LUGANO – Nonostante una prima metà di partita giocata ottimamente per ritmo e occasioni create, il Lugano è stato sconfitto dal Berna in Gara 2 alla Resega, vedendo la serie tornare in parità.
Ora i bianconeri saranno costretti a cercare un nuovo break in trasferta, certo è che l’occasione per passare sul 2-0 era veramente ghiotta per i bianconeri, ma il coach Greg Ireland, in una sua prima breve analisi del match, spiega che il bel gioco non sempre è pagante: “A livello di gioco in generale non si può dire che abbiamo fatto una brutta partita, ma se si viene sconfitti non si può mai essere felici e vanno rimarcati punti negativi. La prima cosa che non mi è piaciuta stasera è il fatto di aver preso tante penalità evitabili, in particolare le due per cambio scorretto, e quando devi spendere così tanto tempo in 4 uomini, la concentrazione può venire a mancare”.
Klasen e compagni possono recriminare su un primo periodo in cui hanno prodotto molte occasioni (18 tiri più una traversa) verso la porta di Genoni, superando il Berna sul piano del gioco, cosa praticamente mai successa in questa stagione: “A 5 contro 5 abbiamo offerto un’ottima prova, soprattutto nel primo tempo, ma dovevamo sfruttare meglio le occasioni. Bisogna imparare ad andare dove fa più male per cercare il rebound del portiere, provarci una, due o più volte per insaccarlo nella porta. In seguito ci è mancata la rapidità in transizione, le indecisioni di chi portava il disco ha fatto rallentare o indietreggiare l’azione, e questo non deve succedere nel nostro sistema. L’hockey vogliamo giocarlo da sud a nord, e il disco deve sempre salire rapidamente in verticale”.
Da un Lugano sciupone in attacco a un Berna molto cinico e scaltro nello sfruttare le sue possibilità, ma il coach canadese sa che nelle reti degli Orsi c’è lo zampino proprio dei suoi giocatori, rei di non aver protetto abbastanza Merzlikins: “Le reti del Berna le abbiamo favorite noi – afferma Ireland – sull’1-0 abbiamo causato un brutto turn over e nessuno era davanti a Merzlikins per proteggerlo a causa di uno sbilanciamento, e anche il secondo gol è stato troppo facile da fare per i nostri avversari. Stavolta non abbiamo pagato il prezzo necessario per arrivare al risultato”.
Al Lugano è mancato soprattutto quel gioco fisico che aveva messo in grave difficoltà i campioni in carica nella prima sfida, mostrando i muscoli solo a sprazzi, per Ireland questo è un punto determinante: “Lo sapevamo e dobbiamo tornare a farlo, il gioco fisico è fondamentale, bisogna chiudere ogni check, tutti gli spazi. Non possiamo difenderci agganciando l’avversario perché siamo in ritardo, quindi si deve pattinare di più e più velocemente, ci vuole determinazione e concentrazione”.
Ad ogni modo, il coach bianconero è sicuro che i suoi giocatori non si siano fatti prendere da eccessivo entusiasmo dopo la vittoria in Gara 1 alla Postfinance Arena, ma vede questa sconfitta come un passo falso subito da correggere: “Sono sicuro che il gruppo sia consapevole che non si è fatto ancora nulla, tutti siamo qui per vincere ogni partita. Solo che a volte solo volerlo non basta e bisogna dare quel qualcosa in più in termini di sacrificio come abbiamo fatto nelle scorse partite. Ho fiducia in questi ragazzi, so che torneranno a lottare come hanno fatto finora, in fondo siamo sull’1-1 nella serie contro una squadra molto forte e possiamo lavorare con tranquillità”.