KOSICE – Era uno spettacolo annunciato quello tra Finlandia e Svezia, alla fine il quarto di finale “derby” tra le due nordiche non ha deluso le attese. Ribaltamenti e fughe degli svedesi, inseguimenti e riagganci della “Suomi”, fino alla cattura definitiva effettuata a cavallo del 60′ da Kakko e compagni.
Sì è aperta con il vantaggio di Mikkola la sfida della Steel Arena di Kosice, arrivato dopo solo 1′ di gioco, ma non si è dovuto attendere molto per il pareggio svedese ad opera di Klingberg su assist di Nylander.
Ancora prima della fine del periodo iniziale Hörnqvist ha portato in vantaggio la Svezia, anche se in realtà la rete è un autogol di un difensore finnico che ha deviato l’appoggio con il pattino nella sua porta.
Nemmeno il tempo di ripartire nel secondo periodo e una giocata spettacolare di Elias Pettersson ha mandato a +2 il vantaggio degli uomini di Grönborg, ma in men che non si dica la sfida è tornata in parità.
Prima il losannese Lindbohm e in seguito Hakanpaa hanno messo la spettacolare partita sul 3-3 senza che si fosse arrivati a metà incontro. Episodio curioso quello successo al 39′, quando un tiro di Gustafsson sembrava aver colpito il palo, con il gioco andato avanti gli arbitri hanno atteso la prima pausa disponibile per verificare il video e constatare che il tiro dello svedese aveva colpito la videocamera all’interno della porta per poi rimbalzare rapidamente fuori, 3-4 alla seconda pausa.
Più prudente il terzo periodo, giocato con meno veemenza dalla Finlandia ma con più pazienza, la quale ha pagato al 58’31 con il pareggio di Capitan Anttila in 6 contro 5 che ha mandato tutti all’overtime.
Il tempo supplementare è stato presto risolto da Manninen che al 61’37 ha battuto Lundqvist con un gran tiro incrociato in contropiede, completando così l’impresa. I finlandesi se la vedranno in semifinale con la corazzata russa mentre la Svezia, una delle grandi favorite, lascia il proprio regno.
BRATISLAVA – Una sfida che sembrava più scontata di quello che in verità ha detto, quella tra Repubblica Ceca e Germania, con il match di Bratislava rimasto su un equilibrio fino al terzo tempo.
Portieri imbattuti nel primo periodo, nonostante i tre power play a disposizione della Germania e quello per i cechi, e per vedere il primo gol si è dovuto attendere fin oltre metà incontro. È stato Kovar ad aprire le danze al 33′, rete che ha sbloccato definitivamente l’incontro, dato che Mauer ha saputo pareggiare i conti quattro minuti più tardi.
La differenza la Repubblica Ceca l’ha fatta solo dal periodo conclusivo, con il game winning gol di Voracek al 44′, seguito sette minuti più tardi da Kubalik con il 3-1 che ha tagliato le gambe ai tedeschi.
Gli uomini Toni Söderholm hanno da lì concesso altre due segnature, una a Palat al 53′ e la quinta al 59’50 con Grubauer fuori dai pali per far posto a un sesto uomo di movimento, regalando anche la doppietta a Jan Kovar.
Dopo aver mancato i quarti la scorsa stagione in Danimarca, la Germania viene eliminata al primo stadio dei playoff, scalino che dalla sua promozione nel 2006 ha raggiunto cinque volte e che è stata in grado di superare solo nel 2010. La Repubblica Ceca per contro vola in semifinale per la prima volta dal 2015, ad attenderla c’è il Canada.