BELLINZONA – Si è concluso con una sconfitta per 6-4 nei confronti del Davos il preseason dell’Ambrì Piotta che, con la battuta d’arresto di sabato, ha portato il suo bilancio estivo a due vittorie e sei sconfitte.
La grande sorpresa della serata è stato il rientro inaspettato di Jason Williams, che in molti speravano di vedere sul ghiaccio a Ginevra, ma di cui si avevano perso le speranze di poter ammirare almeno in un’amichevole. Il canadese – miglior realizzatore dello scorso campionato – è stato invece schierato nella linea completata da Lüthi e Giroux, e ci ha immediatamente ricordato perchè il suo innesto è in grado di cambiare parecchio le carte in tavola per i biancoblù.
Pur senza praticamente mai forzare il tiro – davvero poche le sue conclusioni e rigorosamente di polso – Williams ha infatti illuminato il gioco dei suoi sin dai primi cambi, proponendo la sua solita visione di gioco ad una forma fisica in linea con i compagni. A giovarne è stato anche Alexandre Giroux, il quale ha trovato la sua prima rete con l’Ambrì grazie all’assist illuminante del numero 29, ed in generale si è reso protagonista della sua miglior partita sinora.
Il “click” di Giroux è infatti apparso evidente e, anche se la sua pericolosità sottoporta non è ancora stata quella che ci si attende in campionato, l’intensità messa in pista e l’aggressività nel suo pattinaggio hanno marcato un netto distacco rispetto alle prime scialbe uscite.
Allo scacchiere di Pelletier mancava invece Richard Park, il quale lamenta dei problemi al ginocchio e si trova ancora negli Stati Uniti, dove sta attendendo i risultati di alcuni test medici. Tra i pali è invece stato schierato Nolan Schaefer, segnale questo che sarebbe potuto essere interpretato come una sua possibile “promozione” a titolare in vista di venerdì. Considerata la prestazione piuttosto negativa del portiere, però, al momento Sandro Zurkirchen sembra avere le stesse possibilità del collega di essere sul ghiaccio a Ginevra.
Passando alla cronaca del match, dopo un solo minuto di gioco è arrivato il gol dell’ex Gregory Hofmann che – in un’azione parsa viziata da un fuorigioco – ha dato il primo dispiacere della serata a Schaefer. Il raddoppio è arrivato qualche minuto dopo, quando una marcatura un po’ troppo leggera di Noreau ha permesso a Dino Wieser di trovare il 2-0.
Ad un inizio titubante l’Ambrì ha reagito con un seconda parte di primo periodo in netta progressione, per poi rendersi protagonista di diversi alti – soprattutto in attacco – ed altrettanti bassi – soprattutto in difesa – per il resto dell’incontro. A suonare la carica è stato Inti Pestoni (anche lui in crescita), che con una bella progressione si è portato sin davanti alla porta grigionese ed ha superato Genoni.
In un lampo è arrivato anche il pareggio firmato da Alain Mieville, il quale ha sfruttato il rebound dopo tiro di El Assaoui in powerplay. La fase in superiorità numerica sta iniziando a mostrare una certa organizzazione, ed il rientro di Williams ha permesso indubbiamente un’impostazione più ordinata e precisa. Il canadese viene però schierato in queste fasi sulla linea blu, ed indubbiamente non poter disporre del suo micidiale slapshop è piuttosto penalizzante, soprattutto considerando che gli avversari sono consapevoli di questo suo handicap.
La grande visione di gioco del canadese ha però permesso a Giroux di insaccare praticamente a porta sguarnita il 3-2, mentre al 26’37 è stato Fabian Lüthi a ricevere il passaggio giusto dal compagno. Nonostante il doppio vantaggio, però, la fase difensiva dei leventinesi non è mai apparsa realmente in serata – giocare a quattro linee complete dietro non ha aiutato – ed ecco che il Davos è riuscito pian piano a rientrare in gara.
In powerplay l’ex bianconero Leandro Profico ha insaccato con uno slapshot da media distanza, mentre poco dopo la mezz’ora Enzo Corvi è sbucato da dietro la porta ed ha sorpreso per la quarta volta Schaefer. La serata storta del portiere biancoblù è stata ben testimoniata dall’episodio che ha portato al game winning goal di Marcus Paulsson. Lo svedese ha infatti segnato agevolmente approfittando dell’incertezza del portiere che, chiamato a spostarsi da sinistra a destra, non ha reagito come avrebbe dovuto. La partita è poi stata chiusa dallo stesso Paulsson nel finale, con un Ambrì apparso nell’occasione sulle game.
In vista del debutto di venerdì c’è da evidenziare un ottimo forechecking applicato soprattutto nella prima parte di gara, quando l’insistenza dei ticinesi ha costretto gli uomini di Del Curto a perdere diversi dischi in zona neutra o addirittura nel proprio terzo di difesa.
In attesa di sapere se Park ci sarà – fatto che determina l’assetto delle linee – sicuramente dei progressi sono stati fatti, anche se sinora si ha avuto l’impressione che il potenziale della squadra non si sia mai realmente visto in queste otto amichevoli. Mai, infatti, Pelletier ha potuto avere tutti i giocatori a disposizione, ma la formazione è stata forzatamente ridisegnata uscita dopo uscita, con solamente due linee su quattro che hanno avuto l’opportunità di giostrare in maniera quasi fissa.