AMBRÌ – BERNA
5-2
(3-0, 2-2, 0-0)
Reti: 1’22 Formenton (Heim, Bürgler) 1-0, 4’37 Eggenberger (Douay, Fohrler) 2-0, 6’17 Pestoni 3-0, 26’24 Pestoni (Heed) 4-0, 31’38 Formenton 5-0, 34’06 Schild 5-1, 39’12 Moser (Sceviour) 5-2
Note: Gottardo Arena, 6’631 spettatori
Arbitri: Wiegand, Eriksson; Burgy, Huguet
Penalità: Ambrì 2×2, Berna 2×2
Assenti: Diego Kostner, Zaccheo Dotti, Daniele Grassi (infortunati), Janne Juvonen, Yannick Brüschweiler (sovrannumero), Valentin Hofer (Bellinzona Rockets)
AMBRÌ – Chi temeva che la pausa potesse spezzare il ritmo dell’Ambrì Piotta proprio in un momento particolarmente positivo, venerdì ha potuto velocemente accantonare i propri dubbi. E questo non tanto perché i biancoblù sono riusciti a segnare addirittura tre gol nei primi sei minuti di gioco – per abilità propria, ma anche sfruttando dei grossolani errori avversari – ma piuttosto in seguito ad una prestazione che ha trasmesso grande maturità e sicurezza nei propri mezzi.
I biancoblù si sono infatti presentati sul ghiaccio prontissimi a riprendere il filo del discorso sin dal primo minuto – dimostrando tra l’altro quanto fossero ingiustificate le discussioni sulla decisione di Cereda di mettersi a disposizione della Nazionale – e la differenza con un Berna invece parecchio scollegato e con varie assenze è venuta presto a galla.
L’Ambrì Piotta ha infatti dominato il primo periodo in una maniera che è andata ben oltre i tre gol segnati, giustificando l’ampio vantaggio con un forecheck costante ed efficace da parte di tutte le linee. Dauphin e compagni hanno infatti provocato un gran numero di errori da parte degli orsi, impacciati nella gestione del puck soprattutto in uscita dal terzo e spesso incapaci di reagire alla pressione di una squadra leventinese che per buona parte di gara ha pattinato molto più degli avversari.
Con Manzato (tra i pali per la prima volta dallo scorso febbraio) che ha preso il posto di Reideborn dopo appena sei minuti di gioco – lo svedese avrebbe potuto fare sicuramente di più sulle prime due reti, mentre il giovane Füllemann è stato ingenuo in occasione del terzo gol – i biancoblù avrebbero potuto guadagnare la prima pausa con un vantaggio addirittura maggiore, che si è poi concretizzato nella fase centrale.
Meno brillante a dire il vero il secondo tempo, quando il è Berna tornato in pista con un piglio un po’ più deciso e capace di impensierire per le prime volte in maniera concreta Conz. L’Ambrì ha però continuato a mostrare qualcosa in più, vincendo tante battaglie per il disco e trovando con merito altri due gol per mano di Pestoni e Formenton.
Quasi a testimoniare la scarsa brillantezza degli ospiti, Jussi Tapola sulla rete del 4-0 si è giocato un challenge che è quasi apparso come una mossa disperata per impedire all’Ambrì di prendere davvero il largo, ma l’entrata nel terzo offensivo dei leventinesi si è velocemente confermata regolare.
Una volta ottenuta la quinta segnatura la partita ha subito un piccolo scossone quando il Berna ha segnato due volte nel giro di cinque minuti, rendendo improvvisamente insidioso un avvio di terzo periodo che se caratterizzato da un altro gol ospite avrebbe improvvisamente riaperto la sfida.
La squadra di Cereda ha però gestito in maniera molto matura la situazione, e proprio per questo motivo gli ultimi 20 minuti sono stati forse quelli più rappresentativi di una squadra che rispetto al passato ha davvero fatto un passo avanti. L’Ambrì ha infatti difeso il vantaggio con autorità e non si è mai barricato davanti a Conz, ma ha invece continuato a basare la sua difesa sul mix efficace di forecheck e filtro in zona neutra, impedendo spesso al Berna di imbastire la sua manovra.
Un plauso va sicuramente fatto all’intera squadra che, con Kneubuehler al centro della quarta linea ed un Eggenberger in crescendo, può vantare grande profondità ed una struttura equilibrata. Questo permette di avere un contributo importante da tutte le linee e di non essere mai dipendenti dalla verve di pochi singoli, caratteristica che sta rendendo l’Ambrì una squadra sempre più difficile da “leggere” ed affrontare.
Si è inoltre vista tanta creatività offensiva, con diverse giocate che solitamente si tentano solamente quando si è parecchio in fiducia, e questo è stato un segnale che si è visto nel linguaggio del corpo di molti elementi. L’Ambrì Piotta è insomma una squadra che sembra aver davvero trovato i suoi equilibri ed un impianto di gioco particolarmente solido, che si riflette ora in un brillante quarto posto.
E queste sei vittorie di fila potrebbero addirittura diventare sette se i biancoblù riusciranno ad imporsi anche nella sfida in casa dell’Ajoie, avversario che sinora l’Ambrì non ha ancora incontrato. Guai però a prenderla sotto gamba, perché è anche in questo tipo di sfide che la squadra dovrà dimostrare di essere cresciuta per davvero.
IL PROTAGONISTA
Inti Pestoni: L’attaccante ticinese era arrivato alla pausa segnando una doppietta a Davos, ed ha ora ripreso ottenendo subito altre due reti. La sua linea completata da Lilja e Dauphin è stata la migliore in assoluto in un Ambrì in cui tutti i blocchi hanno vissuto una bella serata, ma il ticinese in combutta con i compagni ha svolto un ottimo lavoro anche in fase di forecheck recuperando diversi dischi che poi si sono tradotti in tempo in zona offensiva.
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