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La Svezia si aggiudica la rivincita, Svizzera battuta nettamente 5-1

SWITZERLAND ICE HOCKEY FRIENDLY CHE RUS(PHOTOPRESS/Salvatore Di Nolfi)

ÄNGELHOLM – È terminata con una sconfitta per 5-1 la seconda amichevole dalla Svizzera in vista dei Mondiali russi, con i padroni di casa della Svezia che sono così riusciti a reagire alla sconfitta di 24 ore prima.

La selezione delle Tre Corone ha legittimato il successo grazie ad un match più completo ed organizzato rispetto ai ragazzi di Patrick Fischer, tenuti a galla da alcune individualità ma in definitiva piuttosto disorganizzati. La Svezia si è così confermata rappresentativa ostica per i nostri, che su 100 sfide disputate ne hanno perse storicamente 75.

In pista con gli stessi effettivi di giovedì, ma con Boltshauser in porta al posto di Zurkirchen, la Svizzera ha evidenziato diversi problemi nell’impedire delle veloci transizioni agli svedesi, ed una cerca mancanza di comunicazione ed unità tra i reparti ha lasciato qualche spazio di troppo ai lesti padroni di casa.

La formazione di Pär Marts ha così dominato piuttosto nettamente il primo tempo, tanto che la prima vera occasione da rete rossocrociata è arrivata addirittura dopo 16 minuti di gioco, tutti – o quasi – passati a difendere la gabbia di Boltshauer e a liberare il terzo. Logica conseguenza il vantaggio locale dopo 12 minuti, arrivato addirittura con la Svizzera in powerplay e nato da un brutto errore di Genazzi sulla linea blu, che sbagliando un passaggio a Martschini ha spianato la strada al contropiede di Markus Ljungh.

Attivi soprattutto con la prima linea “zurighese” formata da Baltisberger, Cunti e Hollenstein, la situazione è migliorata nel periodo centrale per i rossocrociati, capaci di farsi vedere più spesso dalle parti di Jonas Gunnarsson e di trovare il pareggio con Genazzi in powerplay. Per il difensore del Losanna si è trattato del primo centro con la maglia della Nazionale.

La Svezia ha però rimesso a posto le cose velocemente, trovando il nuovo vantaggio grazie ad una bella azione in transizione che ha trovato fuori posizione gli elvetici e, in 3-contro-2, Mattias Tedenby ha messo fuori causa in maniera pulita Boltshauser con una bella finta.

Un attimo dopo sarebbe arrivato anche il 3-1, annullato però per un’ostruzione sul portiere svizzero da parte di Pathrik Westerholm, forse un po’ severa. Poco male, perchè un attimo dopo lo stesso giocatore ha firmato un gol valido, insaccando lestamente un puck rimbalzato sulla balaustra di fondo dopo tiro dalla blu di Linus Hultström.

La Svezia per tutta la serata ha evidenziato la tendenza ad andare spesso e volentieri al tiro con i suoi difensori, e proprio lo stesso Hultström ad inizio terzo periodo è stato premiato con il gol del 4-1, che ha messo in evidenza i limiti di un Boltshauser sorpreso goffamente tra i gambali.

Praticamente un autogol di Trachsler invece il 5-1, con lo zurighese che ha deviato inavvertitamente il puck in rete con il pattino. La sfida si è poi trascinata sino alla terza sirena, con i rossocrociati capaci di trovare qualche spunto interessante, ma senza troppa concretezza.

C’è dunque molto lavoro da fare per Patrick Fischer, fermo restando che questa selezione rappresenta comunque una Nazionale sperimentale e molto giovane. La doppia sfida con la Cechia – 13 e 15 aprile – saprà dare nuove interessanti indicazioni, soprattutto in merito ad un sistema di gioco comprensibilmente lungi dall’essere definito.

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