ZUGO – LUGANO
1-4
(0-1, 0-1, 1-2)
Reti: 11’42 Thürkauf (Granlund, Carr) 0-1, 31’36 Klok (Marco Müller, Granlund) 0-2, 49’50 Klingberg (Abdelkader, O’Neill) 1-2, 54’56 Arcobello (Andersson, Fazzini) 1-3, 59’04 Klok (Granlund, Marco Müller) 1-4
Note: Bossard Arena, 7’041 spettatori
Arbitri: Borga, Kohlmüller; Steenstra, Duc
Penalità: Zugo 3×2, Lugano 4×2
Assenti: Julian Walker, Elia Riva, Stephane Patry, Yves Stoffel (infortunati), Mikko Koskinen (sovrannumero), Kris Bennett, Nicolò Ugazzi, Gregory Bedolla, Jari Näser (Ticino Rockets)
LUGANO – Vogliamo predicare fiducia e allora possiamo credere che la serata da incubo di martedì contro il Friborgo alla Cornèr Arena sia stato “solo” un grosso e clamoroso passo falso a cui bianconeri hanno subito saputo porre rimedio.
In fondo era incomprensibile ai più come i bianconeri siano potuti passare da una serie di prestazioni convincenti a un tale disastro in poco tempo. Via, tutto alle spalle e lavorare a testa bassa, a questo avevano pensato subito e a ragione Luca Gianinazzi e i suoi, sperando che tutti – giovane coach compreso – abbiano saputo far tesoro di quella sconfitta e pure approfittarne per imparare qualcosa.
A vedere quello che è successo alla Bossard Arena si può sicuramente dire che il Lugano quella lezione l’ha assimilata, tornando a giocare una partita solida, compatta e senza fronzoli, tutto ciò che serve in questo momento della stagione, senza cercare la bellezza ma solo esclusivamente la sostanza.
Anche Gianinazzi è tornato sui suoi passi, reinserendo Schlegel come titolare dopo quel primo tempo terrificante per Koskinen – che adesso andrà gestito nella miglior maniera possibile – e riproponendo Josephs quale quinto attaccante straniero, ricomponendo quindi la linea completata da Fazzini e Thürkauf.
Proprio il numero 97 ha suggellato il buon primo periodo dei bianconeri con una deviazione sotto porta (la sua zona di competenza, in cui si è mosso molto bene venerdì) su assist di Granlund. In quei primi venti minuti il Lugano ha mostrato sostanzialmente grande grinta in difesa, proteggendo lo slot davanti a Schlegel come fosse stata l’ultima trincea, lasciando alla Zugo solo poche occasioni oltretutto ben rintuzzate dal portiere bianconero. Col passare dei minuti, già nel secondo periodo c’era da aspettarsi un’accellerata dei padroni di casa, che effettivamente hanno guadagnato profondità nella prima metà del periodo centrale, sfiorando la rete però solo in un’occasione con Schlegel ancora protagonista.
Il Lugano in quei momenti ha pensato solo a proteggere lo slot e a liberare il terzo il più velocemente possibile per tenere lontano il disco dalla propria porta, riuscendo però a colpire lo Zugo al termine del suo miglior momento, con un’improvvisa combinazione tra Marco Müller e Klok, andando ad insaccare lo 0-2. Con questa rete non solo il ceco ha trovato la sua prima rete in maglia bianconera, ma ha pure messo la firma su quello che poi si rivelerà il game winning goal della partita.
Il Lugano ha resistito al tentativo – nemmeno ben costruito, va detto – di Simion e compagni per rientrare e nemmeno si è disunito quando Klingberg ha insaccato l’1-2 a una decina di minuti dal termine in un power play assegnato per un fallo quantomeno dubbio fischiato a Josephs. I bianconeri hanno mantenuto la calma rispondendo anzi in un power play successivo con Arcobello, abbellendo poi il risultato con Klok, che a porta vuota ha firmato la sua doppietta.
Solidità, competizione per il disco, duelli vinti e concentrazione. La squadra di Luca Gianinazzi ha lasciato pochissimo spazio a fiocchi e fronzoli, colpendo finalmente con buon cinismo (anche se nel primo periodo qualcosa è rimasto davanti a Genoni) tornando finalmente a giocare sulle basi.
La risposta dei bianconeri alla disfatta di martedì è arrivata nella miglior maniera possibile, e questo è un bel segnale sulla capacità di Connolly e compagni di tornare rapidamente in carreggiata, sperando di non dover più passare per lunghi periodi di incertezza.
Se il Lugano ha imparato qualcosa lo dovrà dimostrare anche sabato in una sfida importantissima – ma quale non lo è in questo momento? – in casa contro il Kloten, la squadra che i bianconeri proprio non riescono a digerire in questa stagione. Se Arcobello e compagni hanno trovato la via per essere la bestia nera dello Zugo devono trovare le risorse per finalmente fare la voce grossa anche sugli aviatori.
IL PROTAGONISTA
Lukas Klok: Il difensore ceco è l’emblema della difesa del Lugano in questo momento, grintoso, forte fisicamente e caratterialmente “vivace”. Il numero 31 ha ancora giocato una partita di grande responsabilità con una continuità di concentrazione e pulizia fondamentali, dimostrando ancora quanto il suo ingaggio abbia fatto bene a tutta la squadra. E senza dimenticare le prime due reti in bianconero, tra cui quella decisiva.