BRATISLAVA – Pronti via e la Russia mostra subito le sue armi. In verità nemmeno troppe contro la malcapitata Norvegia, e allora è proprio questo che può impressionare sul potenziale della squadra di Vorobyov, il fatto che contro i nordici Ovechkin e compagni abbiano asciugato solo qualche goccia di sudore dalla propria fronte.
In fondo basta leggere i lineup per capire la differenza di livello tra le due compagini, il risultato non ha fatto altro che confermarlo. Le due reti finali che hanno sancito il definitivo 5-2 in fondo Olimb e compagni se le sono meritate per l’onore delle armi, per aver comunque lottato come leoni contro una corazzata che solo a tratti ha forzato la mano per mettere sotto l’avversario.
Andati su un 2-0 piuttosto agevole con Dadonov e Anisimov dopo poco meno di un quarto d’ora di gioco, i russi hanno semplicemente cercato di contenere la Norvegia e di mantenere il possesso del disco per decidere il ritmo a proprio piacimento.
La Norvegia ha provato a replicare, in particolare con un paio di belle iniziative di Olden e Reichenberg, ben rintuzzate da Vasilevski. E dire che gli uomini di Petter Thoresen hanno cercato sempre di dare il massimo soprattutto per saltare la zona neutra, ma anche sul piano fisico la Russia è sembrata di un paio di scalini superiore, seppur mettendoci muscoli e durezza vera solo a tratti.
La sfida è così scivolata via su un logico dominio russo, anche se i norvegesi hanno dimostrato di non avere alcuna paura, semmai erano i mezzi tecnici e fisici a mancare.
Quel che non manca invece alla Russia è la capacità di andare a rete quando serve, come dimostrato dalle due reti in power play tra il 28’13 e il 29’47 con Kucherov e ancora Dadonov (dopo soli 2” dall’inizio del power play!), i quali hanno insaccato le reti che hanno chiuso definitivamente il match.
Puramente statistico il terzo periodo, aperto dal gol di Gusev e chiuso negli ultimi minuti dal 5-1 e dal 5-2 di Valkvae Olsen e rispettivamente dell’ex friborghese Holos, capitano della propria squadra. In attesa che i vari Ovechkin, Kucherov e Kuznetsov entrino a vero regime, non si può fare altro che immaginare il potenziale dell’arsenale della Sbornaja.
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