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Interviste

Kupari: “In NHL ero bloccato, Lugano è la chance per ritrovare le mie caratteristiche”

Il nuovo centro del Lugano vuole dimostrare di essere un giocatore completo: “In Nord America ho imparato molto sugli aspetti difensivi, ma so di avere delle qualità che possono essere esaltate di nuovo”

LUGANO – In queste prime settimane di agosto le squadre vedono riuniti tutti i loro giocatori pronti alla fase più intensa della preparazione, per i nuovi è anche l’occasione di fare conoscenza dei compagni e inserirsi nel gruppo.

Rasmus Kupari, 25enne nato a due passi da Helsinki, fa parte di quei profili ancora da scoprire del tutto: “Non amo i paragoni con altri giocatori – le parole del centro finlandese – sono qui per crescere ancora, come fatto anche in NHL, ma avevo bisogno di ritrovare vecchie sensazioni, e il campionato svizzero può essere il posto giusto per me in questo momento”.

Rasmus Kupari, quindi tra le ragioni che ti hanno portato a Lugano ci sono anche questioni di stile di gioco…
“In NHL nelle ultime stagioni mi sono ritrovato bloccato in una situazione da cui non vedevo grossi sbocchi per migliorare, l’opportunità che mi ha dato il Lugano l’ho subito vista come un’occasione per un “refresh” e ritrovare la parte offensiva del mio gioco. Devo dire che comunque in NHL ho imparato moltissimo giocando in ruoli più difensivi, ma so di avere delle qualità che avevo sfruttato prima di arrivare in Nord America e voglio ritrovarle. Certo, è facile dire di voler trovare un posto da titolare in NHL, tantissimi giocatori lottano per quello, e ogni anno è sempre più dura ritagliarsi uno spazio”.

Del campionato svizzero conosci già alcuni aspetti? Di sicuro troverai molti finlandesi sul ghiaccio…
“Ho visto subito che ci sono moltissimi connazionali che giocano in Svizzera, alcuni li conosco, in particolare sono amico di Janne Kuokkanen che però è appena tornato in Svezia. Del campionato non conosco tutto ovviamente ma so ce è molto veloce e competitivo, uno dei migliori in Europa e che sulle piste c’è ovunque grande passione portata dal pubblico”.

Il tuo ex coach Mikko Manner ti paragonò a un futuro Sebastian Aho, è un giocatore da cui prendi esempio per il tuo ruolo?
“So che si fanno spesso paragoni, ma non ho qualcuno a cui mi ispiro particolarmente, ovvio che essendo finlandese Teemu Selänne rimane il mito di tutti, ma io cerco di imparare da ogni esperienza per crescere e essere un giocatore migliore sotto ogni aspetto, senza idolatrare qualcuno in particolare”.

In Svizzera e a Lugano in particolare le aspettative sui giocatori stranieri sono sempre alte, sarà qualcosa di diverso da gestire?
“So che ci sono queste aspettative sui giocatori stranieri, ma la pressione è qualcosa che mi ha sempre accompagnato nella mia carriera. Se vuoi ambire a certi obiettivi devi fare conto di convivere con le aspettative più alte. Farò sicuramente di tutto per non deludere le attese:

Da ragazzino hai giocato anche a calcio, ti ispiravi a qualcuno in particolare?
“È una scelta difficile (ride, ndr), segnare mi è sempre piaciuto, ma non sono mai stato uno scorer puro, se devo scegliere un calciatore finlandese allora vado su Jari Litmanen. A calcio ho giocato solo da ragazzino ma rimango un grande fan, seguo in generale tutto il calcio europeo, ho visto dal vivo partite di Atalanta e Inter, ma mi concentro di più sulla Premier League dove faccio tifo per il Liverpool, dove giocava Sami Hyppiä quando ero bambino”.

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