AMBRÌ – Nonostante una buona prova l’Ambrì Piotta non è riuscito ad avere la meglio sugli ZSC Lions di Arno Del Curto. Dopo un inizio in salita, nel quale gli uomini di Cereda hanno faticato a costruire delle trame interessanti, i biancoblù hanno sensibilmente cambiato marcia con la rete di Kubalik, abile a infilare Schlegel e a dare slancio ai suoi.
Sabato sera, però, ai leventinesi è mancata la scintilla per fare propria la partita, e questo nonostante una prova caratterizzata come al solito da un’evidente fame di vittoria, testimoniata dalla determinazione portata in pista. Peccato, perché i biancoblù se la sono giocata alla pari per quasi sessanta minuti, e forse avrebbero meritato qualcosa in più.
“C’è chiaramente del rammarico perché non siamo riusciti a tramutare una buona prova in una vittoria”, ha esordito Dominik Kubalik, autore dell’unica segnatura di serata per l’Ambrì. “Ogni tanto l’hockey va così… Giochi bene e perdi, giochi male e vinci. Fa parte della magia di questo sport. Credo che abbiamo disputato una buona partita, non c’è motivo di essere troppo abbattuti. Non abbiamo ottenuto i tre punti, e questo è un peccato visto il lavoro svolto sul ghiaccio, ma sono sicuro che sapremo rifarci già a partire dalla prossima sfida. A volte bisogna andare al di là del risultato finale. La prova di sabato è stata senza dubbio positiva”.
Dopo due periodi ben giocati, nella terza frazione avreste potuto fare di più. Paradossalmente invece siete apparsi meno decisi e pericolosi… Cosa è mancato?
“Difficile da dire. Quel che so per certo è che tutti i ragazzi volevano questa vittoria e lo hanno dimostrato. Ognuno avrebbe voluto fare quella giocata in più per mettere le mani sui tre punti, ma lo Zurigo si è difeso con ordine e abbiamo incontrato qualche difficoltà di troppo in entrata di zona. Ci siamo comunque creati delle buone occasioni, ma è mancata un po’ di cattiveria sotto porta”.
Il powerplay fatica a sbloccarsi, e questo nonostante spendiate molto tempo nella zona. Sta cominciando a diventare un problema…
“Anche in questo senso non ci abbattiamo. Ci proviamo con tutte le nostre forze ma in questo periodo non riusciamo proprio a concretizzare le nostre occasioni. Dobbiamo essere più intelligenti… In questi casi la semplicità paga e noi, spesso e volentieri, finiamo per complicarci la vita cercando passaggi illuminanti. Ogni tanto vanno a buon fine, altre volte no. Ultimamente sono più le volte che vanno a vuoto, ed è quindi importante riuscire a trovare delle nuove soluzioni. Credo che potremmo migliorare nei dischi scagliati sul portiere, nel tentativo di trovare qualche rebound e quindi dei goal sporchi. Se riusciremo a migliorare questo aspetto sono sicuro che il powerplay tornerà ad essere produttivo come nella prima parte della stagione”.
È notizia recente il passaggio dei tuoi diritti NHL dai Los Angeles Kings ai Chicago Blackhawks. Come hai reagito al trade? Te lo aspettavi?
“Onestamente la notizia non mi ha toccato più di quel tanto. Il mio focus è sul presente, ora sono ad Ambrì e voglio concentrarmi su questa stagione. Ci troviamo nella fase calda e non voglio che qualcosa distragga la mia attenzione. Non me la sento di pensare alla NHL o a qualsiasi altra cosa non riguardi l’Ambrì Piotta. Come la squadra voglio crescere giorno dopo giorno, è questa al momento la mia unica preoccupazione”.
Dunque se ti chiedessi se ti senti pronto per il grande passo, non sapresti rispondere…
“Esatto, non ne ho idea, anche perché non mi sento nella condizione di potermi giudicare fino a quel punto. Ci sono altre persone alle quali spetta questo compito… Io cerco di migliorarmi quotidianamente, altro non posso fare”.