LOSANNA – AMBRÌ
1-2
(1-0, 0-1, 0-0; 0-1)
Reti: 5’16 Jäger (Sidler) 1-0, 35’26 Chlapik (Zwerger, Burren) 1-1, 61’55 Pestoni (Spacek) 1-2
Note: Vaudoise Arena, 6’204 spettatori
Arbitri: Stricker, Urban; Wolf, Urfer
Penalità: Losanna 3×2′, Ambrì 2×2′
Assenti: Nick Shore (sovrannumero), Daniele Grassi (squalificato) Tobias Fohrler (ammalato), Stefan Müller (infortunato), Rocco Pezzullo, Josselin Dufey, Noah Patenaude (Ticino Rockets)
LOSANNA – Quella ottenuta a Losanna è stata una vittoria importante per l’Ambrì Piotta, forse la più importante di tutte in questo avvio di stagione. Serate come quella vissuta dai leventinesi martedì sono infatti quelle che permettono al gruppo di crescere e ricordare a sé stessi le proprie qualità, perché il meritato successo in casa dei vodesi è arrivato al termine di un match ben lontano dall’essere perfetto.
Anzi, sostanzialmente sino a metà partita la squadra di Luca Cereda ha fatto fatica ad imbastire delle trame lineari ed anche a trovare una certa convinzione nella propria manovra, con tante imprecisioni che hanno reso un po’ anonimo il gioco leventinese nella prima metà di gara.
Certo, c’è stata qualche circostanza in cui Punnenovs è dovuto stare sull’attenti, ma prevalentemente in powerplay mentre a 5-contro-5 i biancoblù erano meno presenti del Losanna. Le cose sono però cambiate radicalmente quando Chlapik ha infilato il pareggio, con il ceco bravo nel far partire immediatamente il tiro dopo l’assist involontario di Zwerger, che aveva “ciccato” il suo tiro.
Da quel punto in avanti l’Ambrì Piotta è tornato a giocare con maggiore fiducia ed ha saputo trovare degli ottimi momenti offensivi che hanno messo in difficoltà un Losanna apparso non irresistibile, ma da cui diffidare vista la presenza di elementi come l’estroso Kovacs.
In generale dal pareggio biancoblù ne ha guadagnato tutto il match, sino a quel punto piuttosto “pasticciato” da parte delle due squadre, ma che con il punteggio in parità ha visto aumentare intensità ed agonismo.
Il passare dei minuti ha inoltre permesso all’Ambrì di trovare qualche automatismo in più in un lineup praticamente inedito, che ha visto il rientro di Heed (prova buona ma di “rodaggio) e soprattutto con Chlapik per la prima volta in stagione al centro – lui che era cresciuto in quella posizione, prima di spostarsi all’ala in Nordamerica – e Shore lasciato in sovrannumero, con Marchand inserito nelle rotazioni titolari vista l’assenza dello squalificato Grassi.
Chlapik nel mezzo si è comportato bene, ha vinto un buon numero di ingaggi (9 su 13) ed in generale ha saputo portare vari stimoli, anche se le occasioni migliori le ha avute in powerplay. I suoi compagni di linea Zwerger e Marchand non hanno infatti vissuto una gran serata, in un blocco che appare comunque provvisorio e che si vedrà in futuro come vedrà gestito. Difficile prevedere se il ceco da qui in avanti verrà impiegato regolarmente al centro, ma bisogna tenere conto che Shore difficilmente potrebbe giocare in una posizione diversa, dunque andranno fatte valutazioni ad ampio raggio.
In tutto questo l’Ambrì ha continuato a mostrare la giusta attitudine anche nella terza frazione, mostrando sempre l’intenzione di vincere – con anche tanti tiri bloccati, alla fine saranno 20 – ed evitando di chiudersi a difesa del pareggio. Diversi i giocatori che hanno avuto sul bastone il puck della potenziale vittoria, su tutti Zwerger – che ha perso il momento buono nello slot – oppure Bürgler, che ad una manciata di secondi dalla fine ha colpito il palo.
La voglia di vittoria dei leventinesi è però stata rappresentata più di tutti da Spacek, il migliore in pista unitamente a Juvonen – fondamentali le sue parate nei momenti meno brillanti dei compagni – e che ha dato continui stimoli al gioco. A volte è arrivato anche a strafare perdendo il filo del discorso, ma la sua prestazione è stata fondamentale ed ha permesso nel finale a Pestoni di trovare il gol risolutore.
L’Ambrì Piotta è così tornato alla vittoria e lo ha fatto in una partita complicata, in cui le cose non sono iniziate nel migliore dei modi soprattutto in termini d’esecuzione e linearità, ed è significativo come un singolo episodio abbia fatto fare “click” a tutto il gruppo.
Dopo due sconfitte consecutive e la serata storta di Bienne era importante interrompere subito la serie, riuscendo a scrollarsi di dosso la prima partita – quella di domenica – in cui le cose non erano proprio funzionate. Quello di Losanna è insomma stato un assestamento importante, che ha visto il gruppo scontrarsi con delle difficoltà e bravo nel trovare la soluzione per arrivare alla vittoria.
IL PROTAGONISTA
Michael Spacek: È il cervello ma anche i polmoni dell’Ambrì Piotta, perché se da un lato dalle sue mani arrivano giocate importanti, dall’altro è anche con il pattinaggio e l’insistenza cambio dopo cambio che Spacek sta diventando il giocatore più importante per i leventinesi. Sua l’azione che ha portato al gol decisivo di Pestoni, ed in generale ha portato un gran numero di stimoli dall’inizio alla fine.