ZUGO – La nazionale Svizzera guidata da Manuele Celio e Luca Cereda si è ripresentata in pista a Zugo per affrontare il Canada nella sua seconda uscita di questo Mondiale.
Buon primo tempo degli elvetici, che hanno tenuto testa ai nordamericani mettendo in pista un ottimo fore checking e basando le proprie giocate sulla velocità di transizione oltre che sul pattinaggio e la tecnica di elementi come il ginevrino Impose e lo zurighese Malgin.
Peccato solo che a chiudere in vantaggio il primo tempo sia stato il Canada, grazie alla rete di Barzal in power play – fuori Siegenthaler – perché proprio in power play, anche doppio per 1’17”, gli svizzeri hanno creato molto gioco dalle parti di Cormier, ma la mira ha fatto difetto nei momenti buoni.
Ma la differenza vera, i giovani canadesi non l’avevano ancora fatta, se non a partire dal periodo centrale. La sfortunata autorete di Siegenthaler – su centro ancora di Barzal – e un palo successivo colpito da Impose hanno fatto capire che la serata si stava stortando per i rossocrociati, e dopo l’ennesimo power play sprecato per imperizia e prevedibilità della manovra, la terza rete ad opera di Nicolas Roy esattamente a metà partita i giochi sembravano ormai fatti. In aggiunta al risultato sfavorevole, per la Svizzera si è dovuto contare anche l’infortunio alla spalla che ha messo KO il capitano Karrer.
Solo la rete di Diem in power play (finalmente!) al 38’ ha ridato speranza ai ragazzi di Manuele Celio e ai 5’277 presenti, ma sono bastati 30” del periodo conclusivo per far sì che i canadesi riprendessero le redini del match andando a segno per la quarta volta, stavolta grazie a Beauvillier, di nuovo in superiorità numerica per la penalità comminata a Siegenthaler, davvero in serataccia. La partita si è poi trascinata fino al 60’ contando numerose penalità, dalle quali però nessuna squadra ha saputo trarre beneficio, e controllare il match per i ragazzi di Granato è stato un esercizio svolto con autorità.
La Svizzera sul piano del gioco non ha certo sfigurato, ma la differenza tra i rossocrociati e i canadesi la fanno la furbizia, la malizia e il killer istinct, piani sui quali Diem e compagni sono ancora carenti rispetto alle grandi nazioni. Peccato perché sul fronte del pattinaggio e della velocità di manovra, gli elvetici si sono mossi bene, trascinati dalle grandi doti tecniche di Impose, Hirschier, e Malgin. Aggiungiamo poi che per sorprendere una squadra come quella canadese occorre che la partita sia praticamente perfetta, ma se guardiamo a qualche episodio sfortunato, penalità evitabili e un paio di errori individuali, capiremo che la serata non era quella buona.
Il prossimo appuntamento per la Svizzera è datato per lunedì contro la Lettonia, ultima a 0 punti proprio come i rossocrociati. Stavolta la vittoria sarà d’obbligo.