ZURIGO – L’Ambrì Piotta è uscito decisamente mal ripagato dalla trasferta di Zurigo, con i biancoblù che si sono espressi su ottimi livelli per due tempi ma alla fine non sono riusciti ad ottenere nemmeno un punto.
“Ci saremmo meritati di raccogliere almeno qualche punto, ciò vale per l’intero weekend”, ha confermato Diego Kostner. “Contro i Lions siamo entrati benissimo in materia, peccato non essere riusciti a gestire il doppio vantaggio. Abbiamo continuato a spingere, ma dovevamo essere un po’ più freddi davanti al loro portiere”.
Non deve essere facile gestire la frustrazione. Lavori duramente, costruisci molto, ma l’avversario un po’ dal nulla alla prima occasione segna…
“Chiaramente in questo tipo di partite arriva un po’ quel sentimento. Ma malgrado ciò, e nonostante alcune decisioni dubbie a nostro sfavore, siamo andati avanti senza scoraggiarci a macinare gioco. Speriamo che lo sforzo venga ripagato già martedì contro il Losanna”.
In merito ai due coach challenge favorevoli allo Zurigo, c’è il sentimento di ingiustizia?
“Anche qui, direi più che altro che c’è la frustrazione, ma è importante non pensarci troppo e andare avanti, anche se non è sempre facile. Sono situazioni che capitano, è fondamentale rialzarsi”.
Il nuovo impianto zurighese ti piace?
“L’infrastruttura è bellissima, il maxischermo è enorme, gli spogliatoi sono spaziosi, sono forniti di tutto… C’è la stanza peri massaggi, quella per lo staff tecnico e si respira una bella atmosfera”.
Martedì affronterete il Losanna, è ancora più dura preparare una sfida contro una squadra reduce da un cambio di allenatore e che non si conosce così bene?
“Hanno comunque già giocato un paio di partite con il nuovo coach, grazie ai video riusciremo a vedere la loro nuova struttura e ciò ci permetterà di eventualmente apportare qualche accorgimento”.
Venerdì ad Ambrì a vedere la partita c’era Mike Keenan, il nuovo allenatore della tua Italia, lo hai incontrato? Che effetto ti fa sapere che sarai guidato da un’icona dell’hockey?
“Non l’ho incontrato, sapevo della sua presenza, ma è partito immediatamente dopo la fine del match. Ho comunque discusso con lui telefonicamente e mi ha parlato del suo progetto in merito alla Nazionale. È una leggenda, uno dei pochi ad aver vinto la Stanley Cup e la Gagarin. È da una vita che allena, sa il fatto suo, sarà stimolante poter giocare ai suoi ordini”.