AMBRÌ – L’Ambrì Piotta martedì si è reso protagonista del suo peggior incontro della stagione, piegandosi per 3-1 al Rapperswil alla Valascia e vanificando così un’ottima occasione per dare continuità ai buoni risultati dello scorso weekend.
Per analizzare il match e l’attuale situazione dei biancoblù abbiamo scambiato le nostre impressioni con uno dei veterani della squadra, Reto Kobach.
Reto Kobach, eravate lanciati dopo un weekend da cinque punti… Invece cosa è successo?
“È successo di tutto… Martedì sera abbiamo fatto tutto quello che non avevamo fatto nelle ultime due partite. Non abbiamo lottato, non abbiamo pattinato abbastanza, non abbiamo messo sotto pressione l’avversario nella loro zona… Insomma, per due tempi direi che non abbiamo proprio giocato a hockey. Nell’ultimo periodo abbiamo provato un po’ di più, ma anche lì comunque abbiamo creato poco”.
Spesso giocate bene con squadre quotate, mentre contro quelle un po’ meno talentuose fate fatica…
“Guardando le prime due linee del Rapperswil, con gli svedesi e Pedretti, non possiamo dire che abbiano poco talento. È vero però che le altre due linee non sono forti come le nostre… Se sapessi il motivo di queste prestazioni, ora non sarei qui a “piangere”, ma il nostro problema – come negli ultimi anni – è sempre stato che quando siamo chiamati a fare il gioco, facciamo fatica. Se invece l’avversario è più forte, per noi è quasi più facile giocare. In questo senso dobbiamo lavorare parecchio, ma martedì la colpa era solo di noi giocatori, perchè non abbiamo fatto quello che normalmente si fa quando c’è una partita”.
Il prossimo weekend non sarà facile, affronterete Berna e ZSC Lions… Questa doccia fredda potrà magari darvi una spinta per reagire?
“Questa partita per noi equivale ad un colpo in testa con un martello, non è una sconfitta facile da digerire. Certamente se riusciamo a renderci conto di cosa abbiamo fatto male e cosa dobbiamo migliorare, nella prossima partita potrebbe esserci una reazione.. Io lo spero, perchè siamo in debito verso tutti i tifosi e la società. Sicuramente dovremo dimostrare qualcosa nel prossimo match”.
A livello personale sei rientrato da poco dall’infortunio… Ci sei sembrato subito a tuo agio…
“Sì, oramai sono cose che succedono. Le commozioni cerebrali prima o poi capitano a qualsiasi giocatore di hockey, per me questa era la quinta. La cosa importante era che la guarigione andasse veloce, senza avere più mal di testa dopo tre o quattro giorni, perchè con la commozioni non si sa mai quanto possono durare. Stavolta sono stato fortunato. Per quanto riguarda le mie prestazioni, lascio il commento ad altri, io provo sempre a dare il massimo”.