AMBRÌ – KLOTEN
6-2
(2-0, 1-1, 3-1)
Reti: 2’51 Heed (Bürgler, Pestoni) 1-0, 18’42 Kneubuehler (Virtanen, Spacek) 2-0, 27’24 Chlapik (Spacek) 3-0, 39’59 Ekestahl-Jonsson (Ang, Faille) 3-1, 43’54 Virtanen (Fischer, McMillan) 4-1, 54’47 Bürgler (Kneubuehler, Zaccheo Dotti) 5-1, 55’22 Nodari (Loosli, Schreiber) 5-2, 59’26 Kostner (Zwerger, Chlapik) 6-2
Note: Gottardo Arena, 6’541 spettatori
Arbitri: Lemelin, Dipietro; Cattaneo, Urfer
Penalità: Ambrì Piotta 4×2′, Kloten 5×2′
Assenti: Nick Shore, Dario Wüthrich (sovrannumero), Tobias Fohrler, André Heim, Rocco Pezzullo, Stefan Müller (infortunati)
AMBRÌ – È ancora presto per capire se davvero la pausa ha fatto bene all’Ambrì Piotta, ma alla ripresa il compito era quello di tornare finalmente alla vittoria, così da spezzare la lunga serie di risultati negativi – ben otto consecutivi – ed avviare una nuova fondamentale fase di stagione con le giuste sensazioni.
In questo senso dunque missione compiuta, con il successo per 6-2 sul Kloten che ha permesso di trovare parecchie reti – così tante l’Ambrì ne aveva segnate solamente nella prima sfida contro gli aviatori – e di farlo con sei giocatori diversi, ritrovando anche l’arma di un powerplay che è stato fondamentale per incanalare la partita sui binari giusti.
D’altro canto era difficile pretendere che la squadra di Cereda si presentasse particolarmente su di giri dopo una decina di giorni senza competizioni, questo sia considerando il periodo di inattività che ricordando la maniera non proprio brillante con cui i leventinesi erano arrivati al primo break della stagione. Come primo passo – che possiamo definire “preliminare” – quello di venerdì ci sta dunque tutto, pur con la consapevolezza che Ambrì Piotta e Kloten non hanno messo in pista un match di grande qualità, e che per riprendere continuità nei risultati i biancoblù dovranno alzare sensibilmente il proprio livello.
Tempo al tempo però, perché Chlapik e compagni erano reduci da una fase in cui tante cose non volevano funzionare, ed è dunque utopia pensare che gli ingranaggi riprendano tutti a muoversi nella giusta maniera con la semplice “oliatura” data dalla pausa. D’altronde la partita di venerdì ha anche sottolineato come l’Ambrì Piotta abbia ancora dei problemi di solidità in varie fasi della gara, momenti in cui ha dovuto metterci una pezza Juvonen con una brillante prestazione.
La squadra di Cereda è però stata brava soprattutto nell’approcciarsi alla partita, entrando sul ghiaccio in maniera determinata e mentalmente – almeno da quanto trasmesso con il linguaggio del corpo dei giocatori – in maniera più libera rispetto alle precedenti uscite. Il gioco complessivamente non è però mai stato brillante, con entrambe le squadre che hanno spesso litigato con la zona neutra ed hanno faticato nel dare linearità alla loro manovra, perdendo spesso il possesso del puck.
In alcuni momenti è insomma stata una tipica partita da “post pausa”, quelle in cui si vede un po’ di comprensibile ruggine e non sempre si riesce immediatamente a ritrovare gli automatismi. L’Ambrì ha sopperito a questo con un buon atteggiamento, aiutato anche dall’immediato gol di Heed in powerplay che ha sicuramente fatto bene. Il raddoppio ancora prima della sirena di Kneubuehler – bella deviazione la sua – ha messo il Kloten in una posizione già difficile, visto che gli ospiti non hanno potuto contare su molti spunti oltre a quelli degli stranieri.
Su tutti si è distinto una volta di più Jonathan Ang, autore di alcuni gesti eccezionali e capace di esprimersi su un livello nettamente superiore rispetto a quello dei compagni. Il gol del 3-1 che avrebbe potuto riaprire la sfida è stato un suo piccolo capolavoro, ed in generale quando gli aviatori hanno saputo rendersi pericolosi era spesso perché in pista c’era il canadese.
L’Ambrì Piotta i rischi maggiori li ha corsi nel periodo centrale, ed in questo senso è stato fondamentale il gol infilato da Chlapik su suggerimento di Spacek, sia nell’economia della sfida che per dare al ceco le giuste premesse per ripartire e confermare quanto di buono fatto in Nazionale.
La vittoria è inoltre arrivata con un lineup comunque particolare, con Shore nuovamente in sovrannumero ed il debutto stagionale di Dufey, a guidare una linea composta da Marchand e Zwerger che ha però fatto fatica a produrre gioco, tanto da non aver trovato nessuna conclusione in porta in tutta la partita ed aver incassato il gol di Ekestahl-Jonsson.
Il lavoro insomma non manca in casa leventinese, ma l’aver ottenuto un successo significa poter scendere in pista sabato con un po’ più di serenità e la positività portata anche dalle altre tre reti arrivate nell’ultimo periodo di gioco, tra cui quella meritata e liberatoria per Kostner.
In generale si è visto un Ambrì Piotta più solido rispetto al recente passato, ma con ancora dei passaggi a vuoto che dovranno essere colmati il prima possibile per affrontare al meglio le dieci partite previste prima di Natale, che saranno importantissime nell’economia della stagione.
Coach Luca Cereda ha insomma tanti elementi su cui far valere la sua esperienza ora da record – 297 le presenze in panchina per lui – già a partire dalle decisioni sul lineup da mandare in pista sabato a Langnau.
IL PROTAGONISTA
Jonathan Ang: Di lui si è già detto nell’articolo, ma vogliamo nuovamente sottolineare la prestazione del canadese, che una volta di più si è confermato come una delle principali attrazioni del campionato. Impressionante in particolar modo la sua capacità di unire tecnica e pattinaggio, armi che gli permettono di imbastire cambi eccezionali come quello che ha portato al primo gol ospite.
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