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Lugano

L’Ajoie dura mezzora, poi sale in cattedra la qualità del Lugano

In difficoltà fino al gol di Aebischer, il Lugano spazza via i giurassiani in una decina di minuti. I bianconeri hanno ora l’obiettivo di chiudere il 2025 nella Top 4

L’Ajoie dura mezzora, poi sale in cattedra la qualità del Lugano

LUGANO – AJOIE

6-1

(1-1, 4-0, 1-0)

Reti: 08’37 Nättinen 0-1, 10’42 Sanford (Dahlström, Aebischer) 1-1, 29’52 Aebischer (Sanford) 2-1, 31’50 Canonica (Aebischer, Sanford) 3-1, 35’18 Thürkauf (Alatalo) 4-1, 38’27 Sgarbossa (Sekac, Canonica) 5-1, 50’43 Aleksi Peltonen (Morini) 6-1

Note: Cornèr Arena, 6’292 spettatori
Arbitri: Piechaczek, Brander; Cattaneo, Bichsel
Penalità: Lugano 2×2, Ajoie 3×2

Assenti: Rasmus KupariBrendan Perlini (infortunati), Connor Carrick (squalificato)

LUGANO – Alla fine della partita sembrava quasi di aver appena assistito a un derby, tanto era caloroso l’ambiente della Cornèr Arena, non solo merito del pubblico bianconero festante ma anche del centinaio di Babbi Natale scesi dal Giura per assistere alla sfida tra Lugano e Ajoie.

E il pensiero va ai mesi dello scorso inverno, inimmaginabile pensare a una partita tra queste due squadre giocata in un ambiente del genere, merito sì dei tifosi che però stanno sostenendo una squadra diametralmente opposta a quella vista in certe tristi e buie serate, una squadra quella di Mitell che ora può sognare – con tangibile ragione – di passare le feste non solo tra le prime sei, ma addirittura nella Top 4 di National League.

Discorso dell’indomani questo, da fare solo dopo aver preso la pelle dei Tigers in quel dell’Emmental, intanto i bianconeri possono tornare a sorridere dopo due sconfitte consecutive in cui avevano subito anche troppe reti per quanto ci avevano abituati, schiantando la squadra di Greg Ireland dopo una mezza partita in cui Thürkauf e compagni hanno dovuto capire come scardinare il fortino avversario.

L’Ajoie ha infatti proposto la partita che ci si aspettava, pattinaggio e forecheck “a tutta” già dal primo tempo senza guardare troppo alla gestione delle energie, entrate dei periodi infuocate e tantissimo traffico tra le trame di gioco del Lugano, per spezzare sempre sul nascere ogni tentativo di arrivare davanti a Ciaccio.

tLa rete di Nättinen arrivata dopo un errore di Alatalo sulla linea blu offensiva pareva mettere bene in carreggiata il piano degli ospiti, ma dai e dai alla fine è uscito il potenziale maggiore dei bianconeri, non solo su quello tecnico ma anche fisico e soprattutto sul piano del dispendio di energie.

Costretto in un paio di boxplay, l’Ajoie ha infatti perso lucidità presto attorno a metà incontro, anzi, perdendo qualche equilibrio già in un power play a proprio favore, con il gol del vantaggio decisivo di Aebischer in shorthand nato su iniziativa di Zach Sanford, già autore del gol del pareggio.

Da lì via la squadra di Ireland ha provato di nuovo a mettere in difficoltà i bianconeri, non perfetti nel loro incedere in una partita che per diverso tempo non ha proposto un grande livello tecnico seppure intensa su quello del pattinaggio, ma una volta trovata la chiave per sfondare dalle pari di Ciaccio, il castello ospite è crollato inesorabilmente. In una decina di minuti il Lugano ha infatti allungato fin sul 5-1 trovando tutte reti dallo slot basso, segno che l’impianto difensivo dell’Ajoie aveva ceduto definitivamente, dopo aver tenuto fuori i padroni di casa per diverso tempo dalle zone più pericolose.

Non sempre la manovra del Lugano è stata fluida e pulita, ma il possesso del disco in zona offensiva e le tante occasioni avute davanti a Ciaccio parlano chiaramente a favore di un dominio bianconero arrivato nel momento opportuno. Addirittura i bianconeri si sono permessi di segnare ben due reti in shorthand – seconda squadra della lega a quota 6 – gestendo poi senza patemi il terzo periodo, utilizzato solo per abbellire il risultato con il citato 6-1 di Aleksi Peltonen appunto in inferiorità numerica.

A uscire dalle difficoltà iniziali è stata soprattutto la leadership di Zach Sanford, capace di suonare la carica con il pareggio e il lavoro per il game winning gol di Aebischer, ma autore pure di una partita impressionante per lavoro sporco e recupero dei dischi, risultando avversario di livello troppo alto per i difensori giurassiani. Ottima anche la partita di Emanuelsson, a suo agio in un contesto di intensità e fisicità del genere, al contrario di un Sekac a volte irritante per errori commessi e lentezza nel prendere decisioni, al ceco si spera faccia bene la pausa natalizia per ritrovare un livello di tranquillità e di gioco perlomeno accettabile.

Per il Lugano era importante tornare al successo mostrando solidità, giocando una partita in cui le energie spese sono state ben gestite anche in vista dell’impegno di Langnau di martedì sera, l’ultimo compito del 2025 per i bianconeri. Uscire dall’Emmental con punti pesanti sarebbe veramente un bel regalo per i tifosi e anche per una squadra che si è meritata il posto per cui sta lottando.


IL PROTAGONISTA

Zach Sanford: Leader totale e giocatore imprescindibile per la qualità che mette in ogni spazio della pista e situazione di gioco. Suo il pareggio nel primo tempo, sua l’invenzione che ha messo Aebischer solo davanti a Ciaccio per il gol del definitivo sorpasso in shorthand, tutto in una partita in cui è uscito con altri tre punti nel carniere e una mole di lavoro che fa da esempio per tutti i compagni.


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