AMBRÌ – Terzo successo consecutivo e linea ad una sola lunghezza di distanza. Questo il positivo bilancio dell’Ambrì, emerso vittorioso con il punteggio di 3-1 sul Friborgo e capace di sfruttare un’altra importante occasione per cogliere punti contro una formazione sulla carta più quotata ma che sta attraversando un momento delicato.
Con i leventinesi reduci dalla preziosissima affermazione alla Postfinance Arena di Berna ed i dragoni che invece erano stati letteralmente umiliati dal Davos con un pesantissimo 9-1, Kossmann ha optato per confermare gli stessi effettivi scesi sul ghiaccio 24 ore prima, sperando di potere proseguire sull’inerzia generata negli ultimi incontri.
Le prime avvisaglie fornite dalla partita non sono però state positive, in quanto sul ghiaccio per i primi 20’ si sono visti soltanto gli ospiti. Bykov e compagni hanno prodotto molto gioco e sono apparsi più freschi dei biancoblù, ma sono invero raramente stati capaci di rendersi seriamente pericolosi dalle parti di Zurkirchen.
Se da una parte questo può essere legato alle pesanti assenze nel roster dei romandi – su tutte spiccano quelle di Sprunger e Plüss -, gran merito va dato alla difesa dell’Ambrì, nelle ultime uscite sempre apparsa sugli scudi. Errori grossolani non se ne vedono più e, nonostante qualche occasionale sbavatura, l’intero reparto risulta più concentrato e sembra andare in panico con molta meno frequenza. Specchio fedele della situazione Birbaum, nel passato recente anche molto criticato ma che ultimamente sta sempre offrendo prestazioni all’altezza.
Dopo un primo tempo di sofferenza, il secondo si è aperto nel peggiore dei modi per i locali, colpiti al 24’32 dalla rete un po’ fortunosa di Reway, favorito da uno strano rimbalzo del puck sulla balaustra dopo un tiro di Picard. Il gol subito non ha però scoraggiato i leventinesi che, nonostante le difficoltà incontrate, hanno continuato a fare la loro partita, prendendo progressivamente in mano il pallino del gioco.
Come già notato a Berna, l’Ambrì è una squadra finalmente più matura, che non si lascia scoraggiare e che crede fermamente nei propri mezzi. Questi cambiamenti a livello psicologico sono più apprezzabili di qualsiasi mero miglioramento di gioco e sono fondamentali per costruire qualcosa di più importante.
I frutti della grinta biancoblù sono immediatamente maturati e sono stati colti da Monnet e Hall, che nel giro di poco più di 7’ sono stati capaci di ribaltare il risultato. Il primo ha fulminato Conz con uno slap immediatamente dopo un ingaggio vinto dal solito Emmerton, mentre l’americano ha insaccato da due passi sfruttando un gran lavoro preparatorio del top scorer Pestoni, ancora una volta tra i migliori della squadra ticinese.
Il periodo conclusivo ha poi visto i burgundi tentare in ogni modo di tornare in partita, ma la realtà è che Zurkirchen non ha dovuto fare gli straordinari per mantenere avanti i suoi compagni. La difesa ha infatti retto al meglio agli assalti degli avversari sino al 57’54, quando Giroux ha insaccato a porta sguarnita il definitivo 3-1 al termine invero di una nuova prestazione incolore.
Se da una parte la linea formata da Monnet, Emmerton e Lhotak è ormai una sicurezza, dall’altra nemmeno il casco giallo e Adam Hall sono riusciti a fare sbloccare il compagno. Il canadese ha avuto diverse occasioni d’oro anche in questa partita, ma escludendo il facile gol a porta vuota le ha sempre mancate. Anche lo stesso numero 10 pare risentire della situazione, risultando spesso nervoso sul ghiaccio e reagendo ad ogni provocazione, peggiorando ulteriormente il suo bilancio.
Altra nota dolente il finlandese Mäënpää, spesso troppo superficiale nelle fase difensiva e continua fonte di turnovers con i suoi passaggi sbagliati in uscita dal terzo. In attesa del pieno recupero di Nordlund, che darà a Kossmann più flessibilità, sarebbe lecito attendersi un comportamento più responsabile da quello che dovrebbe essere il giocatore top della retroguardia.
Grazie agli ultimi sviluppi l’Ambrì è ora nono, ad un solo punto dal Berna che però ha due partite in più. Dall’arrivo di Kossmann i biancoblù stanno viaggiando ad una media di quasi due punti a partita e, nonostante un gioco che a tratti ancora non convince, i risultati sono innegabili.
Una fase difensiva che finalmente regge, delle linee offensive ancora non definitive ma che iniziano ad avere una loro identità e una ritrovata serenità che permette di affrontare meglio gli scontri delicati sono solo alcune delle caratteristiche di questo “nuovo” Ambrì, che nell’ultimo mese ha staccato il duo di coda formato da Bienne e Langnau e si è prepotentemente rilanciato per i giochi che più contano.
Difficile dire se la pausa-Nazionale di questa settimana arrivi nel periodo migliore o no, in quanto la squadra ha un ottimo momentum ma con il tempo a disposizione Kossmann potrà andare a limare quei dettagli che ancora non funzionano. Di sicuro c’è che l’Ambrì è ancora in corsa per i playoff e che giocando in questo modo anche contro Davos e Losanna dopo il break, trovarsi sopra la linea ancora prima di Natale potrebbe essere realtà.
CALMA E SERENITÀ: Certo, il Friborgo era privo di alcuni dei suoi uomini di punta e ha reso il compito leggermente più facile all’Ambrì. Va però detto che la serenità con cui la difesa ed anche il resto della squadra stanno giocando nelle ultime partite è encomiabile e sta portando ottimi risultati.
Con i burgunti, i leventinesi hanno sofferto e affrontato momenti difficili senza mai abbattersi ed anzi, sono riusciti a trovare gli argomenti necessari per emergere vittoriosi esattamente come successo a Berna. Alcuni dettagli sono ovviamente ancora da aggiustare, ma se la testa c’è anche il resto seguirà.
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