(PHOTOPRESS/Urs Homberger)
LJUNGBY– È iniziato con il piede giusto il percorso di avvicinamento della Svizzera ai Mondiali previsti in Russia. Nel primo di una lunga serie di incontri di preparazione, gli uomini di Fischer hanno battuto fuori casa la Svezia con il punteggio di 5-3.
Complici due formazioni fortemente rimaneggiate e ben lontane da quelle che scenderanno in pista nella rassegna iridata, i primi minuti di gioco si sono rivelati piuttosto confusi.
A rompere lo status quo ci ha pensato Cunti, servendo un disco delizioso a Baltisberger al quale non è rimasto che insaccare l’1-0. Gli svizzeri sono progressivamente cresciuti legittimando il vantaggio, ma hanno mancato del guizzo giusto per superare Fredrik Pettersson per una seconda volta.
Davanti a 3’340 spettatori (record per la piccola pista svedese), i padroni di casa hanno decisamente cambiato marcia nei secondi 20’, prendendo letteralmente d’assedio la gabbia difesa dal biancoblù Zurkirchen. Il cerbero leventinese ha tenuto a lungo a bada la squadra delle tre corone, ma si è dovuto arrendere al 29’, quando un tiro dalla blu di Forsling è stato beffardamente deviato in porta.
Sulle ali dell’entusiasmo la pressione dei locali è ulteriormente salita e al 35’ ha portato al sorpasso, ancora con una gran sassata dalla blu. Stavolta è stato Hultstrom a trovare la via del gol, con uno slap da posizione leggermente defilata in power play.
Si sa, l’hockey a volte è uno sport strano. Così, dopo essersi limitata a subire per 15’, la Svizzera ha trovato un rapido quanto insperato uno-due a firma di Martschini e Cunti, che contro l’andamento del gioco hanno nuovamente ribaltato il punteggio sul 3-2 nel giro di 2’.
La doccia fredda ha sostanzialmente spento gli svedesi, apparsi imballati anche in avvio di terzo periodo. Un palo dello scatenato Martschini è stato così solo il preludio al 4-2 messo a segno da Rathgeb al 49’, con il difensore offensivo bravo a sfruttare una pessima uscita dal terzo degli avversari ed a fulminare il portiere con un preciso polsino.
Solo negli ultimi minuti il match si è nuovamente ravvivato, con dapprima il punto del 4-3 dei nordici in 6 contro 4 e, pochi secondi dopo, il definitivo 5-3 messo a segno in contropiede e a porta sguarnita dal giovane Pius Suter (al debutto con la Nazionale maggiore).
Una vittoria che se da una parta significa poco, dall’altra da comunque morale alla squadra. Importanti inoltre alcuni dei segnali lanciati sull’arco di questa prima sfida, con una difesa apparsa ben registrata ed un attacco poco appariscente ma letale.
Se la Nati riuscirà a replicare questo mix ottimale anche su palcoscenici più importanti e risulterà rinforzata dai giocatori in provenienza dalla NHL e da Berna e Lugano, Fischer ed i suoi uomini potranno essere in prima fila nella lotta alla conquista di uno dei primi tre posti al Mondiale.