anche se la situazione di D’Agostini non è ancora chiarissima. Il nostro desiderio è di iniziare la stagione con 5 stranieri, e questo ha portato alla partenza di un Müller che aveva già espresso il desiderio di tentare una nuova avventura. Siamo comunque contenti del roster a disposizione, c’è tanta voglia di lavorare e questo si è percepito per tutta l’estate”.
In attesa di poter finalmente iniziare a lavorare anche nella nuova pista – la speranza della squadra è di poter entrare nell’impianto per lunedì 6 settembre – la preparazione quest’anno si è potuta svolgere senza troppi limiti imposti dalla pandemia. “Siamo sicuramente molto meno condizionati rispetto a un anno fa. Grazie al certificato gran parte delle restrizioni sono venute a cadere ed abbiamo potuto allenarci come sempre, mentre la passata stagione per un mese ognuno aveva dovuto lavorare per conto suo”.
Certificato COVID che diventerà un requisito – oltre che per gli spettatori – anche per giocatori e staff. “È giusto che anche noi partecipiamo”, ha commentato il coach. “Se vogliamo uscire da questa situazione dobbiamo farlo tutti assieme, bisogna concedere qualcosa per avere poi più libertà. In squadra abbiamo pochi giocatori non vaccinati, che dovranno farsi testare ogni due giorni per poter entrare in pista”.
Nelle ultime operazioni di mercato l’Ambrì Piotta ha inoltre già iniziato a mettere qualche mattoncino anche in vista della squadra che scenderà in pista alla Coppa Spengler, con Berna e Zugo che si sono già accordati per prestare un giocatore ai leventinesi
“Due stagioni fa non era stato facile trovare qualcuno”, ci ha spiegato Paolo Duca. “A livello europeo a fermarsi è solamente il campionato svizzero, dunque quasi nessuno è disposto a prestarti un suo elemento anche guardando al mercato internazionale. Dalla Svizzera inoltre è sempre più difficile trovare dei club disposti a concederti dei giocatori… Solitamente a farlo ci sono Rapperswil, Ambrì e Ginevra. Nel 2019 siamo stati fortunati che McSorley si è ricordato di quando avevamo permesso a Pestoni di partecipare al torneo, così siamo riusciti ad avere dei rinforzi. Anche un elemento come Wolski, inoltre, era stato complicatissimo da trovare”.