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Ambrì Piotta

La voglia di Zwerger nel derby ridà ossigeno all’Ambrì Piotta

Una rete dell’austriaco riporta alla vittoria i leventinesi. In un derby combattuto ed equilibrato i bianconeri fanno un passo indietro sul piano dell’esecuzione

La voglia di Zwerger nel derby ridà ossigeno all’Ambrì Piotta

LUGANO – AMBRÌ

1-2

(0-1, 1-0, 0-1)

Reti: 10’39 Joly 0-1, 21’06 Sanford 1-1, 48’12 Zwerger (De Luca) 1-2

Note: Cornèr Arena, 6’733 spettatori
Arbitri: Kaukokari, Borga; Schlegel, Obwegeser
Penalità: Lugano 1×2, Ambrì 2×2

Assenti Lugano: Jakob Lee, Marco Zanetti (sovrannumero), Jiri SekacRasmus Kupari (infortunati)

Assenti Ambrì: William HedlundRocco PezzulloChris TierneyTim Muggli (sovrannumero), Daniele GrassiIsacco Dotti (infortunati)

LUGANO – Il derby si conferma come sempre imprevedibile. Ma anche come fonte non del tutto inaspettata di ossigeno per quelle squadre (una delle due, ovviamente) che si trova in grande difficoltà. Ad approvvigionarsi alla sorgente stavolta è stato un Ambrì Piotta alle prese con una delle peggiori crisi delle sue ultime stagioni, tanto che si era iniziato anche mettere in discussione il futuro della guida tecnica.

E il tanto parlare e mettere pressione su questo derby alla fine ha portato la squadra di Luca Cereda a trovare quel pizzico di disperazione in più dell’avversario per strappare finalmente la seconda vittoria di questo campionato contro un Lugano che da par suo ha fatto un passo indietro rispetto alle ultime uscite, su tutte quella di Rapperswil.

Il Lugano partiva leggermente da favorito in questa sfida, ma forse con un’apparentemente esagerata differenza rispetto ai leventinesi, ed alla fine la partita si è sviluppata come poteva svilupparsi tra due squadre che stanno ancora cercando il proprio senso in questo campionato.

I bianconeri forse sì partivano con più favori del pronostico soprattutto per aver mostrato più struttura di gioco e la crescita dell’ultimo weekend e l’Ambrì a livello di risultati si trovava sotto un treno, ma la realtà ha detto che questo derby è stato più equilibrato di quello che si pensava perché comunque Zwerger e compagni hanno spesso fatto gioco pari alle loro avversarie anche quando sconfitti e dall’altra parte il Lugano aveva cominciato a convincere solo da poco.

A spuntarla è stata la squadra che ha fatto di più per volerlo questo derby, un Ambrì Piotta che ha strappato un centimetro di ghiaccio in più rispetto ai padroni di casa, una squadra che ha saputo attendere con maggior pazienza il momento giusto rispetto a un Lugano che con il passare dei minuti è diventato più confuso ed è tornato a pasticciare in attacco.

Non è che l’Ambrì improvvisamente abbia mostrato hockey champagne, sia chiaro, questa partita ha rispecchiato il momento e la classifica delle due squadre, ma nel corso di una partita molto combattuta i biancoblù hanno saputo stringere i denti quando il Lugano ha spinto di più, raccogliendo le loro occasioni.

Incassato il classico gol dell’ex di Joly – al primo gol stagionale e non poteva essere altrimenti – il Lugano ci ha messo parecchio per digerire la situazione di svantaggio e nemmeno il pareggio in entrata di secondo periodo da parte di Sanford ha saputo lanciare definitivamente i bianconeri. La manovra della squadra di Mitell è stata spesso “di volume”, ma nello slot i dischi ci sono arrivati poche volte, mentre davanti a Schlegel in più di un’occasione si sono trovati dei tiratori liberi, fino al disco ballonzolante raccolto da Zwerger, il nuovo topscorer biancoblù che solo poche settimane fa sembrava fuori dai titolari.

Se da una parte, aldilà del gol di Joly, Petan ha mostrato finalmente carattere e voglia di prendersi le sue responsabilità, sul fronte bianconero è ancora mancato il guizzo da parte di altri stranieri all’infuori di Sanford, con uno Sgarbossa ancora a litigare nel traffico e un Perlini voglioso come pochi di spaccare la porta, impegnato e sempre attivo ma che al momento delle decisione finale spesso tira fuori quella sbagliata.

Al netto di quanto hanno messo in pista le squadre, sia sul piano collettivo che quello individuale, è stato un derby molto equilibrato che sarebbe potuto andare dalle due parti e che ha rispecchiato il momento generale delle due squadre. Per il Lugano è ancora un passo indietro sul lavoro positivo fatto negli ultimi giorni, ma conoscendo la coerenza di Tomas Mitell e la sua filosofia non vedremo alcuno stravolgimento e si proseguirà con il programma consueto.

Sul fronte leventinese questa vittoria va certificata non tanto sul piano del collettivo ma soprattutto da parte di alcuni interpreti come nuova partenza, a patto che anche lo staff tecnico ne tragga spunto per dare un po’ di stabilità e tranquillità a una squadra che tra sconfitte e continui rimescolamenti ha rischiato di affondare sul serio.

Per entrambe le ticinesi mai come ora il limbo in cui si trovano è tanto vicino al fondo quanto alle posizioni a cui ambiscono, ma va trovato il passo giusto per finalmente darsi una scrollata decisiva.


IL PROTAGONISTA

Nic Petan: Proprio nel derby e dopo essere stato tanto discusso, il canadese ha messo in pista la sua miglior prova stagionale, prendendosi sulle spalle l’attacco leventinese. Il numero 91 ha giocato una prova finalmente convincente non solo sul piano delle giocate ma anche su quello della personalità, forse la caratteristica che gli aveva fatto maggior difetto fino a qui.


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