AMBRÌ – La grinta e la volontà di tornare sul ghiaccio a tutti i costi di Jiri Novotny. Sta tutto qui il derby di venerdì sera dell’Ambrì Piotta, intensissimo dal punto di vista emotivo, pazzo come non mai.
Un derby che ha visto i biancoblù vincere alla distanza con una rimonta d’altri tempi dopo che in quattro minuti di gioco, con due reti, il Lugano era riuscito a mettere una seria ipoteca sulla vittoria. Ma come ampiamente dimostrato sin dai primi di settembre, questo Ambrì è duro a morire e, colpo su colpo, capitan Bianchi e compagni hanno risposto con determinazione alla difficile situazione venutasi a creare.
“È stato un derby incredibile, specialmente a livello emotivo”, ci ha confidato Igor Jelovac, autore della seconda rete biancoblù. “Con il passare dei minuti siamo riusciti ad alzare il nostro livello e con carattere abbiamo girato la partita a nostro favore. È stata dura, ma ce l’abbiamo fatta. C’è molta soddisfazione nello spogliatoio. Per non parlare poi della classifica, si tratta di tre punti davvero pesanti”.
Che cosa vi siete detti dopo aver subìto due reti a freddo in soli quattro minuti?
“È stata dura, bisogna ammetterlo. Iniziare una partita tanto delicata quanto importante sotto di due gol non è ideale. Eppure non ci siamo disuniti, perché in fondo di hockey da giocare ne restava davvero parecchio. Rimontare nello score non è una pratica che ci riesce benissimo, ma venerdì la posta in gioco era alta… Ci tenevamo davvero molto a fare bene. Una volta che è entrato il primo gol abbiamo capito che nulla era perduto, anzi. Il 3-1 ospite è stato difficile da digerire, ma ancora una volta non ci siamo lasciati abbattere reagendo nel modo giusto. La cosa più importante è essere riusciti a tirar fuori gli attributi e a non farci sovrastare dal momento”.
La tua rete del 2-3 ha avuto un impatto molto importante sul match, specie a livello mentale…
“Notoriamente non sono un giocatore che trova spesso la via del gol, ed è per questo che la rete di venerdì ha un sapore particolare, proprio perché arrivata in un derby. Non saprei dire se la mia rete abbia lanciato o meno la squadra, ma di certo ha fatto bene al morale di tutti noi. Abbiamo capito che la rimonta era attuabile e che con la giusta determinazione avremmo potuto portarla a termine. La rete del pareggio, poi, ci ha poi definitivamente liberati e da quel momento siamo stati la miglior squadra sul ghiaccio”.
A faticare parecchio sono stati entrambi i reparti difensivi. Sentivate la pressione?
“Non credo che la pressione centri qualcosa. In questi giorni di avvicinamento alla partita siamo riusciti a rimanere tranquilli, evitando di metterci troppe pressioni addosso. Sarebbe stato controproducente. Chiaramente la posta in gioco era alta e un minimo di pressione l’abbiamo percepita, ma non possiamo parlare di tensione malsana. Credo invece che tutto il gruppo sia riuscito a tramutare queste sensazioni in energia positiva”.
Oltre ad aver trovato la rete hai anche disputato un match solido, specchio di una stagione nella quale hai mostrato evidenti progressi. Ti senti soddisfatto del tuo rendimento?
“Sì e no. La scorsa stagione è stata molto difficile a livello personale, avevo bisogno di un pronto riscatto e di rimettermi in carreggiata. Fino ad ora penso di aver mostrato dei miglioramenti, ma sono conscio che la strada da percorrere è ancora lunga. L’obiettivo è di migliorare sempre di più e di non accontentarmi mai. Sia a livello personale, sia a livello di squadra. Mi piacerebbe che questa stagione duri ancora a lungo. Mancano però ancora otto partite e ad attenderci in agguato c’è già il Langnau…”.