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La Svizzera saluta la Champions League: KO Ginevra e Friborgo

Partiti con grandi ambizioni, l’avventura in Champions Hockey League dei club rossocrociati è già giunta ad una prematura fine. Nella serata di martedì infatti anche le ultime due sopravvissute del plotone svizzero, Ginevra e Friborgo, non sono riuscite a superare lo scoglio degli ottavi di finale, venendo eliminate rispettivamente da SaiPa Lappeenranta e IFK Helsinki.

Si chiude così con un bilancio tutto sommato deludente l’esperienza dei presunti club di punta del nostro campionato nella nuova rassegna europea, vissuta costantemente tra alti (pochi) e bassi (molti) e con in particolare corazzate come ZSC e Berna che hanno spesso dato l’impressione di non impegnarsi al massimo nelle loro uscite.

Dopo il convincente 2-0 messo in cassaforte tra le mura casalinghe, le maggiori speranze di passaggio del turno erano riposte nel Ginevra Servette. I granata – senza dubbio la migliore delle rossocrociate sull’arco dell’intera CHL – hanno iniziato la rivincita nel peggiore dei modi e sono finiti sotto nel punteggio dopo poco più di 2’. Il pareggio immediato di Rivera ha ridato speranza agli uomini di McSorley, che sono però apparsi in netta difficoltà di fronte alle continue folate offensive degli scatenati finnici.

A rigor di logica è poi arrivato il nuovo vantaggio della formazione della Liiga, che con Venalainen ha concretizzato un lungo periodo di pressione. Sapendo di dover vincere con più di due reti di vantaggio per ribaltare il verdetto dell’andata, i nordici hanno continuato a spingere pure nel secondo periodo ed hanno segnato il 3-1 con Jarvinen.

Quando al 51’ Tavi ha messo a segno il 4-1 pareva che ormai i giochi fossero fatti, ma il giovane Noah Rod ha gelato il pubblico di casa mettendo a segno il 4-2 al 59’ e forzando così l’appendice dei tempi supplementari. Nell’overtime non è poi successo nulla e così, nella lotteria dei rigori, la maggior precisione della formazione finlandese (vincitrice con un netto 3-0) ha condannato all’eliminazione D’Agostini e compagni.

Rispetto ai cugini ginevrini il compito del Friborgo pareva dal principio più difficile, con i dragoni reduci dal poco promettente 2-2 ottenuto alla St. Leonard.

Di scena ad Helsinki, invece, gli uomini di Zenhäusern hanno iniziato la partita in modo gagliardo e dopo 12’ hanno trovato il gol della speranza con il redivivo Dubè. I sogni dei burgundi sono però stati disillusi da Ikonen, che al 31’ ha riportato la contesa in parità.

Pareva ormai evidente che il compito dei romandi sarebbe stato complicato, con l’inerzia della partita tutta dalla parte della formazione finlandese nonostante un rigore fallito sul finire del secondo periodo.

Le grandi parate di Conz hanno tenuto in partita i friborghesi sino a fine partita ma, quando Ikonen ha definitivamente spezzato la parità con un gol in powerplay a poco meno di 4’ dal termine, il castello è crollato. L’IFK ha poi messo a segno il definitivo 3-1 con Zaborsky quando gli ospiti hanno richiamato il portiere per tentare l’ultimo assalto con sei uomini di movimento.

Reto è uno studente in economia e grande appassionato di hockey a 360 gradi, si occupa delle partite dei biancoblù e della sezione dedicata alla Nazionale.

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