AMBRÌ – È stata una serata complicata per l’Ambrì Piotta che, una volta di più, ha dovuto scontrarsi con i propri limiti tecnico-realizzativi. Nonostante l’evidente superiorità mostrata dal Losanna, i biancoblù sono riusciti a mantenere in equilibrio la sfida sino a metà partita, momento in cui Emmerton, a seguito dell’ennesima occasione sciupata dai padroni di casa, ha infilato Ciaccio per il pesantissimo 3-0.
Con Diego Kostner abbiamo cercato di analizzare la pesante sconfitta che, forse, mortifica ingiustamente un gruppo che ha dato tutto. “Di certo non ci è mancata la voglia o l’attitudine giusta, e credo anzi che il risultato sia bugiardo”, ha dichiarato il numero 22. “Intendiamoci, il Losanna ha meritato di vincere, ma per come ci siamo espressi, soprattutto nei primi due tempi, avremmo meritato qualcosa di più a livello realizzativo”.
A causa della quarantena i vodesi non scendevano in pista dal 2 di gennaio. Vi sareste aspettati un avversario meno combattivo?
“No, non direi. Ormai il trend pare confermato: tutte le squadre che rientrano dopo una quarantena riescono ad esprimersi su buoni livelli perché spinte dalla voglia di tornare giocare. Riesci, in sostanza, a trascurare le gambe molli o il fiato corto perché non vedi l’ora di mangiare il ghiaccio. Il calo fisico e, di riflesso, di risultati arriva di solito dopo qualche partita. Per evitare che riuscissimo a sopraffarli, hanno iniziato a spingere sin dai primi cambi e le loro individualità hanno saputo metterci in difficoltà togliendoci tempo e spazio. Noi non abbiamo fatto abbastanza per poterli impensierire”.
Spesso avete attribuito alla vostra sterilità offensiva il troppo poco traffico generato davanti alla porta. Venerdì si è visto un Ambrì poco battagliero nello slot, sei d’accordo?
“Effettivamente abbiamo peccato d’aggressività nello slot. In realtà, però, sono diversi gli aspetti sui quali dobbiamo migliorare, e che credo potranno aiutarci a livello offensivo. Il gioco all’indietro sul difensore, per esempio, è uno di questi. Dobbiamo imparare a dialogare meglio tra di noi, specie tra attaccanti e difensori, al fine di mettere anche i nostri terzini nella condizione di poter essere pericolosi”.
Quando una squadra è confrontata con molte assenze, occorre che i giocatori in rosa alzino il proprio livello. Tu lo stai facendo molto bene tanto che, da qualche partita a questa parte, sei costantemente tra gli attaccanti più pericolosi della tua squadra…
“Mi sento bene. Dopo un’annata difficile, caratterizzata dall’infortunio che mi ha tenuto lontano dal ghiaccio per tutta la stagione, avevo bisogno di ritrovare le migliori sensazioni. Il coach mi sta dando davvero tanto ghiaccio e tante responsabilità, e così facendo favorisce il mio ritorno alla condizione fisica ideale. Da parte mia, poi, non c’è modo migliore di ripagarlo se non dando il 150% ad ogni cambio. Devo però imparare ad essere più cinico ed efficace sotto porta, perché troppe volte sciupo delle occasioni che andrebbero sfruttate”.
Sul 3-0, per scuotere la squadra, Luca Cereda ha inserito Conz, al rientro dopo uno stop di 2 mesi. Come lo hai visto?
“Chiaramente non lo abbiamo aiutato a sufficienza e non mi sento di attribuirgli colpe particolari sulle reti che ha subìto. È entrato concentrato e sin da subito ha saputo trasmetterci tranquillità e solidità difensiva. Lo stesso dicasi di Ciaccio, incolpevole sulle reti incassate. È sui giocatori di movimento che deve essere puntato il dito questa sera”.
Il tuo contratto scadrà al termine della corrente stagione e molte volte hai espresso la volontà di rimanere in Leventina. A che punto sono le discussioni relative ad un tuo possibile rinnovo?
“Le trattative sono in corso. Ambrì è casa mia, mi trovo bene e il mio gioco si adatta perfettamente a quello della squadra. Come ho già ripetuto in passato non ho motivi per cui dovrei cambiare club. Qui mi sento a mio agio e la volontà è quella di restare, anche se naturalmente questo non dipende esclusivamente da me (sorride, ndr.)”.