AMBRÌ – È un Greg Irland disponibile ma visibilmente scontento da quanto successo sul ghiaccio quello che si è presentato alla stampa al termine del derby di sabato sera, quando il Lugano ha rimediato una sconfitta che rende imperativa una risposta immediata domenica pomeriggio contro lo Zugo.
“Gioco ogni partita per vincere, non per uscire a mani vuote oppure per ottenere uno o due punti”, esordisce il coach bianconero. “Ogni volta che non riusciamo ad imporci siamo delusi come squadra, perchè il risultato è l’unico aspetto davvero importante”.
Uno dei momenti determinanti per la partita della Valascia è stato sicuramente il gol annullato a Klasen per interferenza su Zurkirchen, episodio su cui Ireland ha un’opinione ben precisa: “Inizialmente la rete era stata accordata, poi per riuscire a trovare un motivo per annullarla ci sono voluti addirittura cinque minuti al video… Ho riguardato l’azione un paio di volte, ma nel giro di 30 secondi ho visto chiaramente che il portiere dell’Ambrì allarga il braccio facendo contatto con Klasen. Se questa è interferenza…”.
Importante anche la prima fase di gara, che ha visto l’Ambrì Piotta uscire meglio dagli spogliatoi e trovare subito la rete con Emmerton. “Sicuramente aiuta iniziare la partita con quattro minuti di superiorità numerica – ha commentato Ireland – considerando che poi poco dopo Martensson ha commesso un altro fallo… Quando si possono giocare sei minuti di powerplay nella prima porzione di gara si ha normalmente una carica in più, mentre noi abbiamo dovuto difenderci mandando sempre in pista gli stessi giocatori, mentre altri non hanno potuto entrare subito in partita”.
Più distaccato invece il commento dell’allenatore bianconero sul fatto di aver vissuto il suo primo derby, visto che “per me ogni partita è importante, ed anche se era la prima volta che affrontavo l’Ambrì sono rimasto concentrato su quanto succedeva sul ghiaccio… L’atmosfera ed il clima alla pista li lasciamo alle persone che pagano il biglietto e bevono birra guardando la partita. Il mio compito è assicurarmi che i nostri giocatori siano pronti cambio dopo cambio”.
Argomento questo spinoso sin dall’inizio della stagione, e che rimane un problema da risolvere anche dopo l’allontanamento di Shedden. “È vero – conferma Ireland – sull’arco dei 60 minuti dobbiamo migliorare come squadra, ne abbiamo parlato e ci siamo lavorando… Questo è un processo che richiede tempo. Dobbiamo prendere questa partita come lezione e continuare a migliorare, a partire da domenica contro lo Zugo. Questo in fondo è il motivo per cui sono qui, cercare di risolvere la mancanza di continuità”.