
(Vianini Lavori)
MILANO – I dubbi legati alla qualità del ghiaccio nelle arene che ospiteranno l’hockey agli imminenti Giochi Olimpici di Milano Cortina sono ancora oggetto di preoccupazione, dopo che NHL e NHLPA hanno deciso di intervenire direttamente nella fase finale dei lavori. Come riportato da SportsNet e The Athletic, la lega ha inviato propri rappresentanti in Italia per supervisionare le installazioni e garantire condizioni adeguate per gli atleti NHL.
Il vicecommissario della NHL Bill Daly ha spiegato che la priorità assoluta resta la sicurezza. “Ovviamente se i giocatori riterranno che il ghiaccio non sarà sicuro, non giocheremo”, ha dichiarato, sottolineando che nessun piano alternativo è in discussione al momento.
La NHL si dice ottimista rispetto ai progressi dei cantieri della Santagiulia Arena e dell’arena di Rho, che dovrebbero essere completate entro il 2 febbraio. Sono inoltre confermati gli eventi di test previsti tra l’inizio di gennaio (Santagiulia) e la prossima settimana (Rho).
Sul tema delle dimensioni del ghiaccio, l’IIHF ha confermato che le piste misureranno 60 metri per 26 metri, quindi leggermente più corte rispetto alle superfici NHL. Una scelta difesa dalla federazione internazionale, che ha ricordato come le stesse misure siano state utilizzate ai Giochi di Pechino 2022 (evento a cui la NHL non aveva partecipato) e durante le ultime Global Series disputate a Stoccolma. NHL e NHLPA hanno accettato la modifica, chiarendo però di aspettarsi piste costruite a misura NHL per l’edizione olimpica del 2030.
Daly ha spiegato che la differenza è emersa solo di recente a livello operativo e non potrà essere corretta, trattandosi di una questione strutturale. La NHL ritiene comunque che le dimensioni non rappresentino un rischio per i giocatori, anche considerando che nessuna lamentela era emersa dopo le ultime partite delle Global Series.
L’obiettivo è permettere ai giocatori NHL di partecipare ai Giochi, cosa che non avviene dal 2014. L’unico motivo che potrebbe ancora portare a un ritiro della lega sarebbe la non conformità del ghiaccio, messo alla prova da tre partite al giorno sulla stessa pista durante il torneo. “Servono standard più rigidi, il ghiaccio deve essere più resistente del normale”, ha spiegato Daly, aggiungendo di non avere ricevuto motivi per essere pessimista.


