LUGANO – LOSANNA
4-2
(0-0, 3-1, 1-1)
Reti: 22’29 Kempe (Thürkauf, Joly) 1-0, 24’32 Joly (Thürkauf) 2-0, 30’01 Jelovac 2-1, 33’58 Gerber 3-1, 49’13 Alatalo (Joly) 4-1, 59’26 Sekac (Djoos, Jäger) 4-2
Note: Cornèr Arena, 4’708 spettatori
Arbitri: Borga, Öhlund; Altmann, Gurtner
Penalità: Lugano 2×2, Losanna 5×2
Assenti: Marco Müller, Lorenzo Canonica, Julian Walker, Markus Granlund, Stephane Patry, Niklas Schlegel, Giovanni Morini (infortunati), Samuel Guerra (ammalato), Arno Snellman, Joey LaLeggia, Arttu Ruotsalainen (sovrannumero)
LUGANO – A quanto pare il derby è stato digerito in fretta da parte del Lugano. Il 4-2 con cui i bianconeri si sono sbarazzati del Losanna quarto in classifica non dice tutto quanto di buono fatto da Thürkauf e compagni nella serata di sabato, ma descrive già ampiamente come la squadra di Luca Gianinazzi sia in grado di rimettersi in carreggiata velocemente.
E il Lugano non l’ha fatto rabbiosamente, reagendo con veemenza per poi spegnersi, non l’ha fatto con la rabbia indisciplinata, no i bianconeri hanno ripreso la loro strada con calma, pulizia e pazienza, grazie al lavoro ininterrotto e alla fiducia nei propri mezzi.
Ripresentatisi in pista alla Cornèr Arena con una formazione decisamente più vicina a quelle viste prima della sfida contro l’Ambrì Piotta, con quindi Quenneville e Kempe di nuovo nel line up, Joly tornato nella sua comoda prima linea e con Villa e Hausheer richiamati a rinfoltire una difesa priva dell’ammalato Guerra, i padroni di casa hanno giocato una partita tatticamente quasi ineccepibile.
Ci si è quasi stupiti di quanto i vodesi siano stati limitati, pensando soprattutto all’ultima sfida giocata in terra romanda dove i biancorossi avevano alzato un’asticella sopra la testa dei ticinesi, i quali stavolta non hanno solo cercato di metterla su un piano per loro difficile da affrontare contro la squadra di Ward (affrontarla solo di fioretto sarebbe impensabile) ma hanno lavorato meglio sia con che senza il disco.
Certo, a volte quando si sente parlare di gioco senza disco si pensa che sia quella parte meno importante della partita, ma è anche proprio con questo che il Lugano ha fatto saltare i piani di Fuchs e compagnia, pattinando molto per togliere riferimenti agli avversari e nello stesso tempo per aiutare i compagni portatori del disco ad avere più opzioni per tenere il puck lontano dalle palette avversarie.
Il Lugano ha infatti potuto di nuovo giocare come avrebbe voluto fare anche in Leventina, ossia mantenendo di più il possesso del disco per cercare di arrivare in profondità davanti all’ottimo Pasche – un talento generazionale, autore di almeno tre big save da applausi – lasciando che il Losanna ronzasse alla larga dallo slot di Koskinen, anche lui ripresosi bene dai fatti del giorno prima.
Passato un primo tempo in cui è successo poco o nulla, il Lugano ha definitivamente cambiato marcia in un ottimo secondo periodo grazie… al powerplay, finalmente sbloccatosi grazie al tocco ravvicinato di Kempe (al suo primo gol in bianconero) e da lì via il Losanna ci ha capito ben poco fino al quarantesimo.
La partita non è infatti cambiata nemmeno dopo il gol di Jelovac, seguito allo splendido 2-0 di Joly – il canadese è tornato a fare i numeri con i suoi abituali compagni – un dimezzamento dello scarto che avrebbe potuto falciare improvvisamente la corsa del Lugano, ma la bravura dei bianconeri è stata proprio quella di non cambiare mai modalità e andare avanti con il proprio piano partita.
A ribadire la superiorità del Lugano ci ha pensato Gerber con una discesa tutta forza e potenza, portando il risultato su un importante 3-1 prima della seconda pausa, l’ultima possibilità per il Losanna di cambiare registro. Ma nonostante i primi cambi del terzo periodo abbiano portato qualche pericolo di troppo con il Losanna più manovratore del disco, il Lugano non si è scomposto e ha saputo portare a casa con tranquillità una partita gestita dall’inizio alla fine con grande maturità e personalità.
Di sicuro il derby ha fatto riflettere anche lo staff tecnico durante la notte e il sabato, e i cambi di linea che hanno riportato la vecchia fisionomia del Lugano hanno pagato decisamente di più rispetto ai precedenti. La squadra si è mossa con più fluidità, la chimica tra i giocatori è tornata quella originaria, ma il grande merito della squadra è stato anche quello di andare in pista con la mente libera e di mantenere grande equilibrio per tutto l’incontro di fronte a una squadra che gli sta comunque davanti in classifica. Che bella personalità.
IL PROTAGONISTA
Calvin Thürkauf: Ha ritrovato il fido Joly nella sua linea e tutto è tornato a funzionare al meglio. L’attuale topscorer del campionato si è distinto per il grande ingaggio fisico messo in pista contro una squadra pesante come il Losanna, vincendo la maggior parte dei duelli individuali. Proprio in queste lotte da cui è uscito vincitore sono usciti i due assist per Kempe e Joly nelle prime due reti bianconere, strappando il disco agli avversari con potenza e furbizia. Con i tre punti messi a segno nel week end ha superato quota 50 in campionato. Semplicemente mostruoso.